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Bentegodi
06/01/1988
h.14.30
HELLAS VERONA - TORINO 1-0 (0-0)
Hellas Verona
: Giuliani, Bonetti, Sacchetti, Berthold, Fontolan, Soldà, Verza (all'82' Volpati), Galia, Pacione, Di Gennaro, Elkjiaer. A disposizione: Copparoni, Calamita, Iachini, Gasparini. All.: Bagnoli.
Torino: Lorieri, Corradini, Ferri, Crippa, Rossi, Cravero, Berggreen (all'82' Di Bin), Sabato, Polster (al 78' Bresciani), Comi, Gritti. A disposizione: Zaninelli, Benedetti, Lentini. All.: Radice.
Arbitro: Luci di Firenze.
Reti: Elkjiaer 62'.
Spettatori: 16.106 paganti per un incasso di 198.199.000 lire.
Note: Giornata fredda, terreno in buone condizioni. Ammoniti Galia e Polster per proteste.
Cronaca
[Tratto da La Stampa del 6 gennaio 1988]
Nessuno, forse, avrebbe scommesso che questa edizione infrasettimanale di Verona-Torino sarebbe diventata anche uno spettacolo: e invece lo è stato, nel senso calcisticamente più elevato del termine e ha garantito fino all'ultimo emozioni e colpi di scena. Perfino lo scenario, quel ''Bentegodi'' reso tante volte turbolento dagli eccessi di una tifoseria intemperante, stavolta non è stato turbato da episodi deprecabili: e questo nonostante gli occupanti della curva Sud abbiano ancora una volta voluto ''fare notizia'' presentando la consueta serie di striscioni e stendardi, voltandoli però al contrario. ''Anonimizzando'' in tal modo le gradinate, gli ultrà veronesi hanno voluto protestare contro l'ultima perquisizione, che la polizia, alla ricerca di corpi contundenti, aveva compiuto in mattinata (e con frutto, visto che sono state sequestrate aste e sbarre di ferro) in uno sgabuzzino dello stadio. Dunque, un divertimento, si diceva. Peccato che, a dirigere le operazioni, sia stato un arbitro dalle idee confuse che, purtroppo per il Torino, è divenuto protagonista in negativo anche in occasione dell'episodio decisivo. Proprio da un presunto fallo di Berggreen che aveva contrastato in modo regolare Berthold, infatti, è scaturito l'episodio che avrebbe condannato i granata. Punizione affidata a Verza e realizzata con un traversone che Fontolan ha fatto proseguire di testa nella mischia alla volta di Elkjaer, pronto a deviare con la nuca in rete. E' il 62' e le squadre hanno già speso molto. Generoso è stato il Verona nella sua spinta affidata soprattutto al genio e alla potenza di Elkjaer che il tenace Corradini ha peraltro fatto soffrire, encomiabile il Torino per il grande dinamismo messo in mostra. L'inizio, per i granata, non era stato felice. Contratti nella loro area, gli uomini di Radice sembravano soggiogati dalla personalità dell'avversario e in attesa rassegnata del colpo di grazia. Un atteggiamento strano, incomprensibile per una squadra abituata a combattere. Ma il Toro, visto che i vari Elkjaer, Di Gennaro, Verza e compagni rifiutavano di trafiggerlo, dopo una decina di minuti si è disfatto dei panni del coniglio. E con l'Incrementarsi delle annotazioni sul taccuino, crescevano le quotazioni della partita e soprattutto i fastidi per i portieri che rivelavano, tuttavia, grande bravura. Da una parte Giuliani doveva volare su tiri di Comi, Sabato e quindi Polster; dall'altra Loriepireplicava coli una serie di eccezionali interventi di pugno su tentativi molto pericolosi di Elkjaer e Berthold. Sorreggendosi con le incursioni del tedesco, Verza e Di Gennaro a beneficio dello scatenato Elkjaer e del confusionario Pacione, i gialloblù cercavano ripetutamente di aggirare il centrocampo granata. Al 58' un preciso suggerimento di Comi a Corradini offriva al terzino l'occasione per involarsi verso Giuliani. Bonetti cercava di rattoppare il guaio affiancando il granata e facendolo cadere, e l'arbitro non trovava di meglio che punire chi era già finito a terra. Cinque minuti dopo, con la valutazione rovesciata che sarebbe diventata la premessa per il gol, il signor Luci realizzava il suo uno-due. Ma, sia pure a modo suo, l'arbitro ha compensato gli squilibri provocati dal suo atteggiamento facendo in modo che anche il Verona avesse qualcosa da recriminare. E all'88', quando l'ennesimo, avvincente duello tra Corradini ed Elkjaer è stato ''risolto'' dal terzino con una spallata che ha mandato il danese a testa in giù in piena area di rigore, l'ineffabile direttore di gara ha fatto finta di niente. Era scritto che le due squadre, agguerrite nella lotta, si dimostrassero altrettanto salde sul piano nervoso e che due minuti dopo lasciassero il campo tra abbracci e complimenti. Ma se cosi non fosse stato?