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Olimpico di Roma
08/03/1992
h.15.00
ROMA - TORINO 1-0 (0-0)
Roma
: Zinetti, Garzya, Carboni, Piacentini, Aldair, Nela, Häßler, Di Mauro (al 46' Pellegrini III), Völler, Giannini, Carnevale (all'81' Muzzi). A disposizione: Tontini, Tempestilli, Salsano. All.: Bianchi.
Torino: Marchegiani, Bruno, Policano, Fusi, Annoni, Cravero (al 59' Mussi), Scifo, Lentini, Bresciani (al 59' Venturin), Martin Vazquez, Casagrande. A disposizione: Di Fusco, Benedetti, Sordo. All.: Mondonico.
Arbitro: Amendolia di Messina.
Reti: Pellegrini III 86'.
Spettatori: 43.875 di cui 34.277 abbonati per una quota partita di 893.570.000 lire e 9.598 paganti per un incasso di 228.750.000 lire.
Note: Ammoniti Giannini e Lentini.
Cronaca
[Tratto da La Stampa del 29 marzo 1992]
Stefano Pellegrini, ruota di scorta di Ottavio Bianchi, ha rimesso in corsa una Roma piena di guai e di polemiche. L'Olimpico è senza dubbio uno stadio maledetto per il Torino ma, se con la Lazio c'erano legittime recriminazioni per una sconfitta immeritata, quella con la Roma è maturata per una colpevole distrazione collettiva, a quattro minuti dalla fine, quando i granata erano ormai convinti di tornare a casa con un prezioso pareggio ed avevano abbassato la guardia. E' stato un "harakiri" per un Toro irriconoscibile rispetto a quello, pimpante, di Copenaghen e che, nelle ultime quattro giornate di campionato aveva fatto più punti di tutte (sette). E non regge l'alibi della fatica del mercoledì di Coppa visto che la Roma era nelle stesse condizioni, anzi in una situazione psicologica e ambientale ben diversa dopo il deludente 0-0 interno con il Monaco. Si parlava di una Rometta costretta a giocare in.. Trasferta davanti al proprio pubblico. E così è stato per buona parte del primo tempo dove, se si eccettua un gran sinistro di Haessler a fil di traversa, la più pericolosa è risultata la squadra di Mondonico, ma Policano e Lentini non hanno saputo affondare i colpi, e Bresciani s'è mangiato l'ennesima palla-gol al 43', depositando da pochi passi sulle braccia di Zinetti in invitante cross di Martin Vazquez. Poteva essere la svolta. Emiliano Mondonico, negli spogliatoi, ha fatto autocritica dicendo che non ha saputo caricare a dovere i suoi uomini. E comunque il suo compleanno (oggi compie 45 anni) è stato rovinato. Il Torino, applaudito in Europa, ha soprattutto peccato di presunzione, sottovalutando gli avversari. La disposizione tattica della Formula 5, che a Napoli aveva fruttato la vittoria, prevedeva Lentini accanto a Bresciani, con Casagrande centrocampista, Martin Vazquez sulla fascia destra, Policano sul centro-sinistra, con Scifo in regia. Ma i movimenti e gli interscambi non sono avvenuti con il dovuto tempismo e la necessaria determinazione. Insomma, una squadra a volte accademica e un po' narcisista a centrocampo e in attacco ma senza il "vecchio cuore", senza il mutuo soccorso. La difesa, fino a quando c'è stato Cravero che si alternava con Fusi come libero, ha concesso una sola vera occasione, quella in cui Haessler ha fatto tremare la traversa. Bruno e Annoni hanno retto bene il confronto con Voeller e Carnevale. La retroguardia, anche se Mondonico aveva inserito Venturin per Bresciani e Mussi per l'infortunato Cravero, con l'arretramento di Fusi libero stabile, ha però ceduto nel finale. Prima, Mussi aveva mancato l'opportunità di andare in vantaggio e Casagrande, diventato centravanti, ha sfiorato il gol con un bel sinistro al volo. Punta nell'orgoglio la Roma, che aveva centrato una clamorosa traversa con Haessler in apertura di ripresa, dopo azioni alterne ha avuto il pregio di non mollare, a differenza del Torino che ha tirato i remi in barca. All'86', sul lancio di Aldair, dalla tre quarti, la difesa torinese s'è lasciata sorprendere dallo scatto di Stefano Pellegrini che ha anticipato Annoni e, a tu per tu con Marchegiani, non ha perdonato l'errore, segnando addirittura il suo primo gol al terzo campionato nella Roma. Un gol importantissimo per una Roma in piena crisi, che non vinceva dal 26 gennaio, in casa con il Verona, e che i tifosi più arrabbiati avevano deciso di contestare: chi con i fischi, appena un giallorosso toccava il pallone, chi con lo "sciopero", stando in silenzio. Alla fine, con il sorpasso sulla Lazio, "orejas y ovaciones" per Haessler, fra i migliori se non il migliore in assoluto, per Giannini, degradato da capitano ma redditizio come un gregario di lusso. Sono stati loro due, con Pellegrini e Aldair, gli artefici del successo. Bianchi che abbraccia i suoi giocatori, è stata la scena madre sulla quale è calato il sipario.