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Delle Alpi
04/10/1992
h.15.00
TORINO - SAMPDORIA 2-2 (1-1)
Torino
: Marchegiani, Bruno, Sergio, Cois (al 74' Aloisi), Annoni, Fusi, Sordo, Venturin, Aguilera (all'82' Sinigaglia), Scifo, Silenzi. A disposizione: Di Fusco, Saralegui, Poggi. All.: Mondonico.
Sampdoria: Pagliuca, Sacchetti, Lanna (al 62' Serena M.), Walker, Vierchowood, Corini, Lombardo, Jugovic, Buso, Chiesa, Bonetti I (al 69' Bertarelli). A disposizione: Nuciari, Mannini, Zanini. All.: Santarini e Eriksson.
Arbitro: Amendolia di Messina.
Reti: Aut.Annoni 13' (S), Silenzi 34' (T), Aguilera 64' (T), Vierchowood 86' (S).
Spettatori: 24.006 di cui 16.798 abbonati e 7.208 paganti per un incasso di 197.677.000 lire.
Note: Ammoniti Buso e Aguilera.
Cronaca
[Tratto da La Stampa del 5ottobre 1992]
E adesso sono tre i punti che mancano alla classifica del Torino, due buttati al vento, con Brescia e Pescara, e uno negato dall'arbitro Angelo Amendolia da Messina. Al 91' non se l'è sentita di fare la differenza tra Torino e Sampdoria quando Jugovic ha sgambettato Scifo in area. Era rigore netto ma per l'arbitro, l'italobelga di origini siciliane, aveva accentuato, platealmente, le conseguenze dell'impatto con l'avversario. E allora, perché Amendolia non ha ammonito Scifo per simulazione? Mistero. Il rigore non concesso ha fatto infuriare Mondonico che, per protesta, è rientrato con qualche secondo d'anticipo negli spogliatoi a sfogare la sua rabbia. Vincere, per il Toro, significava restare agganciato al Milan in vetta e sognare. Adesso è stato raggiunto da Juventus e Inter al secondo posto. E non è affatto la stessa cosa. Un doppio grave errore, dunque, per il direttore di gara anche se, con il penalty a sfavore, ed eventualmente trasformato dai granata, la Sampdoria sarebbe stata punita oltre i suoi demeriti. I blucerchiati, con una ripresa vibrante, erano riusciti a rimontare con Vierchowod a tre minuti dal termine, approfittando dell'inevitabile calo fisico dei granata reduci dal vittorioso ma pesante giovedì di Coppa Uefa. La maggior freschezza fisica è stata l'arma con cui la Sampdoria di Eriksson, passata in vantaggio grazie ad un'autorete di Annoni sulla punizione di Corini, ha replicato alle invenzioni di Pato Aguilera. Con due colpi di autentico fuoriclasse, l'uruguayano aveva dapprima messo Silenzi in condizione di firmare l'1-1 e poi, con una prodezza, era andato a bersaglio personalmente per il temporaneo 2-1 sfatando un tabù che nel Genoa gli aveva sempre negato il gol contro i sampdoriani. Aguilera è un peso mosca e sul terreno intriso di pioggia aveva aggiunto altre tossine a quelle già accumulate con il Norrkoeping. Per questo, e per amministrare il risultato, Mondonico lo ha tolto inserendo Sinigaglia. Una mossa che l'allenatore ha effettuato a ragion veduta, visto che Sinigaglia, forte di testa, può trasformarsi in difensore aggiunto. In precedenza, il tecnico aveva già dato il cambio a Cois con Aloisi. Ma la pressione della Sampdoria si è trasformata in autentico assedio grazie all'innesto di Michele Serena e Bertarelli al posto dell'infortunato Lanna e dell'esausto Ivano Bonetti. E una distrazione collettiva della retroguardia granata ha permesso a Bertarelli di scodellare un perfetto assist sul sinistro di Vierchowod che ha fatto secco Marchegiani. Una grossa delusione per un pubblico che si era divertito e, per la prima volta dall'inizio di stagione, non aveva contestato il presidente Borsano incitando continuamente la squadra di casa come invitava uno striscione nei distinti centrali: ''Ragazzi, per favore, in Maratona solo amore". Malgrado alcune assenze importanti in entrambe le formazioni (Casagrande, Mussi e Fortunato da una parte, Mancini, Mannini, Katanec e Invernizzi dall'altra), la partita era stata giocata a viso aperto, per vincere. Ne ha guadagnato lo spettacolo con continui capovolgimenti di fronte. La sfortunata autorete di Annoni ha costretto il Toro ad aumentare il ritmo e bruciare energie preziose che, a gioco lungo, gli hanno tolto lucidità. E la Samp, che non ha impegni europei ed aveva rinviato il match con il Milan di domenica scorsa per l'impraticabilità di Marassi, ne ha approfittato. E' stata la crescita di un fondista come Lombardo, utilizzato da Eriksson alla Massaro, a creare i maggiori problemi (ha anche colpito una traversa) nonostate la generosissima prestazione di Annoni. Braccio di ferro e Tarzan hanno dato vita ad un duello esaltante. Nessuno ha vinto, con la complicità di Amendolia.