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Freethiel
10/12/1986
h.17.30
BEVEREN - TORINO 0-1 (0-0)
Beveren
: De Wilde, Pfaff, Maes, Gorez, Lambrichts, Stalmans, Peeraer (all'81' Buyens), Fairclough, Theunis, Kusto, Lemoine (al 61' Marinelli). A disposizione: Rosez, Lodders. All.: Nowák.
Torino: Lorieri, Corradini, Francini, Zaccarelli, Junior, Sabato, Beruatto, Rossi, Cravero (all'85' Ferri), Dossena, Comi (all'88' Lerda). A disposizione: Copparoni, Pileggi, Lentini. All.: Radice.
Arbitro: Wöhrer (Austria).
Reti: Dossena 75'.
Spettatori: 14.500 circa.
Note: Ammonito Rossi per gioco scorretto.
Cronaca
[Tratto da La Stampa dell' 11 dicembre 1986]
?Un grappolo di maglie granata nella nebbia, al centro dello stadio di Beveren a fine partita: Torino vittorioso in trasferta con un gran gol di Dossena e due pali (Francini e ancora Dossena) a legittimare il successo. La Coppa Uefa è ancora aperta, ma la squadra di Radice è andata così avanti in Europa. Un Torino splendido per l'impostazione tattica mai rinunciataria, anzi, trascinato da un Junior semplicemente magnifico al quale si è affiancato, sino a superare il brasiliano in rendimento, un Dossena già bravo nel primi 45' ed ancora "cresciuto" nel secondo tempo. Le sofferenze difensive erano state messe in conto, volendo giocare la partita a centrocampo, dove i match si decidono. Quando Zaccarelli, sin troppo accademico nel primo tempo, ha deciso di spazzare l'area con estrema decisione, i varchi si sono chiusi di fronte ad un Beveren caparbio, mai domo, ma inferiore sul piano della classe. Nel finale, dopo l'1-0, il Torino poteva ancora andare in gol ma basta così. Gigi Radice è stato di parola: "Giocheremo la partita a centrocampo - aveva detto - dove non dovremo lasciare troppa iniziativa all'avversario". Così è stato, e con sin troppa, per quanto encomiabile, spinta offensiva, i granata hanno ricalcato lo schema tattico della partita di andata. L'atteggiamento iniziale del Torino, molto disinvolto, toglieva l'iniziativa al Beveren, ma lasciava anche varchi al contropiede degli avversari, i quali efondavano sopratutto sulla fascia sinistra dove Kusto aveva spesso ragione di un Francini subito poco convinto di avere ritrovato la miglior condizione fisica. Era persino strano l'andamento del match: i granata cercavano di anticipare gli avversari sulla trequarti, per riproporre subito l'attacco e dalla cintola in su davano l'Impressione (poi confermata alla distanza) di essere nettamente superiori, il rovescio della medaglia era meno confortante, in velocità il Beveren poteva creare rischi. Il bilancio di metà gara era già positivo. Van de Korput, giunto a salutare la vecchia squadra (Michel ha chiuso con il calcio, l'incidente al legamentl subito l'anno scorso quando giocava nel Colonia, lo ha messo k.o.) era lusinghiero: "Il Torino sta in campo senta paura e questo è il segno di una mentalità nuova: Vicino a lui Kieft a fare tifo. Poco piì in la, tra i dirigenti granata, Marco Rossi, il figlio del presidente, giunto a Beveren poco prima dell'inizio del match, voleva almeno dimostrare che la famiglia non ha completamente scordato la società. Il Beveren era partito in pressing, con interventi decisi sugli avversari, ma il Torino subito aveva cercato di replicare palleggiando facendo valere le proprie qualità. Lorieri al 4' doveva uscire su Peeraer, poi partiva Kusto in contropiede e "bucava" Zaccarelli in tunnel, ma recuperava Cravero appoggiando la palla a Lorieri. Ancora Zaccarelli in difficoltà al quarto d'ora, ancora Kusto che andava al cross e nasceva una mischia davanti all'area. Il pericolo iniziale per il Torino era proprio il polacco. Molto veloce ed incisivo. Poi la difesa granata si rinsaldava, prendeva confidenza e tranquillità vedendo anche il comportamento del compagni del centrocampo. Il Beveren era costretto a cercare il gol da lontano, ma non centrava la porta di Lorieri. Al 31' calciava Junior un corner dalla destra, la palla veniva allungata di testa da un difensore verso sinistra dove Beruatto raccoglieva per riproporre al centro. Francini si alzava benissimo sul mucchio, toccava la palla con la nuca, ma vedeva la sua deviazione respinta dalla traversa quasi all'incrocio dei pali. I granata insistevano. Cravero toccava in profondità per Junior il quale entrava in area in dribbling, si liberava, ma calciava troppo centralmente facendosi ribattere il bolide da De Wude. Il secondo tempo vedeva di nuovo il Torino padrone del gioco. Subito, su punizione, Dossena apriva per Comi il quale al volo impegnava De Wude. L'andamento della partita mutava ancora, Dossena cercava di accentuare la spinta offensiva. Pressato a tratti, il Torino aveva subito una reazione e il suo contropiede diventava più incisivo anche se Comi talvolta non riusciva a controllare il pallone aspettando l'arrivo del compagni del centrocampo, il Beveren sostituiva Le Moine con il giovane italiano Salvino Marinelli, per dare una maggiore spinta alla manovra offensiva. Di massimo rischio, al 25', un passaggio indietro di Dossena per Lorieri che diventava quasi un cross per Fairclough, mentre dal varco delle tribune del piccolo stadio di campagna, scendeva sul terreno una fitta nebbia, che sfumava i profili del giocatori. Al 30', con Cravero a terra a fianco della sua porta, in preda a crampi, il Torino andava in gol. Junior toccava per Comi il quale al volo lanciava in profondità, nel corridoio giusto, Dossena. Beppe, di destro, batteva De Wude in uscita con un secco rasoterra. Ancora Dossena al tiro al 77', la palla deviata dal portiere andava a rimbalzare contro il montante. La sagoma di Dossena bucava ancora la nebbia al 70', quaranta metri palla al piede con Junior al fianco, la tentazione del passaggio al compagno o del tiro, e poi la botta diretta su De Wude, uscito a chiudere sino al limite dell'area. Con ancora 10' da giocare il mancato 2-0 dava speranze al Beveren che si rovesciava in avanti lanciando palloni davanti a Lorieri, obbligando i difensori a respinte acrobatiche.