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Marassi
31/01/1988
h.15.00
SAMPDORIA - TORINO 1-1 (1-1)
Sampdoria
: Bistazzoni, Briegel, Mannini, Fusi, Vierchowood, Pellegrini (al 58' Salsano), Pari, Cerezo, Bonomi (all'88' Branca), Mancini, Vialli. A disposizione: Pagliuca, Lanna, Ganz. All.: Pezzotti e Boskov.
Torino: Lorieri, Corradini, Ferri, Rossi, Benedetti, Cravero, Crippa, Sabato, Polster (al 90' Bresciani), Comi, Berggreen (all'86' Fuser). A disposizione: Di Sarno, Lentini, Di Bin . All.: Radice.
Arbitro: Lombardo di Marsala.
Reti: Mannini 32' (S), Comi 43' (T).
Spettatori: 18.777 di cui 7.697 paganti per un incasso di 151.442.000 lire e 11.080 abbonati per una quota partita di 167.774.609 lire.
Note: Ammonito Crippa. Si è giocato in uno stadio cantiere nel quale tre gradinate su quattro erano in via di costruizione. La capienza, di Marassi era inferiore ai 19.500 posti.
Cronaca
[Tratto da La Stampa del 1 febbraio 1988]
La Sampdoria ha creduto di poter fare un boccone del Toro, ma l'ha trovato piuttosto indigesto. Ancora una volta i granata hanno dimostrato che la loro forza è bloccare l'avversario e ripartire. Altra musica, spesso stonata, quando sono loro a dover impostare la partita (basti ricordare i nei della stagione, le gare con Empoli ed Avellino al Comunale). I blucerchiati ieri sono stati soffocati dalla ragnatela avversaria. Una ragnatela che non era solo marcatura difensiva (bravi Benedetti su Mancini malgrado questi partisse spesso da posizione arretrata secondo abitudine, e Ferri su un Vialli che si è via via demoralizzato per la mancanza di spazio), ma anche contropiede manovrato (ben sorretto dal centrocampo) e pressing sui difensori avversari. Se Crippa, ripresosi solo nel finale, ha accusato i postumi dell'Influenza, Berggreen al rientro è stato eccezionale per dinamismo e continuità. Polster ha ingaggiato un duro duello con Vierchowood: ha commesso più falli l'attaccante (almeno secondo l'arbitro Lombardo), e questo è sicuro indice della combattività dell'austriaco. Sulla Samp comincia a pesare (sentiti già mormorii sul conto di Boskov, tra i tifosi all'uscita da Marassi) la leggenda della squadra bella e inutile. Come contro il Napoli, nel fango di quindici giorni prima, i blucerchiati hanno comandato a lungo il gioco ma al tiro non sono mai arrivati. Con Benedetti addosso, a Mancini sono rimasti i calci d'angolo e le punizioni, la spinta del difensori si arenava sulla barriera granata di metà campo. Il gol della Sampdoria, al 32', è stato casuale. Bello, un attimo prima il tiro di Pari, una fiondata trasversale respinta da Lorieri, ma nella mischia susseguente il rinvio di Corradini rimbalzava su Mannini. Il pallone si alzava con una parabola che scavalcava il portiere, ancora a mezza strada. I blucerchiati insistevano, ma trovavano sbarramenti sempre più efficaci, con Ezio Rossi attento a rendere la vita dura a Cerezo e Sabato a contenere la spinta di Pari per ripartire sulla fascia Pellegrini e colleghi cercavano di scavalcare con i lanci lunghi la zona centrale dello spelacchlatlssimo terreno, per Mancini e Vialli le difficoltà aumentavano. Allo scadere del primo tempo il Torino, efficace soprattutto sulla sinistra dove Berggreen ritrovava gli slanci pisani, pareggiava. La palla arrivava a Rossi il quale la alzava per il cross respinto da Vierchowood: sul rimbalzo era pronto Comi al tiro, un rasoterra che beffava Bistazzoni. Uno a uno, e pareggio anche nella ripresa in fatto di occasioni fallite e di rischi. Al 53' era Comi a lanciare splendidamente Berggreen in un corridoio favorevole, ma Klaus pagava al momento del tiro la fatica per gli scatti ripetuti. Batteva rasoterra e forte, ma Bistazzoni arrivava di piede a respingere. Al 66', col Torino tutto avanti, su un lancio profondo Mancini sfuggiva per una volta a Benedetti, ma calciava abbondantemente alto oltre la traversa di Lorieri. All'80' era Crippa a respingere davanti al montante una deviazione di testa di Mancini, all'84' Mannini di petto appoggiava a Bistazzoni, quasi sulla linea di porta, un pallone appoggiato di testa da Corradini e finiva sulla parte alta della traversa, quindi sul fondo, una rovesciata da fuori area di Vialli al 90'. Un tentativo disperato per sfuggire alla pressione di Giacomo. Ferri. Era l'ultimo sussulto, sarebbe stata la beffa per un Torino tatticamente azzeccato e capace di attaccare, malgrado l'assenza dell'influenzato Gritti abbia costretto Radice a presentare una sola punta di ruolo. Di necessità virtù, e nessun granata ha scordato il copione che ha avuto in Cravero un lucidissimo suggeritore. Il libero ha giocato spesso davanti alla linea di difesa, un'altra mossa azzeccata da Gigi Radice.