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Delle Alpi
04/06/1991
h.17.45
TORINO - PISA 1-1 (0-1), 2-1 d.t.s.
Torino
: Di Fusco, Annoni, Atzori (all'87' Brunetti, al 104' Cois), Fusi, Junior, Carillo, Venturin (al 59' Mezzanotti), Romano, Amarildo, Martin Vazquez, Policano.
Pisa: Simoni, Chamot, Taccola (al 90' Baldini), Boccafresca (al 69' Moretti), Dondo, Bosco, Fiorentini, Cristallini, Ferrante, Marini, Polidori (all'89' Dianda).
Arbitro: Vagner (Ungheria).
Reti: Polidori 40' (P), Martin Vazquez 85' rig. (T), Carillo 104' (T).
Spettatori: 4.004 di cui 2.786 paganti per un incasso di 61.340.000 lire più 1.218 abbonati per un a quota pari a 39.980.000, per un incasso complessivo di 101.320.000 lire.
Note: Ammoniti Bosco, Dondo, Amarildo e Moretti. Espulso Policano. Il Torino per l'occasione ha utilizzato due giocatori non tesserati in rosa, cioé l'ex Junior e il cesenate Amarildo. Il Torino si aggiudica la Mitropa Cup 1991.
Cronaca
[Tratto da La Stampa del 5 giugno 1990]
?La Mitropa è sua. E' il Torino la settima squadra italiana che conquista questo trofeo. E lo eredita dal Bari che ha vinto l'edizione del 1990. Romano che solleva la Coppa al cielo ancora chiaro di una sera tiepida è l'ultimo fotogramma che ci offre una maratona di 120 minuti pieni di contraddizioni, di luci e di ombre. Ed è un peccato che i soli tifosi granata presenti al Delle Alpi abbiano potuto gustare le immagini festose della premiazione, viste che mamma Rai, secondo una ben collaudata tradizione non sa prevedere che anche una finale di Mitropa può essere risolta dopo i supplementari. E' calato il black out sui piccoli schermi al 90', con giustificabile irritazione dei fans torinisti. Dicevamo delle contraddizioni: per un'ora e mezzo si va alla ricerca del colpo di teatro che scuota il pubblico dalla noia, rari sono gli scampoli apprezzabili. Il pubblico si rende subito conto che la fatica accumulata la sera precedente dalle due squadre carica di tossine i muscoli dei giocatori, che preferiscono risparmiarsi, in attesa di eventi.. Il Torino ripropone Junior, beniamino della gente. La classe è pura acqua di fonte, perfino i riflessi sembrano assecondarne la creatività, epperò gli anni sono molti e la fatica per lui deve essere doppia. La difesa granata non corre rischi se non per una iniziativa di Bosco (10') che sfiora la traversa. Annoni è attento, come il giovane Atzori, ma chi conferisce sicurezza assoluta è Fusi, bivalente che fa lo stopper e il libero con disinvoltura. In mezzo al campo la confusa vitalità di Carillo e l'ordinata geometria di Romano assistono bene il brasiliano, che calerà alla distanza. Venturin fa il tornante a destra, però Amarildo appare tanto spaesato quanto caotico e inconcludente. Segnare con lui è una chimera. Policano, irruente e poco disciplinato, tenta la via del successo, solo il montante gli nega la rete (28'). Martin Vazquez gira con un cilindro di meno, viaggia rotondo come nel timore di rompersi e scomporsi. E' suo un clamoroso abbaglio al 52'. Un minuto dopo Di Fusco è bravo su tentativo di Cristallini, al 65' una buona rovesciata di Amarildo mette in crisi i validi Dondo e Bosco, cui Fiorentini e Cristallini danno una mano di sostegno. Junior, via via, sente appesantirsi le gambe e sbaglia più di un disimpegno, uno dei quali (85') finisce su Polidori, che batte Di Fusco. E già, perché il Torino va sotto di un gol nel momento più inopportuno, ad un tiro di schioppo dalla fine del secondo parziale. E ad aggravare la situazione ci si mette Policano, che si fa espellere entrando cattivo su Taccola (88', incredibile!) La partita sembra chiusa, ma Romano detta al 92' un pallone delizioso per Brunetti, appena entrato, che confesserà di essere stato toccato in area da Fiorentini. Rigore trasformato da Vazquez. Supplementari. Ed ecco la metamorfosi, un match alla camomilla si scuote, acquista tonalità, i contropiede nascono da errori altrui, Di Fusco è impegnato due volte da Marini, poi da Ferrante e da Cristallini, riscuotendo applausi, sempre. Il pericolo più serio arriva al 99' quando Annoni salva sulla linea di porta un tiro ravvicinato di Ferrante. Il resto lo fa ancora Di Fusco. Il Toro non sta però a guardare e al 104', con Amarildo, va vicino al gol: la colombella infatti vola sopra la traversa. E quando si pensa all'epilogo dei calci di rigore, arriva il successo: è il 119', Amarildo recupera una palla a fondo campo, Junior perfeziona l'assist e Carillo mette di giustezza in rete. E' la ciliegina sulla torta di una stagione ricca. Anconetani, alla fine, sembra morso dalla tarantola, si sente vittima di "una pastetta, ma non per colpa del Torino, quel rigore è però un insulto allo sport. E' l'ultima volta che iscrivo il Pisa in una manifestazione riportata da me agli onori del mondo". La gioia di Mondonico è contenuta, dichiara: "Tutti dicono di non tenerci a vincere, poi si dannano l'anima per farlo. Perciò sono felice. A Borsano preme smentire la notizia secondo cui avrebbe venduto il Torino: "Sono voci che vengono fuori dal mondo dello sport. Stanno cercando di destabilizzare la mia persona. Se vogliono la guerra l'avranno, questo è terrorismo, non giornalismo. Il Toro non si vende.