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Partenio
22/03/1987
h.15.00
AVELLINO - TORINO 0-0
Avellino
: Di Leo, Colantuono, Boccafresca, Gazzaneo, Amodio, Romano II, Bertoni, Benedetti A., Schachner, Colomba, Alessio. A disposizione: Coccia, Murelli, Garuti, Dirceu, Tovalieri. All.: Vinicio.
Torino: Copparoni, Rossi E., Francini, Zaccarell, Junior, Ferri I, Cravero, Sabato, Kieft (al 58' Lentini), Dossena, Comi. A disposizione: Lorieri, Mariani, Pileggi, Lerda. All.: Radice.
Arbitro: Baldas di Trieste.
Reti: -
Spettatori: 21.570 di cui 15.610 abbonati per una quota partita di 194.408.000 lire e 5.960 paganti per un incasso di 51.178.300 lire.
Note: Ammoniti Bertoni, Junior e Romano.
Cronaca
[Tratto da La Stampa del 23 marzo 1987]
Il Torino dal gol difficile ha perso l'opportunità di tornare a vincere in trasferta dopo quasi 5 mesi di astinenza. Bastava trasformare le due comode occasioni capitate a Comi e Francini in apertura di gara, nel giro di tre minuti (2' e 5') per creare le basi del successo. Comi, su assist di Cravero, ha angolato troppo il tiro di destro, spedendo a lato, e Francini. su passaggio di Sabato ha "lisciato" clamorosamente di sinistro davanti a Di Leo. L'Avellino ha ringraziato per i due omaggi e con Schachner. scatenato per buona parte del primo tempo, ha sfiorato due volte il bersaglio: al 6'. su allungo di Colomba. l'austriaco ha battuto al volo, ma Ezio Rossi, in extremis, ha deviato il bolide ravvicinato: al 28' l'ex granata, con uno slalom irresistibile in area, ha sparato in porta, ma s'è visto negare il gol da Copparoni, pronto a respingere in corner. Ci sono stati ancora un colpo di testa di Amodio a fil di traversa, un diagonale di Schachner di una spanna fuori bersaglio e una punizione di Junior di poco a lato. Tutto qui. Si è giocato per un'ora fra Avellino e Torino, poi le due squadre hanno "melinato" accontentandosi dello 0-0 e sono arrivati i fischi. Il pubblico s'aspettava un'altra goleada dopo il tennistico 6-2 di Udine, ma il Torino non ci stava a fare da materasso, nè poteva concedersi un altro passo falso in campionato a 4 giorni dalla cocente eliminazione dalla Coppa Uefa. Proprio la lezione di Innsbruck ha indotto i granata a cercare subito di sbloccare il risultato. Non ci sono riusciti per gli errori che stanno cronicizzando il "mal di gol" di cui soffre la squadra di Radice, che non vince dal primo febbrario (1-0 sul Como) e non va a rete su azione dalla tripletta di Kieft con l'Avellino nel girone di andata. L'olandese s'è battuto con impegno, ma non è quasi mal riuscito a sottrarsi alla stretta marcatura di Amodio, protetto alle spalle da Romano. Il terreno allentato non l'ha certo favorito, ma la condizione di forma ottimale è ancora lontana, l'azione è macchinosa e Radice, dopo 58'. L'ha sostituito con Lentini. Al suo quinto spezzone in Serie A. Lentini. che a fine mese compirà 18 anni, è dotato di un dribbing efficace e sa crossare dosati palloni, ma con il Torino, che stava amministrando il pareggio, ha dovuto spesso ricorrere allo spunto personale non trovando molta collaborazione. Che. per la verità, neppure Kieft aveva avuto. Pochi e ritardati i rifornimenti. Radice l'ha visto in difficoltà ed ha deciso di farlo rientrare negli spogliatoi, ma avrebbe dovuto fare altrettanto con Comi, in giornata-no. Comi, a parte l'occasione fallita, ha lavorato, con scarso profitto, a sostegno del centrocampo, per favorire gli inserimenti di Dossena Dossena ha recitato meglio in partenza nel ruolo di rifinitore, poi ha subito un colpo e il suo rendimento ne ha vistosamente risentito. Alla distanza è cresciuto Junior, E' confortante, per Radice, constatare i progressi di Junior la cui classe, in questo scorcio di stagione, può essere molto utile al Torino. Anche Giacomo Ferri ha disputato una buona prestazione, frenando le sgroppate di Alessio, juventino futuribile, per il quale la partita aveva il profumo di derby. Alessio non s'è risparmiato ma Ferri l'ha spesso anticipato ricorrendo raramente al fallo. Molto attivo Sabato ma anche impreciso negli appoggi per frenesia. Francini. che ha sulla coscienza il possibile 1-0, ha sofferto con Alessandro Bertoni, domandolo solo alla distanza. Come Ezio Rossi con Schachner che ci teneva a dare un dispiacere alla sua vecchia società ed è andato vicinissimo a realizzare il progetto. C'è voluta l'esperienza di capitan Zaccarelli, che conosce bene Schachner, per evitare guai maggiori nel periodo in cui l'austriaco appariva il più pericoloso tra gli lrpini. Bravo Copparoni a intuire la traiettoria del sinistro radente che Schachner gli ha scaricato in porta. Una sola parata difficile, ma decisiva per Copparoni che a Innsbruck ha avuto una parte di responsabilità sui gol di Hansi Mueller e di Pacult. Se il Torino ha denunciato la solita impotenza sotto rete, non sono mancati i progressi sotto l'aspetto della determinazione e dello spirito di corpo, in una trasferta delicatissima dove era importante tornare a casa con almeno un punto. Missione compiuta anche se resta il rimpianto di aver scialato due nitide palle-gol. Ma. con i tempi che corrono, pareggiare su un campo dove solo l'Empoli è riuscito a strappare il successo, e con le ruggini e i veleni del mercoledì di Coppa nelle gambe e nella mente, non è affatto un'onta. Dal Torino, comunque, è lecito pretendere di più.