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Comunale di Bergamo
20/04/1986
h.15.30
ATALANTA - TORINO 2-2 (0-0)
Atalanta
: Piotti, Osti, Gentile, Perico, Soldà (all'87' Rossi G.). Boldini, Strömberg, Magrin, Simonini, Donadoni, Piovanelli. A disposizione: Malizia, Codogno, Valoti, Consonni. All.: Sonetti.
Torino: Copparoni, Corradini, Francini, Zaccarelli, Junior, Ferri I, Beruatto, Sabato, Schachner, Dossena (al 79' Cravero), Comi (al 34' Mariani P.). A disposizione: Martina, Pusceddu, Rossi E. All.: Radice.
Arbitro: Boschi di Parma.
Reti: Donadoni 49' (A), Dossena 72' (T), Magrin 86' (A), Schachner 89' (T).
Spettatori: 25.738 di cui 14.089 paganti e 11.649 abbonati.
Cronaca
[Tratto da La Stampa del 21 aprile 1986]
Il tifoso granata è per natura esigente, ma se questa volta non si sente appagato dal punto ottenuto ieri, dimostra di non conoscere il trattamento che, per tradizione, viene riservato qui a Bergamo alle squadre ospiti. E Infatti Sonétti anche ieri ha mescolato, insieme agli ingredienti tecnici, il solito pizzico di pressing ed un movimento globale realizzato grazie alla straordinaria vitalità di una squadra che mantiene in vita lo stato di euforia anche in primavera. Brava l'Atalanta, dunque, ma bravissimo il Torino che ha saputo replicare, nonostante per due volte in svantaggio, con azioni rabbiose, immediate quanto efficaci, al punto da trovare la strada del gol anche a 90' dal termine della partita e, cosa molto sintomatica, due minuti dopo aver subito la seconda, evitabilissima, rete. Nei tanti volti di una gara che ha alternato momenti spettacolari a coni d'ombra improvvisi, giocate eccellenti ed ingenuità che poco si addicono alla serie superiore trovano subito spazio la buona fluidità dell'azione atalantina, che il sempre bravo Gigi Radice si è preoccupato prima di controllare e poi di affrontare con la determinazione che il punteggio via via richiedeva. Dell'Atalanta sono piaciuti la prontezza di Piotti, la vena di Magrin, l'esuberanza razionale di Soldà, i guizzi di Donadoni, gli sganciamenti a sinistra di Boldini, e la capacita di verticalizzare da parte di Simonini, poco preciso però in fase di concretizzazione. Il miglior Torino, paradosso comprensibile solo se si pensa che giocava in trasferta, si è visto quando era in svantaggio. Dal 50' in poi sono venuti alla luce i requisiti maschili di una squadra che, a fine stagione, si trova davanti ad un consuntivo decisamente migliore rispetto a società che hanno speso tanti miliardi di più. L'Atalanta, dal canto suo, ha segnato per prima con Donadoni (50'), lasciato inspiegabilmente solo e in mezzo a statue di marmo, a colpire di testa il pallone che aveva rimesso, dal corner, Magrin. In precedenza, tanto per segnalare un po' di cronaca del primo tempo, Copparoni (ottimo match il suo) si era opposto con bravura prima a Piovanelli (29') con pallone calciato alto da Simonini, successivamente ancora sul numero 11 nerazzurro (30') con la conclusiva traiettoria di Magrin sul tetto della traversa. Il Torino, dicevamo, ha saputo reagire con un atteggiamento lucido e determinato, che doveva logicamente concludersi cori un risultato positivo. Nel primo parziale il solo Dossena, migliore in campo con Magrin e Soldà, ha trovato la giocata felice in fase offensiva servendo Beruatto, il quale deviava su Mariani (entrato al posto dell'infortunato Comi), il cui destro era però debole e ribattuto da Gentile. Poco, troppo poco. Ma per vedere il Toro scatenato era necessario aspettare quella rete di Donadoni, come avesse subito uno schiaffo. La pressione atalantina non è stata più continua ed efficace, mentre in mezzo al campo non erano più Magrin e Donadoni, Perico e Stromberg, Soldà e Boldini a dettare il gioco. Sabato cresceva insieme a Beruatto con maggior sicurezza, i due offrivano migliore assistenza a Junior e soprattutto a Dossena, il quale sino ad allora era sembrato l'unico a sobbarcarsi le responsabilità propulsive della squadra. Perfino Ferri si staccava da Donadoni e lo schema granata diventava difficile da contenere. Piotti (53' e 54') si è salvato su tiri di Dossena e Francini. Quando al 58' Beruatto ha liberato stupendamente Schachner, il gol sembrava un fatto acquisito, ma l'austriaco falliva l'opportunità facile, calciando a lato, alla sinistra di Piotti. La ricerca del pareggio ha creato ovvii disagi ai granata, tanto che il contropiede di Simonini (66') avrebbe potuto finalizzarsi ancora una volta se il piccolo attaccante non avesse preferito la soluzione diretta (fuori porta) a scapito dell'accorrente Piovanelli. Il gol del Torino è nell'aria. Gentile (67') si addormenta sul pallone, Mariani si fa apprezzare per la vivacità e precisione, gli va via, ma il disimpegno a destra viene sfruttato in modo maldestro da Schachner (la parata di Piotti è facile). Ed ecco il pressing del Torino pervenire al risultato: Sabato pesca in mezzo all'area Dossena, la cui sollecita deviazione di destro interno è vincente. E' il 72'. La partita sembra non avere più capitoli. Dossena è uscito per distorsione alla caviglia sinistra. Ma Corradini, all'87', non trova di meglio da fare che opporsi a Piovanelli con un intervento falloso. Calcio piazzato dal ''limite''. Magrin alla battuta, palla colpita con forza e assoluta precisione, l'angolo alto è centrato e il Torino è ancora in fase di recupero. Il compito è difficile, non c'è molto tempo. Ma i granata sono gagliardi davvero quando si trovano a recuperare. Manca un minuto alla fine: Mariani appoggia bene a centro area dove Cravero, con una rotazione del corpo fa velo per Schachner il quale, solo davanti a Piotti, si fa perdonare gli errori precedenti e sancisce il 2-2. Pari giusto, tutti felici: l'Atalanta che porta a compimento un torneo straordinario per una provinciale, il Torino che viaggia a 90' dalla Coppa Uefa.