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Olimpico di Roma
09/05/1993
h.16.00
ROMA - TORINO 4-5 (2-2)
Roma
: Zinetti, Garzya (al 73' Comi), Piacentini, Bonacina, Benedetti, Aldair,Mihajlovic, Häßler, Carnevale, Salsano, Muzzi. A disposizione: Fimiani, Petruzzi, Bernardini, Totti. All.: Pezzotti e Boskov.
Torino: Marchegiani, Bruno, Sergio, Fortunato, Annoni, Fusi, Sordo, Venturin, Aguilera (al 59' Mussi), Scifo, Silenzi (all'82' Casagrande). A disposizione: Di Fusco, Cois, Poggi. All.: Mondonico.
Arbitro: Luci di Firenze.
Reti: Aguilera 16', 45', 58'(T), Carnevale 23' (R), Muzzi 29' (R), Silenzi 51' (T), Häßler 63' rig. (R), Comi 83' (R), Scifo 87' rig. (T).
Spettatori: 43.055 di cui 32.264 abbonati e 10.791 paganti.
Note: Ammoniti Bruno, Fortunato, Fusi, Aldair e Carnevale.
Cronaca
[Tratto da La Stampa del 10 maggio 1993]
L'antipasto alla Coppa Italia se lo pappa il Toro. Ed é un'abbuffata incredibile, una scorpacciata inattesa. Una mitragliata di colpi dati e ricevuti che trasforma la domenica calda e assolata in un thrilling che fa tremare le coronarie dell'attonito pubblico. Lode innanzitutto a Mondonico, capace di trasportare la sua ciurma al di lá del fiume quando le acque si intorbidiscono o quando sembrano affiorare nello spogliatoio strani cedimenti e debilitanti riserve mentali. A metá settimana il tecnico del Torino aveva dichiarato che per togliere alla Roma i due punti ci sarebbero voluti spirito di sacrificio e intelligenza. Bersaglio centrato. Una delle stranezze della partita di ieri mette infatti i granata nelle condizioni di andare in vantaggio con l'astuto Aguilera, ma li obbliga pure ad un recupero che non sembrava particolarmente agevole dopo l'uno-due (23' e 30') messo a segno da Carnevale e da Muzzi. Il Toro non abbassa mai la testa. Semmai affila le corna, sempre pronte a penetrare nella pelle della Roma quando mostra il ventre molle oppure esibisce Zinetti in preoccupanti condizioni di forma. In questo ping pong di reti (0-1, 1-1, 2-1, 2-2, 2-3, 2-4, 3-4, 4-4 e 4-5) si intrufolano tanti ingredienti: la capacitá dei granata di organizzarsi con tocchi rapidi, con smarcamenti continui in modo che il compagno abbia almeno due soluzioni per smistare il pallone a chi si trova in zona piú vantaggiosa, e affinché la squadra resti corta e compatta. Dopodiché scatta l'interruttore e si accendono, di volta in volta, la presenza costante di Venturin e Fortunato, cervelli tattici di rara diligenza, o si sveglia Scifo, il cui talento indiscutibile, dopo un avvio a luci spente, manda bagliori meno intermittenti. Il piú, in chiave offensiva ovviamente, lo fa peró Pato Calimero, un groviglio di nervi e di intelligenza, autore di una tripletta confezionata con astuzia di faina. Ed é lui (con l'intermezzo di Silenzi su dormita di Zinetti) a gettare nello sconforto una Roma che cade dalla padella nella brace. Se il primo gol é frutto di intuito rapinoso, il secondo e il suo terzo appartengono al campionario dei cecchini che sanno dove mettere il pallone. In questo gioco al bersaglio, un bell'aiuto glielo offre Zinetti, mal piazzato nelle due punizioni anche se penalizzato dai confusionari colleghi di barriera. Vola il Toro per respirare di nuovo aria d'Europa. Sul 2-4 ci vorrebbe una super-Roma per il recupero. Se si tolgono la volontá feroce di Carnevale (un vecchio cuore giallorosso), il resto sembra normale amministrazione, sul filo della sufficienza, a cominciare da Haessler e Aldair per finire a Salsano, Mihajlovic e Muzzi. Non potevano certo essere Bonacina, Benedetti e Piacentini a dare una svolta positiva alla partita. Ma il cuore di Carnevale batte forte. La difesa granata ha qualche battuta a vuoto (Marchegiani, invece, é più sicuro rispetto alle incertezze del primo parziale), quasi un adeguamento a tanti sbagli romanisti. Ed é proprio Carnevale a procurarsi un rigore (é il termine esatto, visto che Fusi e Annoni non danno la sensazione di buttarlo giú) e a scuotere la Roma. E si passa dal 2-4 al 4-4. Anche nel pari momentaneo, il vecchio Andrea ci mette qualcosa (colpo di testa) di suo per agevolare la zuccata dell'ex Comi. Ma il Toro non ci sta, sente aria di successo, non si sente appagato e stavolta non si aggrappa ai malumori di Zinetti. Con Casagrande sfrutta un bel pallone: il brasiliano sospinge Scifo, atterrato in area. Il resto lo sapete: quasi tutti i rigori finiscono in gloria e il Torino conquista con merito i 2 punti che lo rimettono in corsa europea.