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Tardini
27/10/1991
h.14.30
PARMA - TORINO 0-0
Parma
: Taffarel, Benarrivo, Di Chiara (al 46' Nava), Minotti, Apolloni, Grun, Melli, Zoratto, Agostini, Cuoghi, Brolin. A disposizione: Ballotta, Donati, Pulga, Catanese. All.: Scala.
Torino: Marchegiani, Bruno, Annoni, Mussi, Venturin, Cravero, Scifo (al 40' Cois), Sordo, Lentini, Martin Vazquez, Carillo. A disposizione: Di Fusco, Minasso, Manni, Vieri. All.: Mondonico.
Arbitro: Bazzoli di Merano.
Reti: -
Spettatori: 22.081 di cui 17.011 abbonati per una quota partita di 597.880.217 euro e 5.070 paganti per un incasso di 153.658.000 lire.
Note: Ammoniti Annoni, Apolloni, Grun, Nava e Sordo.
Cronaca
[Tratto da La Stampa del 28 ottobre 1991]
Toro dimezzato, Parma, stregato. Bravissim Toro, dunque, anche con le grucce. Dopo tanti forfgait, ha perduto anche Scifo (42' forte contusione con ferite). Portare un punto a casa in quelle circostanze è stato davvero un exploit. Ma a stregare l'avversario è stato soprattutto Mondonico. Non ha sbagliato una mossa, non ha disposto una sola pedina, fra quelle disponibili, fuori posizione. Penalizzato dalle assenze di Fusi e Benedetti (squalificati), di Bresciani e Policano (in infermeria) e dalla stanchezza di giovedì contro il Boavista, al tecnico granata non è rimasto che giocarsi i resti sul tavolo del Tardini. Ed ecco che Annoni, dopo aver reso innocuo Joao Pinto giovedì in Coppa Uefa, ha concesso la replica su Melli; Bruno, superflue e inutili platealità a parte, ha usato stesso trattamento con Agostini, che continua a promettere (gol) senza mantenere; Mussi ha completato l'opera su Brolin (Cois dopo l''uscita di Scifo), che giocava più da centrocampista che da punta, come fa in Svezia. Ma on è tutto, la rete di protezione davanti a loro è stata innalzata con Sordo e Scifo a destra, Mussi e Vazquez a sinistra (i due stranieri hanno però fatto spesso la forbice). Carillo si è adoperato in un settore più accentrato lasciando a Venturin il compito di sapiente regista là in mezzo. Eccellente la prova di quest'ultimo, centrocampista di filigrana intuitivo e misurato. Un ragazzo che acquista, domenica dopo domenica, tono e personalità. Davanti, spesso isolato ma generoso e pronto sempre a sacrificarsi, Lentini. Ha lottato, come i colleghi del resto, su ogni palla, tenendo all'erta la difesa avversaria. Si è valso, di volta in volta, degli inserimenti ora di Vazquez, ora di Scifo, ora di Mussi. L'emergenza l'imponeva. Ma quando un'entrata cattiva di Zoratto ha tolto di mezzo l'italo-belga (42'), il Torino ha dovuto stare ancora più guardingo (Cois ha fatto il proprio dovere, controllando bene Brolin, ma non ha le capacità di congelare o dettare il gioco come Scifo). E gli uomini di Monconico sono apparsi allora un po' contratti, lasciando del tutto l'iniziativa, cieca per la verità, al Parma. Ma non c'era scelta, date le circostanze. Sordo e Carillo hanno lavorato badando alla quantità, la qualità la distribuivano Cravero, Venturin, Martin Vazquez e Scifo, fin quando è rimasto in campo. Mondonico ha dovuto optare per le soluzioni evidentemente meno rischiose, perciò non si dica che in tali frangenti un tecnico debba pensare anche allo spettacolo, sarebbe demagogia! Il Parma, brillante anche se perdente due domeniche fa a San Siro contro il Milan, si è trovato a battere la testa contro un muro di gomma. E allora agli uomini di Scala, in chiara difficoltà quando devono costruire gioco, non è restato che prodursi in un pressing continuo, che ha fatto buona impressione nei primi dieci minuti, ma che poi si è smarrito in un forcing ostinato ma inefficace, e sfociato nell'ultima mezz'ora in una sequenza ininterrotta di traversoni sui quali andavano a nozze Marchegiani e la difesa tutta. Ed è proprio in questa fase finale che il portiere granata, peraltro bravo anche in precedenza sulle conclusioni da lontano del Parma, si è fatto valere con uscite sempre tempestive. Ed è in tale periodo che si sono create mischie naturali nell'area granata, tanto da indurre i parmensi a reclamare su un intervento con le mani di Cravero (?) e di Annoni, entrato in scivolata di piede sul pallone e, dunque, nell'impossibilità di tagliarsi un braccio. Missione compiuta, dunque, per Mondonico e per il Toro inceronato, che ha il rammarico di aver perduto Scifo, assente dopodomani in Coppa contro la Lazio. L'arbitro non è male, deve però imparare a tenere in pugno certe situazioni.