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Delle Alpi
26/05/1991
h.16.30
TORINO - ATALANTA 0-0
Torino
: Marchegiani, Bruno, Policano, Fusi, Benedetti, Cravero, Sordo (al 47' Baggio), Romano, Bresciani (al 74' Annoni), Martin Vazquez, Lentini. A disposizione: Tancredi, Carillo, Mussi. All.: Mondonico.
Atalanta: Ferron, Contratto, Pasciullo, Porrini, Bigliardi, Progna, Bonacina, Bordin, Evair (al 70' Maniero), Nicolini, De Patre (al 66' Poloni). A disposizione: Pinato, Monti, Catelli. All.: Giorgi.
Arbitro: Ceccarini di Livorno.
Reti: -
Spettatori: 35.696 di cui 22.072 abbonati e 13.624 paganti per un incasso di 369.033.000 lire.
Note: Ammoniti Policano, Bordin, Fusi e Pasciullo, calci d'angolo 5-3 per l'Atalanta. Il Torino, con questo pareggio, è qualificato per la Coppa Uefa 1991-92.
Cronaca
[Tratto da La Stampa del 27 maggio 1991]
C'è stata anche la partita, prima della festa torinista a rischio, ieri al Delle Alpi. Il gioco è durato settanta minuti scarsi. Dopo il palo di Martin Vazquez (55') e l'uscita di Bresciani in barella (67'), i ragazzi di Giorgi hanno iniziato a inclinare per primi ed ai granata non è parso vero di poter tirare il fiato. Priva di Stromberg e Caniggia, e dopo aver messo in avvio di ripresa i brividi addosso a Marchegiani ultimo baluardo di una squadra paralizzata dalla tensione sin dall'inizio del match, l'Atalanta si è detta soddisfatta del punto rinunciando al quarto d'ora finale. Figurarsi il Toro, con le notizie giunte da Marassi subdolamente truccate dal tabellone luminoso sul quale è comparso a metà ripresa un Genoa 3 Juventus 0. Una carica in più per i granata, oppure un trabocchetto per far loro considerare finita la gara dei cugini quando invece c'era ancora tempo per un miracolo bianconero? Uno dei misteri (piccolo) di un finale di stagione dominato dal caldo più che dal calcio. Il Torino è andato in campo totalmente rimbecillito dalla tensione dei giorni scorsi, nei quali in spogliatoio si è parlato soprattutto della classifica avulsa diventata presto una ossessione. La temperatura estiva ha fatto il resto, affondando come un coltello in piaghe aperte da tempo e guarite solo da buona volontà e antidolorifici. Martin Vazquez ha corricchiato portando appresso la sua pubalgia, Bresciani non è parso il giocatore che sappiamo sino a quando la spalla già dolorante ha fatto chiamare la barella (oggi l'operazione), Fusi si è arreso agli acciacchi con la dignità dei veterani di molte battaglie, Romano ha consumato l'ultima benzina. Hanno retto gli altri. Soprattutto Lentini, splendido per freschezza lucidità e dribbling, capace di dare da solo un senso ai tentativi di attacco. Poi Marchegiani il quale con due salvataggi ha stoppato le grida di un pubblico già atterrito, Cravero interprete di una saggia partita difensiva con due sole avventure offensive, Benedetti che ha ingaggiato un bel duello con il caparbio Evair, Bruno salvatosi con il cuore più che con i muscoli. Opaco Sordo, come lui Policano che ha rovinato la sua pagella con un intervento assassino su Bonacina dopo 54 secondi di gioco, un gesto insulso (la tensione non basta come scusante) che poteva costargli più che un cartellino giallo. L'Atalanta ha giocato, prima di placarsi, con la serenità e l'efficacia di chi ha poco da perdere ma non accetta il ruolo di vittima predestinata. Subito una bomba di Evair faceva bruciare le mani di Marchegiani, e la rispsta di Romano era debole, facile preda di Ferron. Al 20' Marchegiani si difendeva alzando la palla in angolo sulla seconda conclusione di Evair, prima che gli acciacchi e Benedetti lo bloccassero. Al 28' al brasiliano restava ancora lo spazio per un tocco indietro verso l'accorrente De Patre, la cui staffilata finiva sul fondo non lontano dal montante alla sinistra di Marchegiani. E i granata? Faticavano, sbagliavano passaggi, pensavano soprattutto a non incassare gol. Martin Vazquez lavorava con il cervello ma gli mancava il supporto delle gambe, Bresciani soffriva per il dolore alla spalla e la marcatura rude di Bigliardi, Lentini era privo di appoggi consistenti. La squadra di Mondonico saliva di tono nel finale del primo tempo, ed offriva le cose migliori nella prima parte della ripresa, con Dino Baggio al posto di Sordo. Proprio Baggio al 52' andava vicino al gol con un colpo di testa neutralizzato a fatica da Ferron, ma in risposta ecco due pericolosi affondo bergamaschi. Una legnata di Pasciullo alzata da Romano mandava il pallone sotto la traversa dove Marchegiani arrivava con un gran colpo di reni, e subito dopo Bonacina falliva di poco il gol con una botta al volo. Lentini offriva (55') il meglio della sua brillante partita: dribbling, tocco smarcante per Martin Vazquez il cui tiro basso di sinistro mandava la palla contro il montante alla sinistra di Ferron. Era la fine del match, anche per lo sfortunato Bresciani.