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Tardini
18/03/1990
h.15.00
PARMA - TORINO 1-1 (1-1)
Parma
: Zunico, Donati, Gambaro, Minotti, Susic, Giandebiaggi, Melli, Pizzi, Osio, Catanese, Zoratto. A disposizione: Bucci, Sommella, Orlando, Ganz. All.: Scala.
Torino: Martina, Mussi, Ferrarese, E.Rossi, Benedetti, Cravero, Lentini, Romano, Muller, Policano, Enzo. A disposizione: Marchegiani, Skoro, Pacione, Venturin, Bianchi. All.: Fascetti.
Arbitro: Beschin di Legnago.
Reti: Minotti 14' (P), Rossi 37' (T).
Spettatori: 13.938 di cui 2.570 abbonati per una quota partita di 60 milioni di lire e 11.368 paganti per un incasso di 235.572.000 lire.
Note: Ammoniti Pizzi, Policano e Susic, tutti per gioco scorretto. Giornata nuvolosa, terreno in buone condizioni. Calci d'angolo 6-2 per il Parma.
Cronaca
[Tratto da La Stampa del 19 marzo 1990]
Ancora un pareggio esterno per il Torino, ma sofferto e meritato. Un 1-1 se vogliamo casuale nei gol, ma combattuto, con il Parma a dar ritmo inizialmente alla partita, eppoi i granata capaci di emergere alla distanza fino a sfiorare la vittoria. Reduce da una serie negativa che l'ha allontanato dai vertici della classifica il Parma ha ritrovato ieri determinazione e aggressività: e il Torino ha faticato a prendere le misure di un avversario che spaziava per il campo a gran ritmo. Melli soprattutto, affidato alle cure di Benedetti, sapeva spaziare ovunque mentre anche Pizzi e Osio costringevano a un superlavoro Rossi e Ferrarese, quest'ultimo schierato a sorpresa da Fascetti, preoccupato di contenere nel modo migliore, attaccanti avversari dalle caratteristiche abbastanza atipiche. Gli spazi stretti, il pressing costante mettevano in difficoltà inizialmente il centrocampo granata e Zoratto in questa prima fase, aveva la meglio su un Romano che, però, si sarebbe preso la rivincita alla distanza. Le grandi folate parmigiane venivano coronate dal gol al 14' quando Zoratto fermava Cravero rilanciandolo verso il libero Minotti inseritosi sulla sinistra. Mussi non se ne avvedeva, anzi si chinava lasciando passare il pallone. Minotti poteva così agganciare e battere a rete in diagonale: Martina era piazzato ma il tiro picchiava giusto sul gesso dell'area di porta prendendo una traiettoria strana e beffando il portiere granata. Uno a zero, dunque, per buona pace della tifoseria emiliana che al 10' aveva contestato l'arbitro Beschin per un intervento (comunque iniziato fuori area) di Policano su Giandebiaggi. Lo svantaggio non frenava lo slancio del Parma, che al 23' sfiorava il raddoppio con una troppo morbida deviazione di Pizzi, corretta in angolo da Martina. E tuttavia il peggio, a questo punto, era già passato e si vedeva il Torino prender le misure agli avversari, lentamente crescere, contrando sempre meglio le iniziative avversarie e rispondendovi adeguatamente. Muller, lanciato da Romano, saltava due avversari (27'), tirando poi sul primo palo dov'era pronto Zunico e, al 37', da una nuova bellissima azione (lancio di Romano per Mussi che si involava sulla destra, per essere poi contrato in corner) nasceva il presupposto del pareggio. Lentini batteva l'angolo che Benedetti schiacciava a rete di testa. La palla veniva toccata da un piede di Osio, appostato a non più di tre metri dalla linea di porta, che la faceva impennare. Saltava Rossi, sfiorandola, e comunque si trattava di una beffarda palombella, che Zunico vanamente cercava di raggiungere. Il pari freddava il Parma, che tanto aveva già speso. Né l'intervallo restituiva energie sufficienti ai padroni di casa, che perdevano anche in lucidità. E il Torino a questo punto diventava protagonista, con Muller e Lentini ben sorretti da Mussi, Rossi e i precisi lancia di Romano a dettar legge. La prima mezz'ora della ripresa era quasi un monologo granata, per la gioia dei molti torinesi al seguito, con un solo contropiede avversario al 70' quando Giandebiaggi costringeva Martina ad un intervento in due tempi. Al Torino mancava tuttavia il colpo del ko. L'occasione più ghiotta toccava a Policano, ancora insufficiente, troppo agonismo e poco ragionamento, che (83') scaricava da distanza ravvicinata il sinistro sul palo più vicino, trovando Zunico prontissimo alla deviazione in angolo. Con dieci partite ancora da giocare e sette punti di vantaggio sulle quinte, il Torino può dunque dirsi soddisfatto dell'esito della doppia trasferta (Padova e Parma). Anche perché l'ambiente interno non pare sereno come un tempo, forse anche sorpreso dai gratuiti attacchi rivolti a Fascetti la cui maggiore colpa è quella di non aver mai detto che avrebbe stravinto il campionato. Fors'anche perché la serie B la conosce meglio di tanti altri.