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Sinigaglia
11/06/1989
h.16.30
COMO - TORINO 2-3 (1-3)
Como
: Savorani, Annoni (al 46' Notaristefano), Colantuono, Conti, Maccoppi, Cimmino, Todesco (al 58' Corneliusson), Invernizzi, Giunta, Milton, Simone. A disposizione: Adami, Biondo, Lorenzini. All.: Pereni.
Torino: Marchegiani, Brambati, Farris, Benedetti, Cravero, Sabato, Skoro (al 90' Gallaccio), Rossi, Muller, Fuser, Edu. A disposizione: Lorieri, Landonio, Catena, B.Carbone. All.: Vatta.
Arbitro: Agnolin di Bassano del Grappa.
Reti: Maccoppi 4' (C), Muller 22' (T), Edu 28' (T), Benedetti 34' (T), Milton 79' rig (C).
Spettatori: 9.882 di cui 6.674 paganti e 3.208 abbonati.
Note: Ammoniti Brambati, Cimmino e Annoni. Larghissima rappresentanza di tifosi granata in riva al lago; i tifosi lariani hanno salutato la punta Marco Simone in procinto di trasferirsi al Milan.
Cronaca
[Tratto da La Stampa del 12 giugno 1989]
La classifica, prima ancora del calendario, consente al Torino di credere nella salvezza. Il 3-2 di Como alimenta le speranze dei granata che ringraziano la Juve per avere fermato la Lazio. In questo finale di campionato s'incrociano e si rincorrono i risultati in un gioco terribile, che può alimentare speranze, creare i llusioni. Per il Torino la permanenza in serie A è qualcosa di più di un'illusione, qualcosa di meno di una certezza. Rappresenta certamente una sollecitazione, quella di tentare anche con l'Inter prima dell'ultima di campionato a Lecce. L'incontro del "Sinigaglia", prima ancora che su quello del gioco, sul piano della volontà ha mostrato un Torino deciso a vender cara la pelle. Non si è disunito dopo la rete di Maccoppi, che giungeva al 4', e preceduta da due palle-gol di Muller e Benedetti. Un gol, quello del difensore lariano, che poteva anche tagliare le gambe ai granata ai quali riusciva di realizzare tre reti nel giro di 12'. La successione delle marcature vedeva Muller, Edu e Benedetti in gol. Il rigore di Milton, sul finale di gara, non cambiava le sorti dell'incontro. Insomma, per i granata due punti qualità, per il Como l'ormai scontata retrocessione, anche se la matematica non condanna definitivamente i lariani. Discorso salvezza aperto per il Torino? La risposta di Vatta parte da una premessa: "E' stato veramente commovente quando, poco prima dalla partenza per lo stadio, un migliaio di nostri tifosi ci ha raggiunti all'albergo per un caloroso incitamento. Sul pullman ho visto i ragazzi molto presi da questo incitamento. Per ognuno di noi ha significato un impegno, quello di dare tutto il possibile per vincere l'incontro con il Como. E così è stato, malgrado l'inizio spaventosamente sfortunato. Tre palle-gol nel giro di poco più di due minuti, sventate alla grande da Savorani, un portiere molto bravo. Poi quella rete di Maccoppi che avrebbe tagliato le gambe a qualsiasi squadra. Alla fine però abbiamo vinto, c'è stata una grossa prova di orgoglio da parte di tutti". - Ora, come giudica la situazione di classifica? "Stiamo decisamente molto meglio rispetto alla vigilia dell'incontro con il Como. Le nostre possibilità di salvezza sono aumentate anche se domenica siamo attesi da un impegno proibitivo, ricevendo la visita dei "panzer" dell'Inter. Ma sono certo che gettando nella mischia il cuore qualcosa otterremo". - Una grossa mano ve l'ha data la Juve, superando la Lazio. "Non dubitavamo dell'impegno dei bianconeri. Così come siamo certi che domenica prossima l'Inter giocherà per vincere. Comunque noi abbiamo l'obbligo di alimentare le speranze di salvezza, anche perché, dopo i due punti di Como, la nostra permanenza in serie A forse può essere considerata un po' meno compromessa di quanto non potesse apparire la scorsa settimana". - Qualche particolare nota di merito, fra i giocatori? "Per i tre stranieri. Edu, poi, è stato un campione di continuità e visione di gioco". - Nei giorni scorsi alcune sue dichiarazioni avevano suscitato polemiche fra i giocatori. "Resto dell'avviso che la verità stimola gli onesti, offende i disonesti Per cui non rinnego quanto ho avuto occasione di dire. Aggiungo anche che è opportuno sottolineare lo stoicismo ai alcuni giocatori, incominciando da Cravero che è rimasto in campo con una distorsione alla caviglia" - In nessun momento della partita ha avuto paura? "Dopo il gol di Maccoppi ho visto la squadra reagire come se fosse stata offesa da qualcosa. Il gol di Muller che ha poi spianato la strada del successo è stato la sintesi della disperazione, della volontà: la fotografia di questo Torino che, malgrado tutto, sul piano della volontà c'è e c'è anche su quello del gioco. Il recupero sull'Ascoli e quello sul Como stanno a dimostrare una forza interiore che lascia ben sperare per i prossimi due incontri". Cos'altro aggiungere a quanto detto da Vatta? I giocatori sono apparsi in sintonia con il loro allenatore. Il presidente Borsano osserva: "Alla fine del primo tempo non ci credevo. Mi sembrava di sognare. Peccato i rigori sbagliati con Pescara e Ascoli. Mi dispiace per il Como, squadra che non merita la retrocessione. Dico grazie ai nostri tifosi che ancora una volta sono stati meravigliosi. L'ambiente mi sembra ritrovato, speriamo non sia tardi. Milton? La spalla ideale per Muller". A buon intenditor..