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Delle Alpi
24/10/1993
h.14.30
TORINO - SAMPDORIA 2-3 (1-0)
Torino
: Galli, Mussi, Sergio, Cois, Annoni, Fusi, Osio (al 63' Aguilera), Fortunato, Silenzi, Francescoli (al 92' Poggi), Venturin. A disposizione: Pastine, Delli Carri, Sesia. All.: Mondonico.
Sampdoria: Pagliuca, Mannini, Rossi, Gullit, Vierchowood, Sacchetti, Lombardo, Katanec (al 69' Serena), Platt, Mancini, Evani (al 90' Salsano). A disposizione: Nuciari, Dall'Igna, Bertarelli. All.: Eriksson.
Arbitro: Bazzoli di Merano.
Reti: Silenzi 40' (T), Sacchetti 48' (S), Gullit 54' (S), Aut.Cois 65' (S), Poggi 93' (T).
Spettatori: 25.107 di cui 17.115 abbonati e 7.992 paganti per un incasso di 216.475.000 lire.
Note: Nessun giocatore è stato ammonito, pioggia per tutta la partita; calci d'angolo 10-2 per il Torino.
Cronaca
[Tratto da La Stampa del 25 ottobre 1993]
Che gentleman, Ruud Gullit. Con i due gol (il secondo agevolato dalla lieve deviazione di Cois, saltato con lui) che hanno deciso la partita ha dato ragione a Goveani suo corteggiatore per due settimane, in estate, a Mondonico che già gli aveva trovato la collocazione in squadra. Ha sottolineato i meriti indubbi di Mantovani, la cui grande presidenza blucerchiata è legata anche all'ultimo colpo della sua vita. Del crollo del Torino, il grandissimo Toro del primo tempo arrivato all'intervallo in vantaggio con la agevole rete di Silenzi su dribbling e cross di un Sergio edizione brasiliana, l'uomo delle treccine è stato il responsabile. Quando si ha la sua classe si fa la differenza: Cois gli ha lasciato sulla prima rete lo spazio che un campione non rifiuta mai. Dopo il ko, Mondonico ha spostato Annoni sul mattatore della partita ma tutto era avvenuto così rapidamente (tre gol della Samp in 17 minuti in avvio di ripresa, al 47' Sacchetti quindi al 53' ed al 64' l'uno due dell'olandese) per prendere prima provvedimenti che - a posteriori - sapevano comunque di disperazione, quasi di resa ai piedi di un avversario di altra categoria. Come dice Gullit stesso, ancora gentleman, il Toro della fantastica rimonta sull'Aberdeen aveva dato tutto nel primo tempo e sarebbe stato miracoloso fosse andato oltre sugli stessi ritmi. Un primo tempo nel quale Eriksson aveva visto i suoi dominati dalla squadra di Mondonico, senza riuscire a cambiare qualcosa dalla panchina per evitare a Vierchowod & C. (quanti falli, forse l'arbitro Bazzoli aveva dimenticato a casa i cartellini..) il ruolo di affannati sparring-partners. Nell'intervallo, Eriksson si è finalmente fatto sentire dalla truppa. Sacchetti più avanti e più coraggio in tutti. Un cambio tattico, e di mentalità, avvenuto ancora in tempo perché il Toro aveva concretizzato solo una volta la sua netta superiorità. E proprio Sacchetti doveva avviare la rimonta. Graziata per quarantacinque minuti dalla scarsa penetratività granata causata da una manovra offensiva troppo stretta al centro (vero Osio, certi uno-due in un fazzoletto sono puro azzardo), e allargata solo dalle iniziative di Sergio, incontenibile nella spinta sulla fascia destra che ` la sua palestra preferita, la Samp ha cambiato volto trovando gli avversari col fiatone. Tanto da incassare tre reti in poco più di un quarto d'ora. Il Toro aveva spinto molto anche con Mussi, forzato della fascia opposta, con l'encomiabile Venturin e con la consueta lucida regia di Fortunato ma, detto dei tocchi non sempre concreti di Osio, non entrava in partita (non vi è mai entrato, in verità) Francescoli che sta pagando un estate senza vacanze, situazione che ripete quella patita nella sua prima stagione a Cagliari dove si era presentato reduce dalla Coppa America. Al posto di Mondonico, avremmo sostituito Francescoli ben prima del novantesimo, quando Poggi entrato al suo posto ha ridotto lo svantaggio in mischia dopo soli 17" dal suo ingresso sul terreno. Prima, al 72', il tecnico granata aveva cercato di raddrizzare la situazione già largamente compromessa mandando in campo Aguilera al posto di Osio. Chiedere miracoli al Pato dimesso di oggi (già inutile in estate all'Uruguay escluso da Usa '94) è assurdo. Meglio Poggi, al momento del cambio, e non perché il più giovane attaccante sia andato al gol così in fretta a tempo quasi scaduto. Semplicemente perch&eavute; Poggi è più fresco ed ha altre motivazioni. Il duo uruguagio sta condizionando pesantemente il Toro, in questo momento, pur considerando che Mondonico non poteva disporre di Sordo e Jarni per trovare un altro assetto di squadra. Ruud Gullit, ancora fuori dalla nazionale olandese (ma ci tornerà presto, dopo il cambio di commissario tecnico) sta ponendo al servizio delle sue qualità tecniche la freschezza accumulata nell'estate di vera vacanza, nonché l'esclusione della Samp dalle Coppe europee. L'aveva detto che la stagione meno pesante avrebbe fatto il suo gioco.