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Celeste
12/02/1986
h.20.30
MESSINA - TORINO 0-2 (0-2)
Messina
: Di Palma, Napoli, Cei, Venditelli, Rossi R. (al 46' Dominissini), Bellopede, Rossi L., Orati, Diodicibus (al 66' Buffone), Catalano (al 78' Bonacci), Caccia. A disposizione: Nieri, Bonacci, Tusino. All. Scoglio.
Torino: Copparoni, Corradini, Francini, Zaccarelli, Junior, Cravero, Beruatto, Sabato, Lerda, Dossena (al 75' Pusceddu), Comi (al 46' Osio). A disposizione: Biasi, Marian, Brambati. All. Radice.
Arbitro: Pirandola di Lecce.
Reti: Corradini 29', Junior 42'
Spettatori: 13.014 paganti per un incasso di 147.763.000 lire.
Note: Serata fredda con cielo coperto, terreno in brutte condizioni. Ammoniti Junior e Venditelli per gioco scorretto, Caccia per proteste.
Cronaca
[Tratto da La Stampa del 13 febbraio 1986]
II Torino punisce nella rabbia del dopo-Roma e nell'attesa fremente del derby un buon Messina che già tanto ha fatto a raggiungere questi ottavi di finale. Un Torino vivo, brillante, con un centravanti giovane e inedito come Lerda capace di far da perno ad ogni manovra offensiva, ma anche il consueto ventaglio di posizioni voluto da Radice, per dare spinta continua con Beruatto sulla sinistra e un quasi inedito Cravero sulla, fascia destra. Nel primo tempo dite gol, due pali, poi nel secondo, un saggio controllo del gioco a risultato acquisito ma con qualche tenue affanno sul finale. La pioggia non è abituale sullo Stretto, meno ancora la neve che ha fatto capolino fino al bordi della città. Ma questi ottavi di Coppa si portano appresso un po' la scalogna e molto l'imprevidenza di chi fabbrica i calendari. Così si finisce per giocare su un terreno impossibile, acquttrinoso dal lato Nord, palude dalla parte opposta, qualcosa di peggio persino dell'ormai internazionalmente noto Partenio di Avellino. Giocare in queste condizioni non è facile e il grande merito di Radice è aver costruito una squadra capace, di ritrovarsi ad occhi chiusi secondo schemi ben precisi. Parodiando Battisti ti poteva intonare: ''Come può uno Scoglio arginare il Toro''? Difesa ben bloccata attorno Zaccarelll con Copparoni sempre più sicuro di sé (al 12' vola da un palo all'altro per deviare una bomba di Leonardo Rossi). Propulsione continua con tutti difensori schierati a ventaglio per contrastare e appoggiare. Sabato a ricucire le non troppe pause di Dossena. Beruatto rientrato dopo la squalifica al posto di Pusceddu ha,dato spinta continua sulla sinistra, brillante soprattutto nell'intesa con Junior, onnipresente e capace di aperture illuminanti o di conclusioni proprie, come il gol del 42'. Davanti, stupendo Lerda, centravanti alla Rossi per intenderci, un po' meno Comi rimpiazzato con esito non migliore da Osio. Il Messina gioca bene a tutto campo ma ha uno stopper, Romolo Rossi, perlomeno distratto, un paio di presuntuosi come Orati e Caccia eccitati dal confronto con i colleghi più bravi (o fortunati) della A, soprattutto un'assenza importante, quella di Schillaci. I granata hanno controllato le offensive del messinesi per i primi venti minuti di gioco senza correre molti rischi, quei rischi che sarebbero venuti verso la fine della partita quando un po' troppo ottimisticamente consideravano chiusa la gara. Il primo gol è venuto al 29' partendo dal solito corner di Junior respinto corto dalla difesa. Cravero ha messo al centro su Lerda che, bravissimo e altruista, ha aperto di sinistro verso Corradini sbilanciando tutta la difesa: controllo in mezza spaccata e conclusione a botta certa. Al 34' il ''furetto'' Lerda, dialoga con Junior, pallonetto oltre il portiere, respinto, e Beruatto che manda sulla traversa. Si ripete Comi (40') con un violento tiro da fuori area che il portiere Di Palma è bravo a deviare sul palo. Due minuti dopo it solito Beruatto recupera sulla sinistra, taglia il campo e allarga su Cravero che manda dentro Junior, scatto sul tre metri bruciante e immediato tiro rasoterra che non permette al portiere dt arrivare in tempo. Nella guerra dei legni anche il Messina ha avuto la sua su botta di Catalano (49') deviata da Copparoni sulla traversa. Però sul finale, dopo un tiro sfortunato di Beruatto (67'), i granata hanno avuto il loro momento di affanno. Sempre Beruatto salvava (76') su cross di Caccia, poi era Copparoni (82') a deviare un'incurstone del nuovo entrato Buffone. Niente di grave, niente da togliere al grande Torino del primo tempo.