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San Siro
06/06/1993
h.16.30
INTER - TORINO 3-0 (0-0)
Inter
: Abate, Taccola (al 50' Tramezzani), De Agostini, Shalimov, Paganin (al 78' Veronese), Battistini, Orlando, Manicone, Schillaci, Sosa, Fontolan. A disposizione: Fortin, Vecchi, Pancev. All.: Bagnoli.
Torino: Marchegiani, Bruno, Sergio, Mussi (al 59' Silenzi), Annoni, Fusi, Sordo, Fortunato, Aguilera, Scifo (al 24' Cois), Poggi. A disposizione: Di Fusco, Venturin, Zago. All.: Mondonico.
Arbitro: Nicchi di Arezzo.
Reti: Sosa 49', 61', Shalimov 51'.
Spettatori: 34.192 di cui 27.496 abbonati e 6.696 paganti per un incasso di 243.662.000 lire.
Note: Ammoniti Bruno e Annoni per gioco scorretto, espulso Bruno al 90' per doppia ammonizione.
Cronaca
[Tratto da La Stampa del 7 giugno 1993]
Di contropiede si vince, quando si hanno gambe e classe, ma si puó anche morire. Cosí é accaduto al Toro, che classe ne ha poca e gambe pochissime in fatto di ritmo, ed é stato privato dopo 25' dell'apporto di Scifo giá dimezzato al 10' da un tackle di Taccola dopo che Venturin, solitamente anima del centrocampo, era stato trattenuto in panchina a riposare per somma di acciacchi. E cosí al Toro non resta che la speranza europea offertagli dalla finale di Coppa Italia, anche se oltre all'incertezza sul recupero di Venturin adesso é anche il partente Scifo a tenere Mondonico con il fiato sospeso Alla pari nel primo tempo, giocato da entrambe le squadre a ritmi e timori uguali (piú volte al tiro il Torino, ottimo Abate) i granata sono stati infilati dalle risposte avversarie in avvio di ripresa, non appena cioé hanno cercato il gol ed Annoni per accrescere la spinta - ha concesso piú spazio a Ruben Sosa. Il quale sembrava in giornata di poca volontá, ma é pur sempre tipo al quale non si possono concedere palloni utili per le conclusioni. La porta di Marchegiani é stata aperta la prima volta a Sosa da un attacco in contropiede di Schillaci, autore di una gara caparbia. L'uruguaiano, su invito profondo del compagno, ha inventato l'uno-due con dribbling e botta che ha lasciato secco Marchegiani, poi beffato dal 2-0 di Shalimov. Il 3-0 di Sosa, una vera prodezza. Trenta metri palla al piede e bomba all'incrocio dei pali. E Marchegiani? Nulla da fare sul tiro, ma doveva tentare il possibile prima, con qualche passo incontro all'avversario lanciatissimo. I granata attaccavano ancora, ma solo Aguilera lottava rientrando e cercando spazi, dimostrando di avere fiato e voglia. La giornata ha indotto a considerazioni di futura memoria su Poggi. Avrá (dicono) un passato di attaccante di fascia, ma i suoi gol della stagione hanno dimostrato che la posizione piú proficua per lui é quella al centro dell'area di rigore. Uomo di manovra o splendido opportunista? La seconda ci sembra nettamente la parte piú congeniale alle sue capacitá. Una indicazione da mercato che non andrá sottovalutata. Per il Toro, la partita é stata un preoccupante test proiettato verso la finale di Coppa Italia. A questo punto non si tratta tanto di tenere vivi gli umori di spogliatoio quanto di recuperare luciditá e muscoli. Quando l'Inter ha affondato i colpi, saltando Fortunato che a lungo era stato il consueto efficace punto di riferimento a centrocampo, la difesa granata ha aperto dei varchi invitanti agli uomini di Bagnoli i quali hanno avuto in Shalimov e Manicone i filtri e gli ispiratori di una squadra nella quale molte pedine non sanno ancora se resteranno. Il Torino ha chiuso in dieci per l'espulsione in extremis di Pasquale Bruno, giá ammonito in apertura di gioco (4') per un intervento che ha subito mal disposto arbitro ed avversari. Al 90', dopo uno sciocco fallo di Silenzi in recupero su Tramezzani, il terzino ha spinto via Fusi dalla barriera come per dire (e qualcosa avrá pur detto) di lasciare via libera ai nerazzurri ed alle decisioni arbitrali. Fusi ha fatto appena in tempo a reagire prima che si alzasse il cartellino rosso. Non é con certi isterismi che si dimostra di essere granata. Bruno ha mostrato la corda in una partita in cui, provocando, c'era tutto da perdere. Cosí infatti é accaduto alla distanza. L'arbitro Nicchi, assolutamente non determinante, ha perdonato troppo le durezze di Paganin? Questo sta nel gioco delle parti, purtroppo. Ma reagire, come ha fatto Bruno, é un harakiri ideologico stupido soprattutto se inventato a giochi ormai fatti.