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Delle Alpi
06/10/1991
h.15.00
TORINO - FOGGIA 3-1 (2-0)
Torino
: Marchegiani, Bruno, Policano (all'82' Annoni), Mussi, Benedetti, Fusi, Scifo, Lentini, Bresciani, Martin Vazquez, Venturin (all'89' Carillo). A disposizione: Di Fusco, Cravero, Casagrande. All.: Mondonico.
Foggia: Mancini, Petrescu, Codispoti, Picasso, Matrecano, Consagra (al 57' Napoli T.), Rambaudi, Shalimov, Baiano, Barone, Signori. A disposizione: Rosin, Grandini, Porro, Musumeci. All.: Zeman.
Arbitro: Luci di Firenze.
Reti: Policano 16' (T), Scifo 25' rig. (T), Lentini 54' (T), Baiano 81' (F).
Spettatori: 36.955 di cui 26.027 abbonati e 10.928 paganti per un incasso di 299.794.000 lire. La campagna abbonamenti non è ancora conclusa.
Note: Marchegiani ha parato un calcio di rigore a Baiano al 28' sul parziale di 2-0; ammoniti Benedetti e Bruno.
Cronaca
[Tratto da La Stampa del 7 ottobre 1991]
?E' Sedici minuti non sono nemmeno un quinto di partita e sono anche la misura della sofferenza patita dal Torino contro il Foggia, squadra di satanelli per definizione, dunque di assatanati. Sono, questi pugliesi, dei bravi ragazzi arrivati al grande calcio per vie tortuose. E mettono sul campo quello che hanno, cioè la capacità di correre forsennatamente e di non cedere mai. Il Toro lo sapeva. Ha atteso. Ha rischiato l svantaggio nei primissimi minuti, quando sembrava che ogni pallone fiunisse sui piedi foggiani attratt da calamite invisibili. E ha vinto la prima partita di campionato al Delle Alpi, partendo da un gol incredibile di Policano al 16'. Il 3-1 non dice abbastanza di un confronto divertentissimo, costellato di occasioni quante forse non erano toccate al Torino nelle cinque partite precedenti. Ovvio, si dirà, il Foggia non è una provinciale da barricate. Gioca 90' in modo aperto, per vincere, con un pressing asfissiant e dispendioso. E si espone di conseguenza. Ma, per aprofttare degli spazi, ci voleva un Toro lucido nei suoi elementio indispensabili: Scifo e Vazquez, ma anche Policano, che Mondonico ha utilizzato a centrocampo, lasciando a Mussi il ruolo di terzino a contrastare il poco brillante Rambaudi. Gli stranieri (i due in campo, perché Casagrande stava in panchina a prepararsi per l'operazione al ginocchio) hano retto. E se per Scifo si tratta della conferma di un momento magico, che neppure gli infortuni riescono a dissolvere, per Vazquez il discorso è un po' diverso. Ieri si è visto che le sue intuizioni, le sue aperture sono ancora importanti per le ambizioni del Torino: Vazquez è la differenza tra un quadro preciso e un quadro geniale. Peccato che entri bene in partita, quando il match ha già imboccato il proprio binario, nel caso di ieri sul 2-0 per i granata. Ma è un primo passo verso il recupero totale. Così come la presenza in panchina di Cravero a due mesi dall'operazione ha rassicurato i tifosi sul suo rientro a tempi brevi. Mondonico era intenzionato persino a mandarlo in campo negli ultimi minuti, ma la rete di Baiano all'80' lo ha dissuaso. Tutto è rinviato contro la Roma. Il Foggia ha cominciato su ritmi altissimi. Dopo cinque minuti la sua offensiva insistente, portata con scambi molto rapidi e continui, aveva già prodotto cinque calci d'angolo e un grosso spavento a Marchegiani, salvato da Mussi su un tiro debole di Baiano indirizzato verso la porta vuota. Ma il gioco che vuole Zeman esige tesori di energie e qualche piede meno grezzo per rendere efficaci azioni che assomigliano ad un ricamo. Così tra un intercettamento ben riuscito A quando un golf Giorgio Bresciani, l'uomo che portò il Torino in Coppa Uefa, non ha ancora segnato in campionato e qualche lancio di Scifo a tagliare il campo, il Torino ha saputo allentare la pressione. Il primo segnale che la partita stava cambiando si è avuto al 13', quando Bresciani e Lentini hanno tagliato via Codispoti e Lentini si è presentato davanti a Mancini, tirandogli addosso. Tre rninuti dopo il match ha conosciuto la prima svolta. Policano, dopo aver saltato in corsa Petrescu, ha alzato lo sguardo per controllare lo stato delle cose in mezzo all'area, ha visto Mancini fuori dai pali nel tentativo un po' ingenuo di anticipare un probabile cross e lo ha trafitto con un sinistro forte e da posizione quasi impossibile, a un paio di metri dal calcio d'angolo. Una prodezza isolata. Certamente non il frutto di uno schema studiato a tavolino. Diciamolo, anche un errore del portiere, bravissimo nel salvare certe situazioni, ma colpevole in tutte e tre le marcature dei granata. Il Toro comunque ha poi meritato il vantaggio. Ha realizzato la seconda rete su calcio di rigore, ne ha evitata un'altra con il bravissimo Marchegiani che ha parato il tiro di Baiano dal dischetto al 28', quando il Foggia avrebbe potuto riequilibrare l'incontro. E nella ripresa il contropiede granata ha colpito duro, anche se i tentativi di Scifo e Bresciani sono andati a vuoto, e soltanto Lentini ha trovato il gol con un colpo di testa.