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Delle Alpi
07/10/1990
h.15.00
TORINO - ROMA 1-0 (0-0)
Torino
: Marchegiani, Bruno, Policano, Fusi, Benedetti, Cravero, Sordo, Romano (all'86' Baggio), Skoro (all'85' Bresciani), Martin Vazquez, Lentini. A disposizione: Tancredi, Carillo, Annoni. All.: Mondonico.
Roma: Peruzzi, Tempestilli, Nela, Piacentini, Berthold, Comi, Desideri (al 68' Di Mauro), Salsano (al 58' Carboni), Völler, Giannini, Carnevale. A disposizione: Zinetti, Gerolin, Rizzitelli. All.: Boskov.
Arbitro: Amendolia di Messina.
Reti: Romano 60'.
Spettatori: 30.742 di cui 22.072 abbonati e 8.670 paganti per un incasso di 236.969.000lire.
Note: Ammoniti Berthold, Carnevale e Policano, espulso Nela al 55'. Calci d'angolo 7-5 per la Roma.
Cronaca
[Tratto da La Stampa dell' 8 ottobre 1990]
Il popolo granata soffre ma alla fine gode. Non è masochismo. E' la realtà del calcio che vuole concretizzata, nel pallone in fondo alla rete, la sua essenza, l'espressione della superiorità territoriale, tecnicotattica e atletica, di una squadra nei confronti dell'altra. Un solo gol, con il grande equilibrio esistente nel campionato italiano, rischia di tenere il pubblico con il fiato sospeso sino al 90'. Proprio come è capitato ieri al Delle Alpi. E sarebbe stata un'altra beffa se la Roma, in dieci per una abbondante mezz'ora, fosse riuscita a pareggiare in extremis. Il problema del gol difficile, che in trasferta è già costato al Torino due sconfitte a Bari e Bologna, immeritate sul piano del gioco, riemerge anche in casa contro la Roma che, prima resiste, e poi, dopo l'espulsione di Nela al 56', decretata con troppa severità dall'arbitro Amendolia per un fallo da tergo del difensore su Martin Vazquez, cede e incamera il terzo insuccesso esterno su tre gare. Anche se il bravissimo Marchegiani ha tolto un paio di grosse castagne dal fuoco, sventando sullo 0-0 una volée di Desideri (45') e un destro ravvicinato di Carnevale (55'), più tre parate meno plateali ma altrettanto importanti uscendo sui piedi di Voeller (69'), deviando un insidioso diagonale di Carnevale (82') e bloccando un destro dal limite di Comi (83'), il suo dirimpettaio, Peruzzi, è stato il migliore in campo. Ma il Toro non ha rubato nulla. Anzi, ha dominato a lungo e raccolto il minimo indispensabile in rapporto alla grande semina. L'organico a disposizione di Emiliano Mondonico è da ''zona Uefa'', tuttavia, se il Toro vuole avere ambizioni europee, deve trovare il colpo da ko. Sviluppa una manovra piacevole, alla quale partecipa spesso, con inserimenti centrali anche Cravero (Fusi lo copre quando si sgancia) in stretta collaborazione con Martin Vazquez e Romano, ed avvolgente sulle fasce laterali grazie alla spinta sulla sinistra di Policano e sulla destra di Sordo (ieri stranamente impreciso nei cross) non sempre finalizzate ad hoc dalle punte Skoro e Lentini che, se non fossero distinguibili dal numero di maglia diverso, sembrerebbero gemelli, la copia in carta carbone l'uno dell'altro. La Roma, reduce dalla bella e faticosa impresa di Lisbona sul Benfica, era antagonista temibile, ma i granata, ispirati da Martin Vazquez, sul quale si è invano «incollato» il falloso Piacentini, l'hanno messa al muro, mancando di freddezza e precisione negli ultimi metri. Anche nella ripresa, passato in vantaggio, il Toro ha sprecato gol ed energie ed ha dovuto stringere i denti negli ultimi dieci minuti per evitare danni. Nel tiro al bersaglio, è andato a segno solo Romano, di nome ma di fatto napoletano di origine e quindi senza la patente del.. traditore, neppure nei confronti del tecnico, Ottavio Bianchi, che lo volle nel Napoliscudetto. Assente l'infortunato Luis Muller, in tribuna con moglie e figlio, è toccato ad Haris Skoro, che rientrava dopo due turni di squalifica, fare la parte del mangiagol. Su dieci occasioni costruite dai granata, lo jugoslavo ne ha mancate mezza dozzina (demeriti suoi e anche bravura di Peruzzi) segnando solo in offside, su passaggio di Policano. Il punto è stato annullato, giustamente. Skoro avrebbe potuto essere il mattatore ma ha trovato uno strepitoso Peruzzi a sbarrargli il cammino, oltre agli errori che lui ha commesso con l'attenuante di essere sceso in campo con un'infiltrazione per lenire il dolore procuratogli da una forte contusione ad una gamba rimediata in allenamento. E quando Peruzzi era fuori causa, come sull'incornata di Policano all'11', ci ha pensato Desideri a sostituirsi al portiere ed a salvare sulla linea un gol che sembrava fatto. Più fortunato il colpo di testa vincente (60') di Romano, a porta spalancata, sugli sviluppi di un'azione impostata da Sordo, proseguita da Lentini con botta di Skoro, non trattenuta da Peruzzi. Erano passati quattro minuti dall'espulsione di Nela, ed il Torino ha sfruttato al meglio la superiorità numerica. E' stato l'unico momento.