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San Paolo
23/05/1993
h.16.30
NAPOLI - TORINO 1-1 (0-0)
Napoli
: Galli G., Ferrara, Francini, Carbone, Corradini, Nela, Policano (all'88' De Rosa), Altomare (al 79' Tarantino), Careca, Zola, Fonseca. A disposizione: Sansonetti, Cornacchia, Bresciani. All.: Bianchi.
Torino: Marchegiani, Bruno, Sergio, Mussi (al 79' Zago), Annoni, Fusi, Sordo (al 64' Poggi), Fortunato, Aguilera, Venturin, Silenzi. A disposizione: Di Fusco, Cois, Saralegui. All.: Mondonico.
Arbitro: Rodomonti di Teramo.
Reti: Policano 60' (N), Poggi 81' (T).
Spettatori: 45.324 di cui 41.186 abbonati e 4.138 paganti.
Note: Ammoniti Bruno, Altomare e Sergio.
Cronaca
[Tratto da La Stampa del 24 maggio 1993]
Due lampi nel buio. Due gol bellissimi di Policano e Poggi nel quadro di una gara di rara bruttezza. E sciopero del tifo da parte del pubblico napoletano, con striscioni pieni di livore, verso squadra e societá, per la sconfitta di Pescara e la fallimentare stagione di un Napoli che, dopo essere uscito al secondo turno dall'Europa, ha cambiato guida, tecnica tornando all'antico (Bianchi) senza risultati apprezzabili, tranne la salvezza. L'Ottavio passerá dalla panchina alla scrivania di manager, con Lippi allenatore, ma sul futuro del Napoli pesano troppe incognite. Ecco un campionario della rabbia popolare: Protestiamo con civiltá, il nostro silenzio per chi ha umiliato un'intera cittá, Siamo qui per amore della maglia, voi vergognatevi, Cambiate aria vili e incapaci, Acquisti '92-93 Villa Lauro, '93-94 Villa.., Ferlaino vattene, Interessi + egoismo = Ferlaino. Fischi all'annuncio della formazione, cori contro Fonseca (Va a Milano) e applausi solo per Careca che ha la valigia pronta (quella di ieri era probabilmente la sua ultima esibizione al San Paolo visto che é stato convocato in Nazionale dal ct Parreira per la Coppa America). Oltre alla riconoscenza per essere stato protagonista, insieme con Diego Armando Maradona, del ciclo d'oro del Napoli, il vecchio bomber brasiliano si era attirato le simpatie dei tifosi per aver avuto il coraggio di contestare la politica del presidente e, a Pescara, non aveva lesinato l'impegno. Di qui gli applausi della gente per Careca che, nei limiti delle sue attuali risorse, pur fallendo una clamorosa occasione, ha chiuso in modo dignitoso la lunga e gloriosa avventura partenopea durata sei anni. Per i suoi compagni contestazione silenziosa e pernacchie. In questo clima surreale sugli spalti, Napoli e Torino si sono adeguate in campo. E il gioco ha latitato a lungo per comparire, di tanto in tanto, sotto forma di folate improvvise. I granata, ancora frastornati dalla cinquina casalinga con il Cagliari, non sono stati capaci ad approfittare di un Napoli sotto choc e privo di Thern, Crippa e Pari. Anche il Torino lamentava le assenze di Scifo e Casagrande, ma se fosse stato piú determinato avrebbe vinto e ora si troverebbe a quota 35, a braccetto con la Sampdoria. Invece, puó soltanto sperare in uno spareggio-Uefa se nelle ultime due giornate, al Delle Alpi con la Fiorentina e a San Siro con l'Inter, racimolerá almeno due punti. La divisione della posta era nell'aria, ma non tacita. E ci sono stati, da una parte e dall'altra, sporadici tentativi per vincere. Il Torino in avvio ha avuto una grossa palla-gol con Silenzi, su invitante punizione di Aguilera, ma il suo colpo di testa ravvicinato ha centrato in pieno Galli. Poi é stato il Napoli a mancare un gol fatto: su traversa colpita da Policano, Careca ha indirizzato alto con Marchegiani ormai battuto. Un Fonseca irriconoscibile ha vanificato le iniziative di Zola che, pur lontano parente della mezza punta che Sacchi vestí d'azzurro, ha provato a inventare qualche giocata. Ma l'attacco non era adeguatamente sorretto dal resto della squadra e dai centrocampisti. La mancanza di incitamenti e di grandi stimoli, nonché il caldo hanno influito sul ritmo sonnolento e da moviola, al punto che Fortunato é risultato tra i migliori con il suo passo costante, senza accelerazioni. E ci sono volute due prodezze da cineteca, quella di Policano, uno dei numerosi ex in campo con il vizio di segnare (all'andata condannó il Toro alla sconfitta) e l'altra di Poggi, per procurare emozioni forti. Troppo poco. Gol a parte, una partita da dimenticare.