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San Siro
01/11/1992
h.14.30
MILAN - TORINO 0-0
Milan
: Antonioli, Gambaro (al 61' Massaro), Maldini, Albertini, Costacurta, Baresi, Lentini, Donadoni, Van Basten, Boban, Papin (al 71' Simone). A disposizione: Rossi, Nava, De Napoli. All.: Capello.
Torino: Marchegiani, Bruno, Cois, Mussi, Annoni, Fusi, Sordo, Casagrande, Aguilera (all'86' Silenzi), Scifo (al 74' Fortunato), Venturin. A disposizione: Di Fusco, Sergio, Poggi. All.: Mondonico.
Arbitro: Collina di Viareggio.
Reti: -
Spettatori: 77.482 di cui 73.034 abbonati per una quota partita di 2.007.578.000 lire e 4.448 paganti per un incasso di 253.335.000 lire.
Note: Ammoniti Aguilera e Bruno, espulso Mussi per doppia ammonizione al 57'. Espulsi: 57' Mussi.
Cronaca
[Tratto da La Stampa del 2 novembre 1992]
La via dell'esorcismo passa probabilmente per questa lezioncina di intelligente umiltà che il Toro regala al campionato: il Diavolo si può fermare, non diciamo battere, ma almeno fermare se non si accettano le lusinghe del suo gioco. In autostrada il Milan viaggia che è un piacere. Mondonico ha provato a spedirlo su una camionabile piena di trabocchetti e ne ha diminuito la potenza, poi un pizzico di fortuna (la traversa che ha rinviato in campo la deviazione di Fusi sul tiro di Maldini al 29') e quello che semplicisticamente si indica con il cuore del Torino hanno fatto il resto. Ma lo 0-0 che restituisce un po' d'ossigeno alla stagione è una piccola battaglia vinta dall'Emiliano in nome di quel vecchio modo di far calcio che resiste ai nuovi profeti. Il Toro non ha sottratto nulla allo spettacolo. Ne ha offerto anzi un altro, tutto suo, con la capacità di cercare il contropiede nel primo tempo e di arginare l'aggressione rossonera soprattutto quando un gesto istintivo e improvvido di Mussi l'ha costretto a giocare in dieci per più di mezz'ora. All'argenteria di Capello, Mondonico ha risposto insomma con il ferro grezzo di una squadra operaia e bene organizzata, scovando la vocazione al sacrificio persino in uomini come Scifo e Casagrande. I due stranieri sono stati il perno della resistenza granata, che senza di loro si sarebbe ridotta al calcia e fuggi di piedi meno nobili. Il brasiliano è stato eccezionale nel capire lo spirito della partita: alla fine lo abbiamo trovato a fare il libero nel modo più tradizionale che esista. Ed è stata una ben fortunata ispirazione quella che ha convinto il Mondo a utilizzarlo, per tenere in panchina Silenzi. Così come l'impiego di Cois e non di Sergio è stata un'altra chiave per arrivare al primo punto perso dal Milan in questo campionato. Il ragazzo ha convinto. E ora si candida per l'impiego fisso. II Toro insomma ha dato una propria impronta a un match che rischiava di fare il verso alle troppe passeggiate rossonere. Contro l'attacco più forte i granata si sono riparati con Sordo e Cois dalle incursioni sulla sinistra, mentre Mussi ha frenato con qualche difficoltà l'avvio spumeggiante di Lentini. Ma neppure le incursioni profonde del fuggitivo d'oro, fischiato e insultato dalla gente granata, hanno sconquassato la struttura del bunker. Anzi, le occasioni da gol sono capitate subito al Torino. Clamorosa quella di Aguilera, dopo nove minuti, su una palla conquistata da Cois e smistata da Casagrande con un tempismo tale da sorprendere i difensori del Milan alla ricerca del solito fuorigioco: a tu per tu con Antonioli, Aguilera ha calciato con il tocco dell'oca, diremmo, più che dell'anatroccolo, come vorrebbe il soprannome. Ora si dirà che con 81 minuti a disposizione il Milan in svantaggio si sarebbe caricato di rabbie irresistibili e il Toro ne sarebbe rimasto schiantato. Può essere. Ma sarebbe stato interessante verificarlo, anche perché ieri i Fenomeni sembravano un po' più terreni del solito, soprattutto in avanti. Con Bruno e Arnioni insinuati quasi sotto pelle come scomode tigne i collezionisti di Palloni d'oro hanno vissuto la domenica più difficile. E Capello non sapendo quale dei due tirar fuori ha scelto quello sbagliato: Van Basten, che infatti gli ha segnalato pubblicamente la propria indisponibilità ad uscire. Così se ne è andato Papin. Era il 71' ma la partita pur con il cambio delle linee d'attacco e l'immissione di Massaro e Simone non ha cambiato punteggio. Il Toro, che dal 25' (gran tiro di Scifo respinto con i pugni da Antonioli) non si era più affacciato nell'area rossonera, ha continuato a evitare le avventure e a restare compatto nella propria inferiorità numerica. Il Milan ha bussato in un assalto con la foga da amante voglioso. Qualche mischia, un paio di conclusioni che hanno trovato Marchegiani lucidamente felino, in particolare una su Boban, una scivolata di Van Basten a tempo scaduto: il Diavolo le ha provate tutte, senza riuscirci. Quasi normale.