WWW.ARCHIVIOTORO.IT
info@archiviotoro.it
errori@archiviotoro.it
Delle Alpi
05/04/1992
h.16.00
TORINO - JUVENTUS 2-0 (0-0)
Torino
: Di Fusco, Bruno, Venturin (al 90' Sordo), Annoni, Benedetti, Fusi, Scifo, Lentini, Casagrande (all'80' Mussi), Martin Vazquez, Policano. A disposizione: Pastine, Vieri, Bresciani. All.: Mondonico.
Juventus: Tacconi, Reuter, Marocchi, Conte (al 74' Di Canio), Carrera, Julio César, Alessio, Galia, Schillaci (al 58' Corini), Baggio, Casiraghi. A disposizione: Peruzzi, Luppi, De Agostini. All.: Trapattoni.
Arbitro: Baldas di Trieste.
Reti: Casagrande 66', 73'.
Spettatori: 45.490, tutti paganti per un incasso di 1.558.180.000 lire. Non erano validi gli abbonamenti.
Note: Ammoniti Bruno, Marocchi e Casiraghi.
Cronaca
[Tratto da La Stampa del 6 aprile 1992]
Ha vinto il derby, offrendo emozioni, correttezza in campo e calma anche sulle gradinate. Ha trionfato il Toro con due colpi da ko della coppia Martin Vazquez-Casagrande che ha finalizzato nella ripresa (66' e 73', schiacciata di testa e deviazione di piede del brasiliano su assist perfetti dello spagnolo dilagante in dribbling sulla destra) l'enorme lavoro del centrocampo. Il Toro ha sovrastato la Juve con la continuità di Scifo e il lucido dinamismo di Annoni, per un'ora implacabile custode di Baggio prima di lasciarlo (entrato Corini al posto di Schillaci) alla marcatura di Bruno. Hanno sostenuto Scifo e Annoni il lavoro oscuro e prezioso di Venturin, la potenza atletica di Policano. La Juventus, illusa nel primo tempo da un effimero vantaggio nelle palle-gol (2 a 1 per i bianconeri), ha perso la partita a centrocampo, dove il pacchetto comprendente Conte, Baggio, Galia, Alessio e Marocchi non ha retto al dinamismo ed agli scambi del corrispondente organizzatissimo blocco granata con Policano, Annoni, Scifo, Venturin e Martin Vazquez. Nell'ultima mezz'ora Trapattoni, chiamando fuori Totò piuttosto amareggiato dalle decisioni della panchina, ha avanzato Baggio mandando in mischia Corini, il quale ha fatto sentire la sua voglia di giocare e le doti di lottatore. Ma Mondonico non ha abboccato, lasciando intatto l'assetto tattico della squadra. Bruno su Baggio, appunto, e Annoni davanti a Colini in quella nuova posizione di mediano di contenimento e di appoggio che sta diventando una delle chiavi del gioco granata (parzialmente vanificata a Madrid solo dalla strapotenza atletica di Hierro). Il clima del derby ha fatto scordare al Toro le fatiche di Madrid e le assenze di Marchegiani e Cravero, brillantemente sostituiti dal freddo e concentratissimo Di Fusco e da capitan Fusi, splendido nelle chiusure. Sulla Juventus sono piovute contemporanemente le mazzate del Toro e le raffiche milaniste nella porta blucerchiata, per un verdetto finale che invita i bianconeri a pensare solo più al secondo posto e alla rivincita in Coppa Italia. Sicuramente, quando il Toro ha affondato i colpi scatenando anche Lentini lasciato troppo solo nel primo tempo, la difesa bianconera ha rimpianto non poco Kohler. Probabile che con il tedesco in campo, Casagrande avrebbe trovato qualche difficoltà in più.. Al tirar delle somme, il Toro ha dimostrato di avere migliori pezzi di ricambio e maggiori soluzioni tattiche. Emiliano Mondonico è solito chiedere ai suoi un periodo di studio dell'avversario. Così, nella prima mezz'ora di gioco, il Toro sembrava faticare in attacco per la prudenza dei centrocampisti. Solo al 24' e in modo scarno (lancio lungo di Di Fusco, fuga di Lentini e assist splendido per Policano contrato da Tacconi) i granata hanno messo sotto la Juve. I bianconeri poteva offrire invece momenti di spinta grazie agli sganciamenti a turno di Reuter, Carrera e Julio Cesar mentre Marocchi doveva limitare l'azione (ammonito quindi perdonato al secondo fallo su Martin Vazquez che gli creava problemi prima di metterlo in crisi nella ripresa). E quando Casagrande rientrava, si portava appresso un lungo della difesa bianconera, tanto da far pensare che l'apporto del brasiliano davanti a Di Fusco comportasse grossi rischi. Ipotesi confermata dalla palla-gol sprecata da Carrera al 40'. Ma alla distanza, prese le misure dell'avversario e avanzata la linea del suo centrocampo, il Toro ha preso alla gola la Juve denunciandone crudelmente i limiti di manovra e la scarsa predisposizione di Baggio alla battaglia, per quanto corretta. Giocando largo, con Vazquez a destra e Policano a sinistra, con Scifo sempre pronto a soccorrere il compagno in difficoltà, i granata diventavano padroni del campo e portavano i colpi del ko. Poi il finale-show di Lentini, che moltiplicava i timori per la partenza del fantasioso attaccante.