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Zaccheria
22/04/1990
h.15.30
FOGGIA - TORINO 0-1 (0-0)
Foggia
: Mancini, List, Codispoti, Nunziata, Bucaro, Ferrante (all'82' Casale), Rambaudi, Fonte, Meluso, Barone, Signori. A disposizione: Zangara, Guerrini, Ricchetti, Fratena. All.: Zeman.
Torino: Marchegiani, Mussi, Ferrarese, Sordo, Benedetti, Rossi, Lentini, Fimognari (al 67' D.Baggio), Pacione, Venturin, Skoro. A disposizione: Martina, Farris, Carbone. All.: Fascetti.
Arbitro: Sguizzato di Verona.
Reti: Fimognari 63'.
Spettatori: 24.606 di cui 6.632 abbonati e 17.974 paganti.
Note: Ammoniti Bucaro, Ferrante, Lentini e Marchegiani. Calci d'angolo 9-3 per il Foggia, terreno in ottime condizioni, Zaccheria esaurito in ogni ordine di posti.
Cronaca
[Tratto da La Stampa del 23aprile 1990]
Muller parte e il Toro vola: sarà un caso, la controprova non esiste, ma è un incontestabile dato di fatto. Proprio come aveva immaginato (e auspicato) Fascetti, la squadra granata libera da condizionamenti di nome e sudditanze psicologiche - ha ammortizzato in virtù della generosità e dell'impegno le numerose assenze ed ha stroncato le speranze del Foggia di inserirsi nella gran volata verso la promozione. Un'impresa non facile, proprio per la solidità della formazione pugliese che negli ultimi dieci incontri aveva lasciato soltanto tre punti ai rivali. Un'impresa riuscita soprattutto grazie all'eccellente prestazione della difesa che ha messo in evidenza un Marchegiani e un Benedetti insuperabili nonché i sicuri disimpegni di Rossi e Ferrarese, mastini implacabili di avversari ostinati. Ma il grande obiettivo, il Torino l'ha potuto realizzare anche grazie al contributo di Skoro, inesauribile percorritore di fasce, di Sordo, uri ragazzo, che a centrocampo ha svolto una positiva opera di filtro e quindi di Fimognari, inizialmente un po' a disagio ma che ha d'improvviso scoperto classe e autorevolezza firmando una rete di alta classe. E dire che l'avvio, da parte granata, non era stato dei più promettenti: messo in movimento da Barone e Conte, il Foggia ha messo più volte a disagio gli avversari affidandosi ai guizzi di Signori, atleta di classe e stoffa di goleador visto che al suo attivo quest'anno ha già messo undici gol. Non paghi, e approfittando delle esitazioni di Lentini, i rossoneri hanno pure messo in atto ripetute incursioni con Codispoti andando però a sbattere contro un autentico muro. Al 19', tuttavia, un grosso brivido per il Toro: accade quando Signori, liberatosi di Ferrarese, si porta in area, scarta anche Rossi e tira in porta ma il suo tentativo è frustrato da un rimpallo. Si tratta per altro di uno dei pochi episodi da segnatura che i pugliesi, manovrieri ma poco incisivi, riescono a produrre. I granata contrattaccano con qualche difficoltà, chiamando più volte Pacione ad arretrare per recuperare palloni in appoggio al centrocampo ma al 40' la retroguardia torinese è nuovamente in affanno. Scende per l'ennesima volta Codispoti il quale si smarca e arriva a contatto con Marchegiani che gli si avventa addosso respingendo con il corpo; la palla finisce a Signori che spara senza esitazione ma alle stelle anziché nella porta vuota. Il pericolo produce la giusta reazione e al 42' il Toro parte all'offensiva con Pacione mentre Lentini e Skoro convergono nell'intento di sfruttare l'iniziativa del centravanti ma l'idea sfuma per l'intervento disperato di un difensore. I primi minuti della ripresa confermano che per i granata il periodo più brutto è passato: dopo una botta sferrata da Signori e neutralizzata in tuffo dall'ottimo Marchegiani, il Toro centra l'obiettivo pieno. Parte Mussi, scambia con Skoro il quale porge a Fimognari: il ragazzo non esita un attimo e si produce in un inarrestabile dribbling che lo porta ad aggirare il portiere pugliese e quindi a deporre nella porta vuota. Un gol fermamente voluto e che la dice lunga sulla classe del "baby" granata. Colpito al volto, il Foggia indietreggia: ma è roba di un attimo, per riorganizzarsi e possibilmente lasciare i segni della propria rabbia sull'avversario. Al 67' List tira dal limite e la palla va a sbattere contro il braccio che Rossi tiene aderente al corpo: non c'è volontarietà nel fallo e, malgrado le proteste dei rossoneri che vorrebbero il rigore, l'incerto Sguizzato stavolta decide opportunamente optando per il "perdono". Ma prima che la bufera si esaurisca, Mussi al 75' deve compiere un'altra prodezza intervenendo alla disperata per salvare la rete del Torino da un fendente basso sparato dal solito Signori. E' davvero l'ultimo sussulto di un Foggia bravo e orgoglioso ma che deve arrendersi all'evidenza.