WWW.ARCHIVIOTORO.IT
info@archiviotoro.it
errori@archiviotoro.it
San Nicola
16/09/1990
h.16.00
BARI - TORINO 2-1 (1-1)
Bari
: Drago, Brambati, Amoruso, Gerson, Carrera, Urbano, Colombo (al 63' Laureri), Di Gennaro, Raducioiu, Maiellaro (al 17' Scarafoni), Joao Paulo. A disposizione: Alberga, Tancredi, Dicara. All.: Salvemini.
Torino: Marchegiani, Mussi (al 73' Bresciani), Baggio, Fusi, Cravero, Policano, Carillo, Romano, Muller (al 58' Skoro), Martin Vazquez, Lentini. A disposizione: Tancredi, Annoni, Zago. All.: Mondonico.
Arbitro: Luci di Firenze.
Reti: Muller 9' (T), Raducioiu 39' (B), Joao Paulo 89' rig. (B).
Spettatori: 34.731 di cui 13.186 abbonati e 21.545 paganti.
Note: Ammoniti Baggio. Carrera, Carillo, Mussi, Lentini e Amoruso. Lievi infortuni per Maiellaro e Bresciani.
Cronaca
[Tratto da La Stampa del 17 settembre 1990]
Il Toro ricomincia a farsi del male. Non era per nulla facile perdere ieri a Bari. Eppure la squadra granata ce l'ha fatta, mettendo insieme una delle partite più rocambolesche della sua storia, alla quale sembra voler presiedere in eterno quel particolare tipo di maledizione che sposa una jella agghiacciante a un'ingenuità dai risvolti masochistici. Nello stadio-astronave San Nicola, la più preziosa reliquia lasciataci in eredità da Italia '90, si è consumato un pomeriggio di fantascienza, una sorta di incubo calcistico, caratterizzato da un susseguirsi di eventi scontato nella sua assurda logicità. Bari-Torino nasce come la più comoda delle esibizioni che una squadra di rango sogna di giocare in trasferta. Non è che il Bari giochi male: non gioca proprio. Palloni ispirati da cervelli opachi e trascinati da gambe stanche si perdono inesorabilmente sugli stinchi della cerniera granata predisposta da Mondonico. Quel gran furbone fino alla vigilia ha inneggiato a Skoro e ad Annoni, salvo poi confinarli in panchina, dove lo slavo esibisce una faccia piuttosto incarognita. Al loro posto sgambettano Carillo e Dino Baggio, quest'ultimo decisamente a fatica, grande e grosso com'è: il romeno Raducioiu, frettolosamente bocciato dopo una partita di campionato, gli va via da ogni parte e tiene botta, da solo, alle impetuose giocate del Torino. Che al 9' è già in vantaggio. Sul corner sbagliato di Martin Vazquez, Drago respinge con la goffaggine dei portieri brasiliani pre-Taffarel: la palla impatta un piede di Di Gennaro e si consegna disarmata al destro di Luis Muller: 1 a 0. Il Bari non dà segni di vita né bastano alcune decisioni a senso unico del signor Luci a risollevarne le sorti. Il Toro dilaga e con tre passaggi mette sempre un uomo davanti al portiere. Per due volte quell'uomo è Lentini, ottimo ispiratore ma, nella circostanza, sciagurato cecchino: di testa e di piede grazia, in splendida solitudine, l'attonito Drago. Geloso del compagno, Muller decide di umiliarlo. Lui, di gol, se ne ''mangia'' soltanto uno, ma di quelli che non si scordano. Scatta su un soffice lancio di Martin Vazquez (la forma dello spagnolo è ancora scarsa, ma la classe - ci mancherebbe - no): i baresi si fermano perché gabbati dall'intuizione di "Rafa" e convinti di un fuorigioco che invece nessuno fischia. Ci pensa Muller a sbollirne i malumori, superando Drago per poi tirare alto a porta vuota! Mondonico si affloscia sulla panchina e i tifosi granata con lui. Il Bari prova ad avventurarsi nell'area del Toro e Raducioiu, che da tempo aspettava un lancio decente, si aggrappa a quello di Joao Paulo per annichilire lo statuario Baggio e infilzare Marchegiani: 1 a 1, e già sembra una follia. Il Bari, che ha anche perso Maiellaro, affronta la ripresa col lodevole intento di limitare i danni. Il Toro gigioneggia per un po', cambia Muller con Skoro e riparte all'assalto, sostituendo un terzino, Mussi, con Bresciani. Arrivano, nell'ordine: un pisolino di Skoro su assist di Fusi (27'), una traversa di Policano su punizione (29') e uno svarione incredibile del povero Bresciani, liberato da Cravero a due passi dal gol (34'). Con le tre del primo tempo, le palle-gol sprecate risultano sei. Adesso, per completare il quadro, mancano un rigore negato e un altro, possibilmente stupido, assegnato agli avversari. Il tutto accade puntualmente, con la precisione di un meccanismo ad orologeria. 39' : Brambati respinge con la mano un tiro di Cravero, sotto gli occhi di un Luci poco interessato. 43': Urbano lancia un pallone senza pretese nell'area del Toro, presidiata in solitudine da Carillo. Il poveretto ha un gesto istintivo e un tantino isterico: solleva il braccio come a proteggersi da un pericolo che non c'è: la sua mano incontra il pallone, quasi obbedisse a un fato maligno. Gli ultimi fotogrammi dell'incubo sono la rincorsa e il tiro-gol dal dischetto di Joao Paulo, i giocatori del Bari che si abbracciano, quelli granata irrigiditi dallo stupore e i tifosi di casa che si mettono a gridare: ''Toro, Toro'', come a voler ringraziare un irripetibile benefattore.