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Sinigaglia
21/09/1986
h.15.00
COMO - TORINO 1-1 (0-0)
Como
: Paradisi, Tempestilli, Bruno P., Centi, Maccoppi, Albiero, Mattei, Invernizzi, Giunta, Notaristefano (all'86' Russo), Todesco (al 62' Corneliusson). A disposizione: Braglia, Guerrini, Butti. All.: Mondonico.
Torino: Lorieri, Corradini, Francini, Cravero, Junior, Ferri, Beruatto, Rossi E., Kieft, Dossena, Comi (all'80' Lerda). A disposizione: Copparoni, Bellatorre, Di Bin. All.: Radice.
Arbitro: D'Elia di Salerno.
Reti: Francini 49' (T), Notaristefano 71' rig. (C).
Spettatori: 20.675 di cui 3.419 abbonati e 17.256 paganti.
Note: Ammonito Giunta per gioco falloso. Terreno in discrete condizioni, oltre 3000 i sostenitori granata presenti al Sinigaglia.
Cronaca
[Tratto da La Stampa del 22 settembre 1986]
E' finita 1-1 ed il Torino ha perso un punto, anche se il Como ha saputo reagire al gol di svantaggio realizzato da Francini in apertura di ripresa, raggiungendo con un discutibile rigore di Notaristefano il pareggio al 71'. Sono i granata a recriminare, sebbene il vero Torino, quello che aveva entusiasmato a Nantes, si sia visto solo nell'azione che ha sbloccato il risultato al 49'. Cross di Beruatto, incornata di Comi che centra in pieno l'incrocio dei pali, rimpallo e sciabolata di sinistro di Francini appena dentro l'area. La palla accarezza il montante e finisce in rete proprio sotto la curva nord gremita da un pezzo di Maratona. Erano almeno in tremila. Un gran gol che ha strappato l'applauso di Bettino Craxi. Un gol che sembrava spianare ai granata il cammino verso una vittoria esterna che, in campionato, non arriva dall'aprile '85. La squadra di Radice produceva ancora un brillante allungo di Junior, il suo miglior elemento, stroncato irregolarmente da una spinta in area di Albiero. Era rigore, ma D'Elia, che aveva giustamente ignorato un presunto e comunque involontario mani di Ezio Rossi nell'altra area (56'), non ravvisava gli estremi della massima punizione, che avrebbe messo definitivamente ko il Como. L'arbitro, viceversa, fischiava il penalty in favore del Como per un intervento di Ferri (e in seconda battuta di Ezio Rossi) ai danni di Notaristefano. Il piede di Ferri era venuto a contatto con quello di Notaristefano che aveva accentuato le conseguenze dell'urto, ingannando D'Elia. Lo stesso Notaristefano, dal dischetto, trasformava nonostante il tuffo di Lorieri che aveva intuito. Il Como, aggredendo il Torino, aveva in un certo senso meritato il pareggio, ma se D'Ella avesse concesso il rigore sacrosanto su Junior, la partita avrebbe preso un'altra piega anche se i granata, e in particolare Dossena, accusavano le fatiche del mercoledí di Coppa Uefa. E dalla fredda Nantes al sole del Lario c'é stato un notevole sbalzo di temperatura che ha tolto smalto alla squadra di Radice, priva di quel Sabato che avrebbe potuto imprimere i cambi di marcia necessari per infilzare il Como. Ezio Rossi, che agiva da laterale su Bruno, non ha le caratteristiche di Sabato, ma c'erano altri compagni a non cambiare passo, come Dossena e Ferri. Solo Junior imprimeva, di tanto in tanto, qualche accelerazione, ma non trovava l'indispensabile collaborazione. Kieft, pur cercando il dialogo, non sempre era pronto a chiudere le triangolazioni anche per mancanza di spazi Sull'olandese c'erano Maccoppl e il libero Albiero, che non facevano complimenti. Come Tempestiili sull'attivo Comi. Gli interscambi tra gli attaccanti ed i centrocampisti avvenivano con lentezza e non costituivano sorpresa per la retroguardia lariana. Sul versante sinistro Beruatto si dannava sia in copertura che in fase di rilancio, cercando di aggirare lo sbarramento con i cross che finivano preda dei difensori o di Paradisi. In un paia di occasioni il Torino s'era reso pericoloso. Prima con un colpo di testa di Ezio Rossi sfiorato da Kieft (12'), su azione susseguente a calcio d'angolo di Junior che aveva impegnato Paradisi con una bomba da trenta metri, poi nel finale del tempo con Francini che aveva mancato di un soffio, sempre con la fronte, l'appuntamento con il pallone indirizzatogli sotto porta da Beruatto (46'). Il Como, privo di Borgonovo convalescente dall'operazione al menisco e con Todesco recuperato in extremis (Corneliusson, pure lui fresco d'infortunio, gli ha dato il cambio al 62'), mancava di convinzione. Aggrediva senza graffiare, anche se Lorieri era dovuto uscire dall'area come un kamikaze per stroncare un'incursione di Giunta, lanciato da Notaristefano (22') e compiendo altri interventi meno appariscenti ma importanti. Frenati dal timore reverenziale e dai loro limiti tecnici, gli uomini di Mondonico non sfruttavano la maggior freschezza. Il Torino appariva un po' fermo, anche se la classe di Junior veniva a galla e Giunta si faceva ammonire per fermarlo, e non metteva sulla bilancia il tasso tecnico superiore. Per far risaltare al massimo gli schemi all'olandese voluti da Radice, il Torino deve produrre un ritmo più elevato ed una partecipazione corale. Ed era difficile farlo dopo la trasferta di Nantes. La riprova é arrivata quando il Torino, dopo aver subito il gol, ha tirato i remi in barca, facendo melina, anziché affondare i colpi, pur avendo inserito Lerda (79') al posto di Comi, contuso ad un piede. Dossena, protagonista in terra di Francia di una grossa prestazione, ieri ha disputato una gara anonima. Con Dossena sui livelli di Nantes, il Torino non avrá problemi La difesa é solida. Francini é da Nazionale A (in tribuna c'era Brighenti, braccio destro di Vicini), sia per come ha bloccato Giunta e poi Corneliusson, al quale ha concesso solo una insidiosa conclusione, che per la bellissima rete. Anche Corradini é stato all'altezza su Tedesco. E Oravero, pur producendosi in qualche finezza-brivido nel pressi di Lorieri, dimostra personalità pur dovendo acquisire esperienza. Capitan Zaccarelli, che sará ancora molto utile, puó guarire senza fretta dalla noiosa tendinite. Un punto perso, si diceva, per il Torino, che viaggia comunque in perfetta media inglese, ed é uscito Imbattuto da un campo difficile: sará impresa dura, da queste parti, fare bottino pieno.