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San Siro
24/03/1985
h.15.30
MILAN - TORINO 0-1 (0-0)
Milan
: Terraneo, Baresi, Galli F., Tassotti, Di Bartolomei, Evan, Verza, Wilkins, Hateley, Battistini, Virdis. A disposizione: Nuciari, Icardi, Manzo, Scarnecchia, Incocciati. All.: Liedholm.
Torino: Martina, Corradini, Francini (al 32' Danova), Galbiati, Junior, Ferri, Pileggi, Beruatto, Schachner, Dossena, Serena. A disposizione: Copparoni, Caso, Sclosa, Comi. All.: Radice.
Arbitro: Lo Bello di Siracusa.
Reti: Schachner 61'.
Spettatori: 64.911 di cui 29.287 abbonati e 35.624 paganti per un incasso di 307.600.000 lire.
Cronaca
[Tratto da La Stampa del 25 marzo 1985]
Tutti si aspettavano i colpi di testa di Hateley e Serena, che peraltro ci sono stati, ed il ritorno al gol dei due attaccanti dopo il lungo digiuno. Invece, ecco al 61' il piede solitamente un po' ruvido di Schachner, il tocco al volo su centro di Pileggi, la vittoria del Torino sul campo del Milan, l'Inter raggiunta al secondo posto, l'Uefa sempre più vicina per la squadra di Gigi Radice, uomo due volte felice perché la vendetta è un piatto che si serve sempre freddo. Ha vinto il Torino, e quelli del Milan l'hanno presa piuttosto male. E' un ritorno con i piedi per terra dopo 7 partite utile consecutive, anche per questo brucia di più. I tifosi alla fine gridavano ladri agli avversari e buffone all'arbitro Lo Bello, il quale per la verità è incappato in una giornata storta e merita dunque il 5 in pagella. Ma non è detto che gli errori dell'arbitro abbiano favorito sfacciatamente il Torino, se oltre agli episodi contestati andiamo ad analizzare il comportamento del direttore di gara in generale, specie nel finale quando i granata sono stati puniti con tre punizioni dal limite per interventi a dir poco veniali. Per fortuna dei granata, Di Bartolomei era In vena di stecche anche nella sua specialità, i tiri da fuori, sicché il Milan non ha saputo approfittare della mano offerta da Lo Bello, evidentemente sofferente di sensi di colpa per una serie di episodi che la moviola tv chiarirà senza dubbio meglio, ma che noi dobbiamo sforzarci di analizzare a caldo fidandoci esclusivamente di quanto abbiamo visto. Le decisioni di Lo Bello hanno suscitato proteste in cinque occasioni, a cominciare dal gol della vittoria di Schachner. Secondo i rossoneri c'era un fuorigioco di Pileggi, che aveva ricevuto il pallone da Galbiati prima del cross radente raccolto al volo dall'austriaco. La manovra del Torino si era sviluppata in rapido contropiede, difficile valutare l'esatta posizione di Pileggi anche se il guardalinee, a due passi dal granata, non ha avuto dubbi ed ha fatto proseguire l'azione. Le proteste rossonere sono state molto vivaci, anche perché in precedenza era parso ai padroni di casa che l'arbitro lasciasse un po' troppo correre su certi rudi interventi in area ai danni di Hateley, bravissimo e pericolosissimo nel gioco aereo. Lo Bello, addirittura, fischiava sovente contro l'attaccante, il quale al 9', forse spinto alle spalle da Corradini, finiva lungo in fondo alla rete senza che l'arbitro rilevasse gli estremi del rigore. Sempre per restare alla cronaca, al 5' Virdis aveva segnato un gol, ma va detto che Lo Bello aveva già interrotto il gioco per un intervento scorretto di Hateley, salto e appoggio sulle spalle di Corradini. Il Milan, nel finale, non ha gradito un secondo intervento in area su Hateley, abilissimo a liberarsi sulla destra. Anche stavolta, però, la decisione ci è parsa corretta: l'aggancio di Danova da dietro era chiaramente sul pallone, strappato di fino dai piedi del rossonero. Va comunque capita la delusione del milanisti, che vedevano svanire i sogni di grandezza e che poco dopo, all'86', ricevevano l'ultima mazzata quando una punizione di Di Bartolomei, unico lampo in una spenta partita, veniva respinta dal palo fra le braccia protese di Martina. Anche il Torino, a ben vedere, ha validi motivi per lamentarsi. Al 18', ad esempio, Serena non è riuscito a saltare in area su cross di Beruatto, trattenuta di Baresi, e al 54' è stato Evani a strattonare sempre in area Pileggi lanciato da Junior. Affermare che si trattava di rigori è sicuramente eccessivo, tuttavia ci pare giusto rilevare, fra quelle rossonere, anche le proteste granata: Lo Bello ha sbagliato parecchio, è vero, ma il Torino non ha rubato i due punti. La partita, così ricca di episodi discussi, non è stata esaltante sul piano del gioco. Per larghi tratti le due squadre si sono annullate a vicenda, scarsi i pericoli e le conclusioni, gran lotta a centrocampo, nervosismo latente, qualche errore di troppo negli appoggi. Però il Torino ha capito gli avversari meglio di quanto non abbia fatto il Milan, e questo è stato il grosso merito della squadra di Radice. E' stata una partita d'intelligenza, in un certo senso, ed il maestro Liedholm è stato battuto sul suo stesso terreno, non alludiamo a San Siro. I rossoneri, solitamente abilissimi nel controllo del pallone e nel gettare la rete a centrocampo, sono stati sovente infilati in contropiede, incapaci di tenere la manovra al ritmo desiderato. Anche perché Wilklns e soprattutto Di Bartolomei stentavano più del solito, e del lecito, a dettare gioco razionale. Il Milan, dunque, è stato costretto a buttare palloni nel mucchio, dove c'era Hateley, d'accordo, ma pure Corredini e Galbiati e l'intera attenta difesa granata. Il Torino, sicuramente più concreto degli avversari, ha fallito una buona occasione con Serena all'8', scatto sul filo del fuorigioco, tiraccio addosso a Terraneo, e per tutto il primo tempo ha tentato (e sbagliato) esclusivamente con tiri da lontano. Pileggi, Dossena, Ferri, palloni lontanissimi dalla porta rossonera. Ma in avvio di ripresa la squadra di Radice si è fatta assai più pericolosa e al 47', su angolo tagliato di Junior, Serena di testa ha mandato di un soffio a lato. Serena, ancora una volta, ha mancato l'appuntamento del gol, tre mesi di digiuno, a dimostrazione che alla sfortuna si aggiunge anche una forma non troppo brillante. L'attaccante granata, comunque, si à dato molto da fare, soprattutto nel finale quando il Milan attaccava con lunghi cross e la testa di Serena serviva a scopo di difesa quanto l'intervento sempre deciso di Danova, al rientro dopo un mese e mezzo di assenza per infortunio. Danova ha sostituito al 33' Franclni, che ha accusato il risentimento della vecchia contrattura al polpaccio. In condizioni fisiche non perfette ha giocato anche Dossena, reduce da febbre, ma il capitano ha disputato una buona partita, così come bene si sono comportati la difesa in blocco ed il brasiliano Junior, presente e puntuale in ogni zona del terreno: e con Junior, se il calcio ha una logica, un posto in Uefa non dovrebbe sfuggire al Torino.