WWW.ARCHIVIOTORO.IT
info@archiviotoro.it
errori@archiviotoro.it
Delle Alpi
15/03/1992
h.15.00
TORINO - PARMA 0-0
Torino
: Marchegiani, Bruno, Policano, Mussi, Annoni, Fusi, Scifo, Lentini, Casagrande (al 76' Vieri), Martin Vazquez, Venturin. A disposizione: Di Fusco, Benedetti, Sordo, Cois. All.: Mondonico.
Parma: Taffarel, Benarrivo, Di Chiara, Minotti, Apolloni, Grün, Melli (al 59' Agostini), Zoratto, Catanese (all'85' Nava), Cuoghi, Brolin. A disposizione: Ballotta, Pulga, Osio. All.: Scala.
Arbitro: Sguizzato di Verona.
Reti: -
Spettatori: 37.950 di cui 26.060 paganti e 11.890 paganti per un incasso di 206.186.000 lire.
Note: Ammoniti Annoni, Bruno e Catanese.
Cronaca
[Tratto da La Stampa del 29 marzo 1992]
Il sesto pareggio in tre stagioni (il quinto 0 a 0) fra Toro e Parma stavolta ha offerto almeno emozioni. E situazioni contrastanti. Primo tempo di netta prevalenza emiliana con quel palleggio fitto a centrocampo che è caratteristica della squadra di Scala. Ma il tecnico, per l'occasione, aveva lasciato Osio in panchina, affiancando Brolin a Melli (controllati da Annoni e Bruno, con qualche scambio di compiti a seconda dei movimenti della coppia ospite) e facendo capire che era il primo tifoso del proseguimento di una storia senza vincitori. Grazie al movimento dei due attaccanti, il Parma riusciva comunque a preoccupare i granata: Brolin e Melli offrivano ai centrocampisti, con i loro scatti ed i cambi di fronte, quei punti di riferimento sul fronte offensivo che mancavano invece al corrispóndente reparto granata. Per gli acciacchi che frenavano il brasiliano Casagrande (comunque sempre generoso e intelligente nei tocchi) e per la presenza inconsistente di Lentini, sempre più accentrato come seconda e inutile punta. Capovolgimento di fronte nella ripresa. Il Toro cambiava passo, toglieva spazio al centrocampo avversario e riusciva portando avanti i reparti ad esercitare una forte pressione sulla Maginot difensiva del Parma. Il trio dei corazzieri di Scala (1,85 Apolloni, 1,84 Grun, 1,85 Minotti) aveva delle difficoltà perche anche Policano aveva ormai "preso le misure" di Benarrivo e poteva affacciarsi in area, dove Casagrande giocava caparbiamente le sue ultime energie prima di cedere il posto al giovane Vieri. Il quale, nel finale, faceva valere il suo colpo di testa. Intanto saliva di tono Martin Vazquez la cui spinta sulla fascia destra diventava una spina nel fianco emiliano, mentre Scifo aveva qualche guizzo felice pur esagerando sempre nel fare della partita un triangolo fra lui, pallone e avversano (ovvio che il gioco di squadra è altra cosa). Restava sempre ai margini del match Gianluigi Lentini. Una situazione, quella dell'asso granata, che allenatore e società debbono prendere di petto. Più corretto, anche per il giocatore, fermarlo o almeno concedergli riposi in questo periodo di due impegni settimanali, aspettando l'intervento chirurgico di fine stagione. E' vero, ieri mancavano già Bresciani e Cravero: ma non si può giocare in dieci (o quasi) per ossequio ai valori conosciuti, se questi valori non possono essere sfruttati. Chiedendo a Casagrande di reggere alla fatica ed agli acciacchi ed inserendo Vieri al posto di Lentini nel periodo migliore della spinta granata, le occasioni per rompere la tradizione del pareggio sarebbero sicuramente aumentate. Non che il "primavera" sia già un campione, ma sicuramente ha grinta e salute. Chiedere alla Maginot di Scala quanto pesino i gomiti ed i muscoli del giovane attaccante granata. Fusi, Venturin, Mussi, Annoni sono stati gli uomini che hanno dato sostanza al Toro soprattutto nei momenti di supremazia del Parma. Venturin addirittura protagonista nel finale, quando la spinta del Toro si è fatta sentire inguaiando gli avversari. La tenuta alla distanza è sicuramente significativa, e rassicurante, pensando al giovedì di Coppa. Anche Bruno ha disputato un match concreto: il voto scarso in pagella se l'è meritato al 69' quando - già ammonito - è intervenuto su Brolin con gamba tesa e gomiti meritando il secondo cartellino giallo (ovvero l'espulsione). Che l'arbitro Sguizzato gli ha risparmiato forse perché si sentiva in colpa per l'interpretazione dell'intervento precedente di Di Chiara su Casagrande. Il rispetto reciproco del primo tempo e la battaglia della ripresa hanno avuto un finale con abbracci e scambi di maglie. Toro e Parma si stanno ormai abituando ad essere uguali (nei risultati). Che arrivino a braccetto nell'Europa '92-'93.