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Delle Alpi
23/09/1990
h.15.00
TORINO - INTER 2-0 (0-0)
Torino
: Marchegiani, Annoni (al 27' Carillo), Baggio, Fusi, Cravero, Policano, Sordo (al 78' Mussi), Romano, Muller, Martin Vazquez, Lentini. A disposizione: Tancredi, Bresciani, Zago. All.: Mondonico.
Inter: Zenga, Bergomi, Brehme, Berti (al 39' Baresi I), Ferri II, Battistini S., Bianchi, Pizzi (al 70' Paganin), Klinsmann, Mandorlini, Serena. A disposizione: Malgioglio, Delvecchio, Tacchinardi. All.: Trapattoni.
Arbitro: Lo Bello di Siracusa.
Reti: Martin Vazquez 51', Lentini 79'.
Spettatori: 41.896 di cui 21.305 abbonati e 20.591 paganti per un incasso di 602.784.000 lire. (La campagna abbonamenti non è ancora conclusa, il dato è parziale).
Note: Ammonito Battistini, calci d'angolo 5-3 per l'Inter.
Cronaca
[Tratto da La Stampa del 24 settembre 1990]
Alle difficoltà di formazione ha risposto molto meglio il Torino. Grande l'impegno di tutti i granata ma a Mondonico era rimasto l'uomo squadra, che Trapattoni aveva perso. Martin Vazquez, certamente, ha avuto il grande merito di sbloccare la partita con la micidiale punizione che (con la partecipazione della scombinata barriera nerazzurra) ha mandato a vuoto il frastornato Zenga. Ma il voto in pagella è di poco aumentato dalla prodezza. Lo spagnolo è stato il protagonista senza prosopopea di un Toro che lotta, si batte, ben disposto sul terreno. I compagni cercano Rafa soprattutto nei momenti in cui la manovra fatica a procedere. La calma di Martin Vazquez è un'iniezione di fiducia, i suoi lanci sono inviti. Se non ci sono sbocchi il suo dribbling stretto impaurisce l'avversario ed offre respiro. La stessa parte che Matthaeus svolge nell'Inter. Bruno, Skoro e Benedetti mancavano a Mondonico. Annoni e Baggio gli ottimi marcatori su Klinsmann e Serena, ma il primo è uscito al 26° dolorante, dopo un puntuale recupero in scivolata su Klinsmann. Dentro Cirillo a centrocampo, un jolly che si fa apprezzare per dedizione e combattività, e Policano che diventa marcatore su Klinsmann con assoluta disinvoltura. Sordo, al rientro dopo la lunga assenza, ha accusato chiaramente la mancanza di ritmo di gara. Ha retto comunque, con grande slancio, 79 minuti. Dentro Mussi, il quale dopo una manciata di secondi ha offerto a Lentini (80'), in contropiede, la palla del raddoppio. Trapattoni non poteva disporre di Matthaeus (appunto) e Stringara, oltre a Fontolan che è perso per tutta la stagione. Anche l'Inter ha avuto le sua emorragie sul campo. Kappaò Berti, il più pericoloso negli affondo, dopo soli 36 minuti e l'ingresso di Giuseppe Baresi à servito appena a frenare un poco il centrocampo granata. Acciaccato Pizzi, l'uomo d'ordine, al 58'. Ha retto 12 minuti zoppicando, poi ha dovuto cedere il posto a Paganin. Con Mandorlini unico "regista" l'Inter, già in svantaggio, non è più esistita. Hanno vinto il coraggio e la dedizione, doti granata da sempre, e l'amalgama ideologico che Mondonico sa sollecitare. Muller ormai à riconquistato sul piano della partecipazione al gioco, ma continua a litigare con il gol. La scena madre all'85: il brasiliano ha tenuto palla combattendo fra tre avversari, li ha saltati con un gioco di prestigio liberandosi, ma la sua botta violenta à finita sul secondo anello della curva Maratona. La stessa porta "maledetta" che non ha centrato nel mondiale contro l'Argentina. L'Inter aveva iniziato bene, mascherando i guai di fondo con lo slancio di Berti subito rude contro Cravero e Martin Vazquez, quindi (21') abile a far sponda di testa per Serena (che concludeva al volo contro la traversa, l'unico attimo favorevole del testa a testa con Baggio), prima di scardinarsi (31') contro Marchegiani, scattato a chiudere sull'avversario lanciatosi splendidamente sul tocco di Klinsmann. I pericoli per il Toro finivano lì. I granata macinavano gioco, erano capaci (Martin Vazquez, ma anche Romano) di lanci lunghi, Zenga era tenuto sotto pressione. Brehme all'inizio bloccava Lentini quando si sottraeva alla marcatura del legnoso Ferri. Il tedesco non si faceva sorpendere neppure dalle sovrapposizioni di Sordo, ma alla distanza calava mentre Lentini, prezioso anche in copertura, trovava la misura del suo dribbling (quante volte in precedenza abbiamo visto Mondonico con le mani nei capelli..) per fare il vuoto. Sino a raddoppiare con un tocco precisissimo la "bomba" di Martin Vazquez. Alla fine, 13 conclusioni a 6 nel conto delle due squadre. I due gol del Toro hanno quindi un avallo preciso.