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Delle Alpi
25/10/1992
h.15.00
TORINO - UDINESE 1-0 (1-0)
Torino
: Marchegiani, Mussi, Sergio, Fortunato, Annoni, Fusi, Sordo (al 78' Cois), Venturin, Aguilera, Scifo (al 78' Sinigaglia), Silenzi. A disposizione: Di Fusco, Saralegui, Vieri. All.: Mondonico.
Udinese: Di Sarno, Pellegrini III, Orlando (al 72' Kozminski), Sensini, Calori, Mandorlini, Mattei (al 67' Manicone), Rossitto, Balbo, Dell'Anno, Branca. A disposizione: Di Leo, Contratto, Marronaro. All.: Bigon.
Arbitro: Quartuccio di Torre Annunziata.
Reti: Scifo 45' rig.
Spettatori: 20.147 di cui 16.798 abbonati e 3.349 paganti per un incasso di 89.960.000 lire.
Cronaca
[Tratto da La Stampa del 26 ottobre 1992]
Come bere un bicchiere di Fernet, un buon tonico per risollevare il morale. Ed è stato un sorso salutare, visto che il Torino è rimasto solo dietro al Milan. E adesso proverà a fare Tanti Diavolo. Sarebbe stato ingiusto pretendere tutto e subito a un Toro strizzato come un limone dallo straordinario di Coppe giocato giovedì. Troppe energie ha consumato contro i russi di Mosca, troppe riflessioni ha lasciato insoddisfatte nella coscienza, più amarezze e rimpianti, presunzione e superficialità. E il segno è restato, del resto le ferite si cicatrizzano con il tempo. Mondonico ha parlato chiaro, ha stappato le orecchie ai suoi, e i suoi hanno risposto al sermone, non sempre come dovevano ma certamente come potevano. Non tragga in inganno il punteggio, è striminzito nella forma, ma nella sostanza la sussiegosa Udinese sarebbe potuta tornare in Friuli con ben altro passivo. Ha risolto la partita un gol di Scifo al 45', ma in precedenza almeno in un paio di circostanze i granata meritavano di andare a segno visto che Di Sarno ha compiuto un paio di ottimi interventi (d'intuito e d'istinto) e che Aguilera ha colpito un palo. Lo stesso Pato ricaccerà nella gola dei tifosi l'urlo già pronto per una conclusione che pareva da plotone di esecuzione, a colpo sicuro. Invece.. Ma la partita di Aguilera merita un ragguaglio speciale. Quando la squadra inciampa in balbuzie, quando la stanchezza proietta coni d'ombra sugli schemi, quando la compassatezza di Fortunato, l'egoismo di Scifo (a Mondonico si sono spesso rizzati i capelli!), la timidezza di Sergio e la giornata negativa di Annoni creano qualche disagio al coro, ecco accendersi il riflettore uruguaiano: osservate quel gomitolo di nervi e intelligenza, mai un arresto della palla pensando a se stesso, prima di riceverla sa dove diffondere luce, e trovare il corridoio per spedire al mittente giusto assist e verticalizzazioni. Se avesse segnato quel gol al 56' avrebbe fatto venir giù lo stadio. Nella bella prova di Aguilera si specchia Silenzi, forse l'unico uomo in grado di assecondare Pato (su per giù come faceva Skuhravy). Ha preso botte e le ha restituite, ha propiziato il rigore (atterramento da parte di Calori), ma ha soprattutto fatto da sponda e pivot con gomiti, piedi e testa. Il Torino è parso spesso contratto, un po' per non tornare sulle nuvole come aveva fatto prima del suicidio in Coppa, un po' per i muscoli stanchi. Semmai ha deluso l'Udinese, che ha giocato con il sussiego delle squadre imborghesite, ha talenti come Dell'Anno e Balbo e uomini saggi come Sensini, ma pare esangue, priva di carattere. E non sono bastati Pellegrini e Branca: quest'ultimo ha impegnato Marchegiani, ma era solo, colleghi esitanti si smarrivano in esecuzioni timide e inconcrete. Il Torino è calato, a lungo andare, i motivi sono chiari come la luce del sole, la Coppa di giovedìè zavorra soprattutto se perdi. Per fortuna hanno funzionato Mussi e Venturin, l'unico centrocampista ad accoppiare sollecitudine a chiarezza di idee. E il solito inarrivabile Fusi, dovunque sapiente e risoluto. Caro Sacchi, non le fischiano le orecchie? Il Torino ha il merito di non essersi sperduto nella buona organizzazione dei friulani cui non ha però fatto riscontro analogo ardore emotivo. Troppo per sé gioca Scifo, a sprazzi è andato avanti un discreto Sordo, troppo compassate le iniziative di Fortunato, poca e impersonale la spinta di Sergio; e allora ci ha pensato Aguilera insieme a Silenzi. Hanno raccolto un solo gol dal gruzzolo? Poco importa. A 66 ore dalla notte di Coppa è un bel vincere. E il Milan ha un nuovo pensiero nella testa.