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Bentegodi
18/01/1987
h.14.30
HELLAS VERONA - TORINO 2-1 (0-0)
Hellas Verona
: Giuliani, Ferroni, De Agostini, Galia, Volpati, Tricella, Verza, Bruni, Rossi P. (all'89' Marangon), Pacione, Elkjaer. A disposizione: Vavoli, Centofanti, Roberto, Zinelli. All.: Bagnoli.
Torino: Lorieri, Corradini, Francini, Cravero, Junior (al 64' Pileggi), Ferri, Rossi E., Sabato, Comi, Dossena, Beruatto (al 72' Lentini). A disposizione: Copparoni, Zaccarelli, Lerda. All.: Radice.
Arbitro: Bergamo di Livorno.
Reti: Elkjaer 53' (V), Pileggi 76' (T), Rossi P. 87' (V).
Spettatori: 28.661 di cui 12.623 abbonati e 16.038 paganti.
Note: Ammoniti Elkjaer e Galia.
Cronaca
[Tratto da La Stampa del 19 gennaio 1987]
Brusca frenata per il Torino, nella fatai Verona, verso quella zona Uefa, che sembra ormai un miraggio. Una sconfitta, decretata dal redivivo Paolo Rossi a 3 minuti dal termine, che ha l'amaro sapore di beffa, ma premia, meritatamente, la maggior determinazione del Verona a tridente. Senza dimenticare 3 grosse parate di Lorieri, che hanno reso meno pesante il passo falso di un Torino dal rendimento altalenante in campionato (ha segnato 18 gol, incassandone 19). Prima una prodezza volante del solito Preben Larsen Elkjaer, il terribile vichingo, poi un rapinoso colpo di testa di Pablito, che ha vanificato il bel gol dell'1-1 di Pileggi, hanno mutato il Torino, colpevole di essersi fatto schiacciare nella propria area, proiettando il Verona oltre il Milan e la Roma, direttamente a ridosso di Inter e Juventus, che reggono, sia pure a distanza, il passo del Napoli di Maradona, campione d'inverno. E' un Verona che, a tratti, ricorda quello dello scudetto anche se meno compatto, meno continuo e più pazzariello. Un Verona che Osvaldo Bagnoli ha schierato con tre punte, più di nome che di fatto, per necessità; il forfait di Di Gennaro, debilitato dall'influenza, che si aggiungeva alla squalifica di Fontolan, gli ha suggerito di presentare l'inedita e coraggiosa "formula tre" proprio contro un Torino che si presentava con l'etichetta di squadra assai forte a centrocampo. Ma, ieri, Junior non era in giornata (e Radice l'ha sostituito con Pileggi dopo 64'), Sabato, convalescente dai postumi di un'infiammazione al tendine rotuleo del ginocchio destro, non imprimeva il suo cambio di marcia e Dossena ha sprecato un'incredibile occasione, sullo 0-0, nel periodo migliore per la squadra di Radice, su un bel cross da sinistra di Comi, il capitano del Torino si trovava solo davanti a Giuliani, quasi sulla linea dell'area piccola, aveva il tempo di scegliere il modo di concludere e optava per il colpo di testa ma ne scaturiva un'lncornata debolina e neppure troppo angolata, un autentico regalo per il portiere gialloblù. Era il 25' e il Torino sembrava in grado di controllare la situazione malgrado il fondo pessimo e appiccicoso del campo sul quale non era facile manovrare in velocità, e se un errato rinvio di Ezio Rossi (20') aveva depositato sui piedi di Elkjaer un invitante pallagol, il danese, che non se l'aspettava, non sfruttava la ghiotta occasione. Per il resto nessun grosso problema per gli ospiti anche se Radice aveva dovuto rivoluzionare le per la vitto toria sul Torino marcature per fronteggiare la mossa di Bagnoli: su Elkjaer c'era Corradini. con Ezio Rossi su Pacione e Francini su Paolo Rossi. Elkjaer era la punta più avanzata, mentre Rossi e soprattutto Pacione, arretravano a sostegno del centrocampo dove Verza, tallonato da Ferri, tentava senza troppo successo, di impostare con la collaborazione di Volpati, opposto a Dossena, e di Bruni che fronteggiava Junior. Sull'out destro, Beruatto duellava con Galia. E Cravero, reduce dalla bella prova di Patrasso, appariva pronto a chiudere i varchi. Pochi i rifornimenti per Elkjaer e Rossi, e a parte un colpo di testa di Pacione (27') sopra la traversa su cross di Verza e un rabbioso spunto di Elkjaer stroncato in uscita da Lorieri, era stato il Torino, come s'è detto, a costruire la palla-gol più nitida. Ma nel finale del primo tempo, Elkjaer si scatenava facendo tremare la difesa granata. Lorieri diventava protagonista, fermando un tiro ravvicinato di Elkjaer (40') e poi respingendo di pugno un violento sinistro di De Agostini dopo un furibondo assalto dei gialloblù. Era un momentacclo per il Torino. Elkjaer si buscava un'ammonizione perché invocava un rigore su una spinta di Ezio Rossi ai danni di Volpati e Bergamo richiamava Bagnoli che sparava moccoli dalla panchina. Al grido di "Elkjaer sindaco", gli ultras del Verona incitavano il loro beniamino che trascinava i gialloblù. E, dopo una parata di Lorieri su Verza, Elkjaer sbloccava il risultato al 51' al termine di un'azione tutta al volo. Da Tricella a Galia, con pallonetto finale di Elkjaer che scavalcava l'impotente Lorieri. Un capolavoro con la difesa del Torino ad.. Ammirare la bravura degli avversari. Blanda la reazione del Torino. Junior accelerava di poco il suo passo, Dossena era più impegnato a contenere che a lanciare o affiancare Comi, troppo isolato e dopo un'occasione mancata di un soffio da Paolo Rossi, piuttosto evanescente, Radice inseriva Pileggi. Junior, scuro in volto, rientrava negli spogliatoi. Ed era ancora il Verona a minacciare Lorieri. Cravero recuperava in extremis sul lanciato Elkjaer (67'). Poi entrava Lentini al posto di Beruatto, acciaccato da una botta di Galla (ammonito). E da una combinazione dei due nuovi arrivati, scaturiva l'effimero pareggio (77'). Lentini crossava dalla destra, Comi faceva velo per Pileggi che con un gran tiro a fil di palo, dalla lunetta, infilava Giuliani. Nessuna responsabilità per il portiere che, in precedenza, aveva fatto arrabbiare Bagnoli. Quando la partita sembrava finita, il Verona raccoglieva le ultime energie e andava ancora a bersaglio all'87'. De Agostini, anziché tirare, scodellava un bel traversone per la testa di Rossi, sbucato come ai bei tempi tra un grappolo di difensori, che castigava il Torino. Era il trionfo per l'ex re del Mundial '82, risvegliatosi da un lungo sonno che durava da un anno, da quando cioà aveva segnato l'ultimo gol su azione in un derby milanese nel dicembre '85. Un gol Importantissimo che si aggiunge ai due rigori trasformati in questo campionato. La folla, mentre lasciava il campo (Bagnoli lo aveva sostituito dopo il gol con Fabio Marangon per difendere la vittoria) gli dedicava un lungo applauso, ignorando un gol annullato a Pacione per un fallo su Lorieri.