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La Fiorita
11/10/1987
h.15.00
CESENA - TORINO 0-0
Cesena
: Rossi, Cuttone, Leoni, Bordin, Ceramicola, Jozic, Aselli (all'89' Trani), Sanguin, Lorenzo, Angelini (all'84' Sala), Rizitelli. A disposizione: Dadina, Cavasim Cucchi. All.: Bigon.
Torino: Lorieri, Corradini, Ferri, Crippa, E.Rossi, Cravero, Berggreen, Sabato, Polster (all'87' Bresciani), Comi (al 76' Fuser), Gritti. A disposizione: Zaninelli, Di Bin, Pileggi. All.: Radice.
Arbitro: Casarin di Milano.
Reti: -
Spettatori: 12.540 di cui 6.218 paganti per un incasso di 83.795.000 lire e 6.322 abbonati per una quota partita di 137.028.000 lire.
Note: Ammoniti Ferri, Cuttone, Jozic, Sanguin e Lorenzo. Giornata di pioggia torrenziale, terreno pesante ma praticabile, e riflettori accesi per gli ultimi 30' di gioco.
Cronaca
[Tratto da La Stampa del 12 ottobre 1987]
Il Torino, pareggiando sotto la pioggia, riparte da Cesena con il buon umore. Non più parole ne promesse disattese. Questa volta, sotto un cielo e una pioggia che ricordano il diluvio universale (con gli ultimi 30 minuti giocati sotto la luce dei riflettori), il Torino scende dall'altalena dei risultati incostanti e spezza quella catena di sconfitte subite in trasferta, che rischiavano di trasformarsi in un male cronico. Non si faccia ingannare il lettore dallo zero a zero, la partita vibra sempre, ha rari cedimenti di tensione, stimola l'interesse del pubblico, nonostante fosse inzuppato fino alle ossa, poichè l'acqua si ostina a cadere senza tregua. Ed è lo stato del terreno a rendere più vibrante la partita, che si impoverisce di contenuti tecnici solo perchè l'erba stupenda e il perfetto drenaggio evitano al terreno guasti irreparabili. Il pareggio senza reti è ingannevole e non &egrav; il riflesso naturale di quanto accade sotto la pioggia. Il Cesena colpisce una traversa (9') con Ceramicola (deviazione finale di Crippa) ed un palo (58') con Lorenzo, va vicino al gol con Leoni al 36', ma Lorieri è pronto nell'opporsi alla conclusione ravvicinata, e butta al vento un'ultima opportunità con Rizzitelli, il quale (56') calcia con violenza verso l'esterno della rete. Il resto lo confeziona il Torino, che si presenta a Cesena in edizione da combattimento. Sulla rampa di lancio c'è Polter il quale per due volte, di sinistro (17') e di destro (42'), sbaglia bersaglio per colpa propria e per meriti di Rossi. Allo scadere della prima frazione un violento destro a pelo d'erba di Ferri sembra diretto, senza che alcuno possa intervenire, in rete, quando Ceramicola s'imbatte, per caso, nella traiettoria: è jella nera! I residui brividi li offrono il portiere Rossi (65'), il quale va vicino all'autorete trattenendo in modo maldestro un pallone alto ma innocuo, e Berggreen (90'), la cui colombella di testa scavalca il portiere prima di concludere il volo al di là dello specchio della porta. Nelle premesse c'è la storia di una partita sempre viva, tesa, a volte ai limiti della illegalità, con il Torino e il Cesena ispitati solo al raggiungimento del medesimo risultato. Cosa lodevole soprattutto per i granata, ai quali le angosce vissute negli ultimi tempi in trasferta avrebbero potuto consigliare maggiore prudenza. Ma Radice era stato chiaro: "Giocheremo senza filosofie rinunciatarie". E se la partita rimane congelata nel risultato, è dettaglio che rientra nelle vicende di un calcio sempre imprevedibile e non è certo addebitabile ai protagonisti. Il Torino appare subito più quadrato, il Cesena più bisognoso dei lampi di Angelini e di Rizzitelli per allentare un tessuto difensivo che sembra non diradarsi. Le vertebre più importanti dell'asse di Radice, sono Comi, autore di una prova pregevole sia sul piano qualitativo che su quello quantitativo, su Crippa, il quale denuncia alcune pause ma che è puntualmente disposto ad aiutare fino in fondo chi ne abbia bisogno, e di Cravero che spesso toglie dall'affanno gli operatori di fascia Corradini e Ferri. Nel settore difensivo bene si comporta Ezio Rossi, al quale Lorenzo procura solo affanni fisici. E sarebbe un Torino più equilibrato ed efficace se Berggreen avesse più energie da spendere per porgere maggiore assistenza a Crippa e Sabato. Ferri è troppo disturbato da Aselli, per occuparsi dei problemi di centrocampo. Chi non ha bisogno di aiuto è Comi: lontano dal Comunale torinese è un'altra pasta di giocatore come se i tifosi lo costringessero ad esibire una doppia personalità. Non molto si può addebitare allo schema offensivo, visto che Gritti si muove bene a vantaggio del partner austriaco,e visto che Polster si porta due volte alla battuta sbagliando solo la conclusione.