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Delle Alpi
28/03/1992
h.16.00
INTER - TORINO 0-0
Inter
: Abate, Bergomi, Brehme, Baggio D., Orlando, Ferri II, Bianchi (al 71' Cecotti), Berti, Klinsmann, Matthäus, Fontolan II (al 56' Delvecchio). A disposizione: Montanari, Baresi, Pizzi. All.: Suarez.
Torino: Marchegiani, Mussi, Policano, Fusi, Benedetti, Cravero, Sordo, Lentini, Bresciani (al 40' Di Fusco), Scifo, Venturin. A disposizione: Cois, Sottil, Di Maggio. All.: Mondonico.
Arbitro: Stafoggia di Pesaro.
Reti: -
Spettatori: 45.868 di cui 33.588 abbonati per una quota parita di 969.686.122 lire e 12.280 paganti per un incasso di 328.346.000 lire.
Note: Espulsi Marchegiani al 39' e Abate al 70'.
Cronaca
[Tratto da La Stampa del 29 marzo 1992]
Alle porte il Real, per la partita più importante nella storia internazionale del Torino, ci si attendeva che i granata si piazzassero ai finestroni di S.Siro per guardare come gioca l'Inter e concentrarsi sulla Coppa. Almeno per le prime fasi, la realtà ha coinciso con le previsioni. Senza Martin Vazquez, tenuto a riposo precauzionale per un bubù dell'ultima ora (e si teme per Madrid), il Toro si è assestato nella propria metà campo per cavarne il massimo con il minimo impiego di energie. Ma l'Inter è una squadra del tutto priva di sex appeal: non la guarderesti neppure se fosse l'unica attrazione su un'isola deserta. Così il Toro dopo una ventina di minuti non ha potuto condurre fino in fondo il proprio progetto voyeuristico, ha abbandonato la finestra e si è buttato con intelligenza nel match, per vincerlo. Non ce l'ha fatta e si è arrivati a un pareggio senza reti, però i granata hanno dimostrato che il punticino che li avvantaggia in classifica sull'Inter ci sta tutto. E probabilmente ce ne starebbe qualcuno in più. Anche in dieci dal 40' per l'espulsione fiscalissima di Marchegiani (uscito con le mani fuori area), che ha obbligato Mondonico a togliere Bresciani per mettere in porta Di Fusco, il Toro ha retto bene. Anzi al 49', su un lancio calibrato di Cravero, Lentini ha avuto la prima palla gol nitida presentandosi solo davanti ad Abate. Brehme, in recupero, l'ha toccato, però il rigore, apparso nettissimo a tutti, non ha trovato d'accordo l'arbitro. E non vai molto il dire che Stafoggia, dodici minuti dopo, ha sorvolato su un'intervento assai dubbio di Mussi su Klinsmann. Non è vero che sbagliando da una parte e dall'altra si finisce per non favorire nessuno. Infatti il Toro in vantaggio sarebbe stato difficile da raggiungere per l'Inter di Klinsmann e Fontolan, i biondi nel sacco, nel senso che i due giocano come se avessero un cappuccio sulla testa. Non la beccano mai. Mussi e il redivivo Benedetti hanno fatto un figurone contro questa coppia da bar "La Madunina". Ma nell'Inter latitavano anche Matthaeus e Bianchi, mentre in difesa si ballava al cospetto dell'isolatissimo Lentini. Con Bergomi riportato nella ripresa al ruolo di libero (in avvio si era cimentato Brehme, con ottimi risultati) la retroguardia nerazzurra si è fatta sorprendere in velocità. E quando Stafoggia ha punito l'entrata di Abate su Lentini al 71', espellendolo e ricreando una certa simmetria di situazioni in campo, il Torino si è mostrato ancora più sicuro e meglio organizzato dei nerazzurri. Suarez ha dovuto rinunciare a Bianchi per utilizzare il portiere di riserva. Policano ha cercato di sfruttare il "tiro al Cecotti", un'esercizio impietoso nei confronti di un ragazzino non ancora diciannovenne catapultato tra i pali, benché sia soltanto la riserva della riserva della riserva di Zenga: di solito non lo fanno giocare neppure nella "Primavera" e l'emozione è stata evidente al primo intervento, che è coinciso con il primo liscio, del quale le punte granata non hanno approfittato. Tuttavia sembrava che il Toro fosse appagato dal pareggio e non ha insistito più di tanto. Soltanto al 79' Cecotti si è visto perduto sull'incursione di Mussi, conclusa da un tiro deviato in rete da Scifo. In suo soccorso è arrivato però il guardalinee dal lato opposto alle tribune: Mussi, a suo avviso, era in fuorigioco e non si può parlare neppure di rete annullata, anche se la posizione del granata sembrava regolare dalla tribuna. I pericoli per Di Fusco sono venuti soltanto da Baggio: un tiro che ha colpito il palo al 56' e un colpo di testa alto di poco, dal calcio d'angolo di Matthaeus. Un po' poco, per chi affidava a questo incontro molte chance di entrare in zona Uefa. Ma il popolo nerazzurro sembra rassegnato al peggio. Non ha trovato neppure la[forza di fischiare.