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Olimpico di Roma
03/03/1985
h.15.00
LAZIO - TORINO 0-0
Lazio
: Orsi, Storgato, Calisti, Manfredonia, Batista (al 46' Vianello), Podavini, Vinazzani, Torrisi, Giordano B., Laudrup (al 58' Dell'Anno), Garlini. A disposizione: Cacciatori, D'Amico, Fonte. All.: Oddi.
Torino: Martina, Corradini, Francini, Zaccarelli, Caso, Beruatto, Pileggi, Sclosa, Comi, Dossena, Serena. A disposizione: Copparoni, Mariani P., Schachner, Osio, Picci. All.: Radice.
Arbitro: D'Elia di Salerno.
Reti: -
Spettatori: 27.446 di cui 16.943 abbonati e 10.503 paganti.
Note: Ammoniti Corradini, Vinazzani e Giordano; calco d'angolo 7-3 per il Torino.
Cronaca
[Tratto da La Stampa del 4 marzo 1985]
L'occasione più ghiotta, per il Torino, è capitata a tre minuti dalla fine, quando ormai i tifosi della Lazio stavano salutando la prova del loro pallidissimi croi stanchi con un coro di ''mercenari'' e ''buffoni'', stesso trattamento riservato loro già all'inizio. Dossena ha battuto una punizione da destra e Comi si è alzato nel mucchio colpendo di testa dall'alto In basso, a due passi da Orsi: il portiere della Lazio, d'istinto, ha respinto col piedi salvando cosi, se non la sua squadra, almeno la partita e l'onore. E' stata questa la terza palla-gol creata dal Torino nella ripresa, dopo un primo tempo per la verità troppo accorto. E la crescita granata nel finale sta a dimostrare che forse i ragazzi di Radice avrebbero potuto vincere l'Incontro In carrozza, se soltanto l'avessero affrontato senza le piccole riserve mentali dovute alle molte assenze di formazione e all'incertezza sulle reali condizioni, soprattutto psicologiche, degli avversari dopo la grande bufera. Nel secondo tempo, condotto con bella disinvoltura anche per la miglior disposizione di Dossena, piuttosto in ombra all'inizio, il Torino ha dominato la Lazio, quasi mai In grado di passare la metà campo per dar fastidio a Martina. Orsi ha salvato su Comi all'87', azione già descritta, ma al 67' e 79' è stato Serena a graziare il portiere laziale, prima con un sinistro alto e sghimbescio su tocco di Comi al termine di una bellissima azione corale granata, e poi con un colpo di testa a lato dall'area piccola sempre su Invito di Comi, ieri molto vivace e pronto nel dialogo col compagni. Serena ha sbagliato due facili occasioni, e naturalmente gli errori di mira pesano sul giudizio: un attaccante di valore, tale riteniamo Serena, non può buttare alle ortiche palloni cosi Importanti. Però, a parziale scusante della punta granata, va detto che Serena più di altri è stato danneggiato dall'incomprensibile atteggiamento dell'arbitro D'Elia, il quale doveva aver deciso di impedire a priori il gioco d'area e si è comportato di conseguenza fischiando falli inesistenti agli attaccanti ogni volta che il pallone capitava dalle parti del portieri. E Serena, proprio perché il Torino offendeva più della Lazio, è stato tartassato oltre misura con la conseguenza, forse, di perdere concentrazione nel momento della verità. Sceso in campo privo di cinque titolari, il Torino ha badato nel primo tempo a controllare la Lazio più che ad attaccarla. Un atteggiamento giustificato dai guai di formazione e dall'incognita degli avversari, certo, ma non si può escludere che qualcosa di ambiguo sia scattato nelle menti granata, forse rese troppo serene, e dunque meno concentrate, dalla splendida prova dell'altra domenica a San Siro con l'Inter. Resta perciò la sensazione, dovendo commentare rincontro, che il Torino non abbia espresso all'Olimpico tutto il suo valore, come del resto hanno più o meno ribadito i giocatori granata nello spogliatolo. E resta anche lì un'altra sensazione, che il Torino, pur avendo superato senza grossi traumi il momento di emergenza, abbia assolutamente bisogno per la volata finale di un campione come Junior. Il quale, fra l'atro, mette Dossena in condizione di esprimersi assai meglio di quanto non abbia fatto ieri contro la Lazio. Per la verità, se analizziamo la prova del singoli, il Torino ha meritato ampiamente la sufficienza. Corradini, Francini, Zaccarelll, Beruatto, Comi e Sclosa su tutti hanno tenuto il campo senza soffrire l'avversarlo, mostrando a tratti che bastava aggredire per mettere in crisi la Lazio. Ma qualcosa è venuto a mancare al collettivo, frenato nel primo tempo da strane riserve mentali e Incapace nel secondo di tradurre in gol l'evidente supremazia. Un punto perso, se vogliamo sintetizzare in un secco giudizio le vicende non sempre avvincenti di una partita che ha lasciato l'amaro in bocca all'ambiente granata. La Lazio ha fatto quello che ha potuto, cioè poco, ed il solo Giordano ha mostrato decisione e freschezza, almeno nel primo tempo quando l'Incontro ha vissuto le sue fasi più alterne. Ma non c'è stato il miracolo che qualcuno, forse troppo ottimista o tifoso, pensava possibile dopo il cambio di allenatore. Giancarlo Oddi, chiamato a sostituire in panchina Lorenzo, ha rimescolato un poco le carte, ha sostituito nel corso della partita Batista e Laudrup, ha cercato di far leva sull'orgoglio dei suoi giocatori, ma ha dovuto assistere al progressivo cedimento, atletico e psicologico, di una squadra che evidentemente non trova più stimoli in nulla, neppure nel desiderio di mostrare al mondo che la colpa di tutto era di Lorenzo, ammesso naturalmente che ciò risponda a verità, cosa di cui dubitiamo. In mezzo a tanto grigiume. a tanta povertà di prospettive, Oddi ha almeno avuto la magra soddisfazione di frenare un poco l'inarrestabile emorragia di punti della Lazio. Il pareggio di Ieri, stando alle cifre, non crediamo possa servire ad alimentare sogni di salvezza, però l'esordio in panchina del giovane allenatore non ha almeno coinciso con l'ennesima sconfitta. Grazie anche al Torino, bisogna dire, che non ha osato quando doveva e non ha segnato quando poteva.