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Sant'Elia
29/09/1991
h.15.00
CAGLIARI - TORINO 0-1 (0-0)
Cagliari
: Ielpo, Festa, Napoli, Herrera, Villa (al 72' Criniti), Firicano, Gaudenzi, Bisoli, Francescoli, Matteoli, Pistella. A disposizione: Di Bitonto, Chiti, Nadrini, Corellas. All.: Giacomini.
Torino: Marchegiani, Bruno, Policano, Mussi, Benedetti, Fusi, Scifo, Lentini, Bresciani (al 69' Annoni), Venturin, Casagrande (all'87' Cois). A disposizione: Di Fusco, Carillo, Martin Vazquez. All.: Mondonico.
Arbitro: Felicani di Bologna.
Reti: Scifo 69'.
Spettatori: 19.551 di cui 13.773 abbonati per una quota partita di 310.424.976 lire e 5.778 paganti per un incasso di 145.615.000 lire.
Note: Espulsi Fusi al 62' e Firicano al 90' ammniti Firicano e Policano.
Cronaca
[Tratto da La Stampa del 30 settembre 1991]
?E' un Toro da viaggio, 3 trasferte 5 punti. Il tempo e il conseguente recupero di tutti i granata alla piena efficienza fisica porterà gioie anche al Delle Alpi. L'1-0 nasce soprattutto dall'intelligenza di Scifo, come quelle divinità greche che ballavano fuori dal cervello di Giove. Ed è un risultato che si confeziona in situazione strane (il Toro segna quando è in dieci uomini, per l'espulsione ingiusta di Fusi) e in un pomeriggi strano. Lo scirocco, infatti, ha infastidito e forsze debilitato con i suoi soffi caldi le idee e i muscoli di Cagliari e Torino. Tanto che se si eccettua qualche scontilla sprigionata dagli uruguaiani Herrera e Francescoli, qust'ultimo autore di una sciagurata conclusione fuori dai pali con la porta incustodita (18'), dallo scalpitante Pistella, e da Fusi, Scifo e Lentini sull'altro versante, sempre capaci di condire la più banale iniziativa con il fosforo di un'intelligenza superiore, nel primo tempo si vive nella noia. Una simile situazione è gradita dal Torino, visto che i ritmi imposti dai padroni di casa sono blandi e non lasciano trapelare l'intenzione confessata da Giacomini alla vigilia ("Vedrete un Cagliari spregiudicato"). La bugia del tecnico cagliaritano fa il paio con quella, utile strategicamente solo con i giornalisti, di Mondonico, che sabato aveva fatto capire che si sarebbe orientato verso una staffetta Lentini-Casagrande. Invece ha lasciato fuori Vazquez (stanco), niente di male, per carità, è che nel lavoro si chiede rispetto reciproco. Mondonico si fa perdonare vincendo il match. Il braccio di ferro a muscoli un po' molli (ma s&igave;, appelliamoci allo scirocco come alibi) trova forze che più o meno si equilibrano. Bruno su Francescoli, Benedetti su Pistella, Villa su Bresciani, Bisoli su Casagrande, Festa su Lentini; mentre si elidono le accoppiate Policano-Napoli e Mussi-Gaudenzi, che pur ha dimostrato opttima vitalità sulla fascia sinistra. I duelli tra le persone che più pensano, Scifo-Herrera e Venturin-Matteoli si risolvon, a gioco lungo, a favore dei due granata. Il successo personale di Scifo sfugge però ad una semplice catalogazione, poiché Vincenzino è la quintessenza del semplice tradotto in un linguaggio efficace, creativo. Senza toccare vertici trascendentali, il belga è entrato nel cuor della partita con spunti che lo hanno visto protagonista in attacco, a sostegno della difesa e poi a dettare assist prelibati. Sulla narcosi generale che al 69' ha colpito la difesa cagliaritana c'era lui a raccogliere i frutti con un colpo di testa. Il Cagliari, fino a quel momento, ha fatto tremare i polsi a Marchegiani (ottimo nel ribattere il tocco di Herrera) soltanto con lo sbaglio di Francescoli. Non era un Cagliari che potesse dare pensieri, se si ricorda che per scuoterlo sullo 0-1 c'è voluto il giovane Criniti, autore in 15' di tante iniziative quante non erano riuscite ai colleghi più anziani in 75'. Nel Tonno sono via via cresciuti Venturin e Mussi, utili e svelti, Bruno e Benedetti, molto attenti, Pellicano che ha usato la forza per aiutare tutti, Bresciani che si è mosso molto e Lentini nonostante le sofferenze.. Casagrande non è a posto, diremmo statuario. E infine c'è Fusi: insostituibile libero tutto intuito, lo si trova dove occorre. E non meritava l'espulsione al 62', poiché è intervenuto sul pallone e non su Gaudenzi. Quest'ultimo, un minuto prima, stava indirizzando la palla di testa in porta: Felicani lo ha subito bloccato, fischiando un'infrazione inesistente. Però Marchegiani era sulla traiettoria e avrebbe evitato le estreme conseguenze. Il Torino ha fatto il proprio dovere fino in fondo; chi ha deluso è il Cagliari che, se si fa salva qualche eccezione, in supremazia numerica è stato in grado di fare soltanto solletico ai granata. Cose da poco, poiché la grinta abita altrove. Se poi, come dice Giacomini, il Cagliari ha giocato meglio rispetto al passato poco importa. I fischi, a fine partita, sono anche per lui. Mentre il Torino, naturalmente, sorride. E ha ragione.