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Marassi
17/05/1987
h.15.00
SAMPDORIA - TORINO 3-0 (1-0)
Sampdoria
: Bistazzoni, Briegel, Mannini M., Fusi, Vierchowood, Pellegrini I, Pari, Cerezo, Salsano, Mancini, Vialli. A disposizione: Bocchino, Paganin I, Gambaro, Lorenzo, Ganz. All.: Pezzotti e Boskov.
Torino: Lorieri (all'87' Boccafogli), Corradini, Francini, Cravero, Junior, Ferri, Rossi E., Sabato, Kieft (al 66' Mariani), Dossena, Comi. A disposizione: Pileggi, Zaccarelli, Fuser. All.: Radice.
Arbitro: Luci di Firenze.
Reti: Vialli 39', Briegel 74', Mannini M. 86'.
Spettatori: 23.879 di cui 8.303 abbonati per una quota partita di 140.066.000 lire e 15.576 paganti per un incasso di 193.488.000 lire.
Note: Giornata di pioggia, freddo, terreno allentato. Ammonito Corradini, osservato un minuto di silenzio in memoria delle vittime di Multedo. Qualche incidente nel settore riservato ai sostenitori granata, cui la Polizia ha identificato, e distrutto, uno striscione offensivo che recitava così: "Rossi, debosciato, il Torino lo vendo a chi decide l'avvocato".
Cronaca
[Tratto da La Stampa del 18 maggio 1987]
Sampdoria: è spareggio Uefa; Torino: è resa incondizionata. Quando una squadra vince per 3 a 0 è legittimo pensare ad una prova schiacciante; in realtà il Torino non è stato schiacciato, ha subito ma si è fatto piegare nella ripresa proprio quando stava reagendo al punto da costringere la Sampdoria a farsi più cauta, meno aggressiva. Succede nel calcio quando manca la convinzione e quando non esiste quell'unità d'intenti che ha caratterizzato, al contrario, la prova dei blucerchiati sollecitati da un Vialli grande, grandissimo. Chissà cosa aveva nelle gambe e nel cervello ieri il campione della Sampdoria: voglia di dimostrare che effettivamente questa è squadra da scudetto oppure la fretta di arrivare alla zona Uefa? Componenti eccelse in ogni caso e tali da mettere le ali ai piedi, di chiunque: Vialli non necessita di stimoli, è lui che li trasmette ai compagni ed è il caso di dire che quasi tutta la squadra lo ha sostenuto in questa entusiasmante volata. Sull'altro fronte giocava quasi alla pari, con qualche anno di più, Junior: forse voleva sottolineare il suo addio, forse voleva dimostrare che a fine campionato possiede ancora idee e fiato per cui non è da buttare. Specie nel primo tempo ha corso come un ragazzetto; peccato che i ragazzi veri del Torino corressero come anziani. La squadra è venuta fuori soltanto quando è stata colpita dal gol di Vialli, quando ha capito che rischiava una figuraccia e poi quando ha avvertito che la Sampdoria (parliamo della ripresa), stava tirando il fiato. Allora sono venuti fuori Sabato e Dossena; Cravero ha spinto dalle retrovie, Corradini e Francini hanno cercato varchi aperti mentre Junior alle loro spalle orchestrava e lanciava. Tutto lavoro inutile: il Torino aveva i punti deboli, ancora una volta, alle due estremità, in porta e in attacco, Kieft non è mai esistito e poi, colpito duro al ginocchio sinistro, è sparito del tutto: Mariani è entrato a giochi fatti, era impossibile inserirsi nella partita. Comi ha lavorato con frenesia senza riuscire a scrollarsi di dosso, gli avversari. La falla più appariscente era comunque fra i pali: Lorieri è stato tradito dal terreno scivoloso (gol di Vialli), poi ha difettato nell'uscita (gol di Briegel), quindi ha sbagliato tutto (gol di Mannini) quando ha seguito la parabola dell'angolo calciato da Mancini con le spalle rivolte all'unico avversario appostato sul palo opposto. Un portiere deve girarsi e fronteggiare il pericolo, guai se rischia di trovarselo alle spalle. Non si è capito se Radice l'ha sostituito per disperazione o soltanto per fare esordire il giovane Beccatogli, tanto la gara era finita: è stato indubbiamente un addio stonato quello di Lorieri, la frattura definitiva fra giocatore e tecnico se non proprio con la società. Proprio nel momento in cui il Torino necessitava di una sicurezza fra i pali essendo impegnato nello sforzo della rimonta, Lorieri ha perso la concentrazione, incassando un gol dopo l'altro, Per la società granata è anche la conferma che c'è tanto da rifare: senza convinzione, senza, intenti come quelli che hanno trasformato la Sampdoria c'è poco da sperare o da tirare avanti. Meglio costruire sui giovani piuttosto che insistere su gente demotivata: e questo vale per altri, non soltanto il portiere, a cominciare da Dossena che probabilmente ha altri pensieri per la testa. La gara, sempre condotta sotto la pioggia in una giornata per niente da maggio, è stata aperta dall'arbitro con un minuto di raccoglimento per le vittime di Multedo. Poi l'assedio dei blucerchiati all'area granata con un grande spunto di Vierchowod (19') che bruciava letteralmente Kieft ma poi calciava fuori. Al 22' palo di.. Dossena sulla destra di Lorieri: il capitano granata deviava alle proprie spalle un tiro di Pellegrini. Una botta al ginocchio di Kieft (27'), poi una girata di Vialli quindi ai 32' la prima parata, si fa per dire, di Bistazzoni su tirocross di Dossena. Poi il primo gol blucerchiato: calcia Vlerchowod da fuori area, Lorieri para ma non trattiene. Mancini si avventa sul pallone facendo, forse, fallo su Ferri che stramazza a terra; tocco all'indletro a Vialli ed à gol. La replica dal destro di Junior: è il 41' ma Bistazzoni para in due tempi. Un fallaccio di Dossena su Briegel (45') provoca fischi per un Torino in difficoltà. La ripresa cambia col granata in attacco e la Sampdoria più accorta: una conclusione di Sabato (49'), poi una deviazione di Lorieri su Vialli, poi una pericolosa deviazione di.. Collo da parte di Vlerchowod su tiro di Dossena per poco non provoca un autogol. Ancora Junior (60') in evidenza ma Bistazzoni respinge col pugni, quindi il crollo del Torino. Fallo di Rossi su Vialli sulla trequarti di campo, tiro di Mancini, Lorieri scatta poi si ferma, Briegel di testa mette dentro. A 4' dalla fine, angolo di Mancini, testa di Mannini ed è il tris, sicuramente da non ricordare per il Torino. Sugli spalti grandi festeggiamenti per la Sampdoria mentre i tifosi pensavano già al Milan, alla sfida Uefa.