WWW.ARCHIVIOTORO.IT
info@archiviotoro.it
errori@archiviotoro.it
Marassi
06/05/1984
h.16.00
SAMPDORIA - TORINO 2-1 (1-1)
Sampdoria
: Bordon, Galia, Pellegrini, Pari, Vierchowood, Renca, Casagrande, Scanziani, Francis, Brady, Mancini. A disposizione: Rosin, Guerrini, Bellotto, Aguzzoli, Zanone. All.: Ulivieri.
Torino: Terraneo, Francini, Beruatto, Corradini, Danova, Galbiati, Schachner, Caso, Selvaggi, Dossena, Pileggi (al 69' Hernandez). A disposizione: Copparoni, Benedetti, Picci, Zaccarelli. All.: Bersellini.
Arbitro: Bianciardi di Siena.
Reti: Selvaggi 40' (T), Vierchowood 42' (S), Mancini 60' (S).
Spettatori: 24.587 di cui 12.891 abbonati e 11.696 paganti per un incasso id 97.104.500 lire.
Note: Ammonito Vierchowood per gioco scorretto.
Cronaca
[Tratto da La Stampa del 6maggio 1984]
La lunga ed estenuante rincorsa ad un sogno si è esaurita a Marassi, dove il Torino, perdendo 2 a 1 con la Sampdoria, si è lasciato sfuggire la coincidenza per l'Uefa. Molti i rimpianti, e non solo per la sconfitta incredibile subito con il Milan otto giorni fa. Il rammarico deriva anche dal match di ieri, dal quale i granata con più fortuna avrebbero potuto raccogliere gli spiccioli necessari per concludere il campionato con un sorriso. La partita era impegnativa sul piano della concentrazione. Ulivieri e Bersellini (che sarà il prossimo trainer doriano) l'avevano studiata bene sulla scacchiera. Marcamento ad uomo o a zona che fosse, sul campo non erano reperibili settori dove giocare in assoluta libertà. Sembrava di assistere ad un torneo di cavalieri di altri tempi, che si fronteggiavano compatti e a doppia fila. Difficile saltare oltre quello sbarramento. E allora il pareggio sembrava l'epilogo più logico di questa partita supertattica. Tentativi, sull'una e sull'altra parte, ce n'erano, ma non avevano sempre l'impronta della irresistibilità. Dunque, lo 0 a 0 prendeva corpo. Poi un dettaglio, come spesso capita nel calcio, consentiva al Torino di andare in vantaggio. Era il 41'. Trenta secondi prima Vierchowod (finalmente) era stato ammonito dall'arbitro per aver ''massaggiato'' troppo Selvaggi. Forse intimidito dal cartellino giallo, il ''riuso'' concedeva subito un po' di spazio a Selvaggi, che raccoglieva di testa un bellissimo traversone di Dossena, dalla sinistra e batteva Bordon. I giochi erano tutt'altro che fatti, ma questo vantaggio poteva essere amministrato, poiche la Sampdoria è squadra che soffre quando non può usare l'arma del contropiede, quando cioè deve impostare il gioco. Ma il Torino non aveva nemmeno il tempo di mettersi una coperta addosso che arrivava il pareggio, giusto un minuto dopo. Terraneo alzava male un traversone di Casagrande palla a candela e Vlerchowod arrivava con il destro, vendicando la precedente disattenzione. Tornate in equilibrio, le squadre andavano avanti con loro schieramenti molto attenti. Berselllni utilizzava bene il doppio stopper (Danova e Francini) su Mancini e Francis e si affidava a Corradini per tamponare il lungo-linea destro e per fluidificarvi in sostegno del compagni, Beruatto, molto più bravo, era il suo omologo a sinistra. Il centrocampo mobile ed equilibrato, faceva perno sull'intelligente Dossena (anche se un po' affaticato dal mercoledì internazionale), che dirigeva i compiti di Caso (quanto aiuto a Corradini) e di Selvaggi. Qui il Torino costruiva abbastanza, ma Selvaggi era guardato a vista (fin troppo) da Vierchowood, mentre Schachner dava un seguito al suo domenicale bisticcio con la palla. La Sampdoria aspettava che il Torino uscisse dalla tana per colpirlo di rimessa. Bersellini non ci stava. Ed allora si affidava all'estemporaneità di Francis e Mancini. Il primo si muoveva molto senza però concretizzare, il secondo metterà a segno la rete conclusiva. Nella Sampdoria piacevano la continuità di Renica, la grinta di Casagrande, la precisione di Brady. La partita era più vivace nel secondo tempo e si decideva al 60' quando ancora una incertezza di Terraneo consentiva a Mancini ai rubargli tempo e pallone. Era la fine di un sogno. Una fine sulla quale il Torino può recriminare, visto che al 67' Bianciardi negava il rigore a Selvaggi, sbattuto a terra da Vierchowod, mentre si produceva in un palleggio aereo vincente. Inutile era l'aggressività finaie della squadra di Bersellini, anche se Corradinl, al 77', aveva un pallone d'oro sul sinistro che però spediva verso il cielo.