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Delle Alpi
23/01/1994
h.14.30
TORINO - NAPOLI 1-1 (0-0)
Torino
: Pastine, Annoni, Jarni, Sergio (al 79' Cois), Gregucci, Fusi, Mussi, Fortunato, Silenzi (all'82' Poggi), Carbone, Venturin. A disposizione: Galli, Delli Carri, Sesia. All.: Mondonico.
Napoli: Taglialatela, Ferrara, Francini, Gambaro, Cannavaro (al 64' Bresciani), Bia, Buso, Bordin, Fonseca (all'89' Corradini), Thern, Pecchia. A disposizione: Pagotto, Policano, Corini. All.: Lippi.
Arbitro: Rosica di Roma.
Reti: Carbone 52' (T), Fonseca 73' rig (N).
Spettatori: 26.290 di cui 17.115 abbonati e 9.175 paganti per un incasso di 252.965.000 lire.
Note: Ammoniti Gambaro e Fonseca.
Cronaca
[Tratto da La Stampa del 24 gennaio 1994]
La giornata che doveva essere di Silenzi e Fonseca, sbiaditi personaggi di un match vibrante ma non brillante, è stata invece firmata dal ventitreenne (il prossimo agosto) Benito Carbone con un gol che vale l'Oscar della domenica. Un controllo volante di sinistro in mischia, tanto per non far toccare terra al pallone lanciato da Annoni e depositarlo di destro alle spalle di Tagliartela. Tutto questo al 52', dopo di che i più attesi protagonisti si sono resi interpreti di due spiccioli di partita che hanno comunque condizionato il risultato. Contro il montante la palla deviata di testa da Silenzi all'ora di gioco, un possibile e probabilmente decisivo 2 a 0. Alla sinistra di Pastine il pallone del rigore del pareggio, calciato al 72' da Fonseca dopo una ingenua (e innocua) trattenuta di Fortunato ai danni di Francini punita con severità - che non significa invenzione - dall'arbitro Rosica. Per una volta, ripercorrere la cronaca è necessario per spiegare un pareggio (dopo lo zero a zero dell'andata) che ha inchiodato Torino e Napoli alla stessa quota di 22 punti, testimoniando la parità di forze e di cuore di due squadre che debbono scordare ogni domenica i guai societari che riempiono purtroppo le loro settimane. Gli ultimi minuti di reciproca rispettosa melina hanno fatto capire che ai giocatori "andava bene così". Forse non si può chiedere battaglie all'ultimo respiro, quando si è già dato molto sul campo almeno in fatto di determinazione. Il Napoli aveva più energie, ieri, più velocità nelle gambe. Dopo una manciata di secondi Pastine era già stato obbligato a dire di no due volte all'attacco a freddo degli avversari che avevano dalla loro parte un centrocampo più forte. Pari in bravura, pur con diverse caratteristiche dei singoli, le due difese, pari in attacco i due cannonieri, Carbone a fare la differenza per diventare determinante ma solo sul piano dello spettacolo. Se il Toro può recriminare il mancato 2 a 0, il Napoli può dire di essere stato più squadra. Gli azzurri di Lippi con Thern, Pecchia e Bordin hanno avuto un motore migliore, più vivo, di quello avversario sostenuto da Fortunato-Venturin-Mussi. Una differenza di rendimento che spiega perché, fallito il raddoppio con Silenzi, il Toro una volta in vantaggio ha ripiegato le linee favorendo un forcing del Napoli che pareva poter arrivare comunque, e in qualsiasi maniera, al pareggio ottenuto come sappiamo. I continui ritocchi alla formazione ai quali Mondonico è perennemente obbligato da infortuni e acciacchi vari, sono l'handicap che il Toro sta pagando in giornate come quella di ieri, che offriva l'occasione di staccare un avversario diretto di classifica nel confronto testa a testa. Ma al tirar delle somme (del gioco corale espresso) chissà che non abbia più da lamentarsi il Napoli di non aver mancato a sua volta il capovolgimento della situazione in graduatoria. Della mollezza atletica di alcuni granata dovranno preoccuparsi Mondonico ed il suo staff. Obbligati a continuare gli avvicendamenti, per rimediare alla situazione. Per il Torosquadra il momento è delicato, i prossimi impegni ravvicinati possono decidere la stagione mentre altrove si giocheranno altri destini. Che la squadra riesca ancora a dimenticare il resto, come è riuscita a fare sinora. Già domani al Delle Alpi, per i granata, il ritorno dei quarti di Coppa Italia con il Piacenza, quindi la trasferta ad Udine, la partita col Parma in casa e la trasferta di Marassi contro il Genoa, poi il derby. Parallelamente, salvo trappole degli uomini di Cagni, le semifinali di Coppa Italia. Un lungo mese davvero di fuoco per il Toro. Mentre Lippi, già contento del ritmo espresso dalla sua squadra, ha sicuramente meno problemi legati all'intensità degli sforzi. Il Napoli infatti deve occuparsi solo del campionato. Forse proprio questa è la spiegazione della differente freschezza delle due squadre, ieri.