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Delle Alpi
17/11/1991
h.14.30
JUVENTUS - TORINO 1-0 (1-0)
Juventus
: Tacconi, Carrera, De Agostini, Reuter, Kohler, Julio César, Alessio, Marocchi (al 52' Galia), Schillaci (al 90' Conte), Baggio, Casiraghi. A disposizione: Peruzzi, Corini, Di Canio. All.: Trapattoni.
Torino: Marchegiani, Bruno, Policano, Fusi, Annoni, Cravero, Mussi (al 70' Sordo), Lentini, Bresciani, Martin Vazquez, Venturin (all'87' Casagrande). A disposizione: Di Fusco, Cois, Vieri. All.: Mondonico.
Arbitro: Ceccarini di Livorno.
Reti: Casiraghi 11'.
Spettatori: 58.607, tutti paganti, non erano validi gli abbonamenti, per un incasso di 550.290.000 lire.
Note: Espulsi Bruno al 16' per doppia ammonizione e Policano al 51' per fallo di reazione. Ammoniti Bruno, Carrera, Casiraghi, Marocchi, De Agostini, Bresciani.
Cronaca
[Tratto da La Stampa del 18 novembre 1991]
Il derby delle follie (Bruno e Polican o espulsi cn colpa) e degli eroismi dei resti (squadra in dieci per 35 minuti, in nove negli ultimi 39') l'ha vinto la Juve con una prodezza all'11' quando le forze in campo erano ancora alla pari e la gara stava offrendo un forte spettacolo di gioco e agonismo: capovolgimenti di fronte e manovre ad alto ritmo. Tutto finito troppo presto, Bruno e Policano hano sulla coscienza non solo il grosso dano pratico e di immagine recato al Torino società, ma anche la responsabilità di aver rovinato una partita che prometteva moltissimo. Che Casiraghi non sia un angioletto, come sostengono molti difensori di Serie A, Ceccarini non ha il dovere di saperlo. L'arbitro ha agito regolamento alla mano, magari con fiscalismo nei confronti di Bruno (due cartellini gialli in un quarto d'ora), ma gli addebitiamo solo due errori: un inesistente fuorigioco di Schillaci che (lucidità permettendo) era lanciato verso il raddoppio, un fallo inventato di Bresciani su Tacconi, in extremis, con il Toro vicinissimo al pareggio. Sarebbe troppo faacile, adesso, prendere il risultato del primo quarto d'ora del derby ad armi (numeriche) pari e dire che la Juve ha vinto con merito. E sarebbe altrettanto semplice scrivere che il Toro rimasto in dieci quindi in nove ha "ridicolizzato" la Signora. Come Casiraghi aveva "squilibrato" con la sua splendida testata (un colpo di reni vera prodezza atletica, l'impressione che fosse già lassù prima dell'arrivo della palla) la prima fase molto "alla pari", così i granata nel lungo periodo della sofferenza numerica hanno messo in campo rabbia (anche nei confronti di due compagni che li avevano traditi) e cuore molto probabilmente non estraibili senza evidenti sollecitazioni emotive. Ma i derby sono anche questo, offrono non raramente il massimo del pathos. Persino la gente ha finito come svuotata dalle emozioni. Placata, salvo baruffe isolate. La folla bianconera a casa con i due punti, gli avamposti granata con i loro nove eroi. Forse non c'è stato neppure tempo di vedere la partita, di capire le mosse dei tecnici, di valutare i perché di prodezze ed errori. Sono stati novanta minuti di straordinaria tensione, in campo e fuori. Trapattoni aveva visto giusto, preparando per Lentini (protagonista di un avvio sfolgorante prima di consumarsi nel lavoro difesa-offesa sulla fascia destra) la tenaglia De Agostini-Alessio, questi molto incisivo anche nella spinta come testimonia l'assist-gol per Casiraghi. Mondonico ha forse commesso un errore nell'avvio della partita: al suo posto, avremmo affidato Schillaci a Bruno lasciandoli al loro duello rusticano, per affidare Casiraghi l'attaccante bianconero più pericoloso (assente Benedetti, l'uomo giusto) ad Annoni il quale sta attraversando - e l'ha ribadito ieri - un eccezionale momento di forma. Quando il match ha perso l'equilibrio di uomini, le parti fra i tecnici si sono invertite. Abbiamo visto, con la Juventus in vantaggio di un uomo, incredibili corridoi per Policano dopo lo spostamento di Carrera su Lentini. E poi una Juve incapace di attaccare, con Baggio a spegnersi via via, Schillaci a sbagliare per egoismi assurdi. Il Trap non ha ancora risolto questo problema. Mondonico si arrende alle follie dei suoi (già Scifo l'aveva tradito) ma ha uomini "universali" come Cravero che ha giocato praticamente da centrocampista, Bresciani che ha saputo inguaiare Kohler. Grande la partita di Martin Vazquez, chi dirà ancora che l'hidalgo non sa sacrificarsi?. E bravissimo Reuter, quando vede prato davanti. C'è stato anche del buon football, insomma. Quanti dei 59 mila spettatori se ne sono accorti?