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Delle Alpi
13/03/1994
h.15.00
TORINO - CAGLIARI 2-1 (0-0)
Torino
: Galli, Annoni, Jarni, Sergio, Gregucci, Mussi, Poggi (al 66' Cois), Fortunato, Silenzi, Francescoli (all'89' Carbone), Venturin. A disposizione: Pastine, Delli Carri, Sesia. All.: Mondonico.
Cagliari: Fiori, Villa (al 63' Criniti), Pusceddu, Herrera, Napoli, Firicano, Allegri (al 70' Matteoli), Sanna, Dely Valdes, Marcolin, Oliveira. A disposizione: Di Bitonto, Bellucci, Pancaro. All.: Giorgi.
Arbitro: Brignoccoli di Ancona.
Reti: Silenzi 58', 76' rig (T), Herrera 77' (C).
Spettatori: 21.533 di cui 17.115 abbonati e 4.418 paganti per un incasso di 115.680.000 lire.
Note: Ammoniti Annoni ed Herrera.
Cronaca
[Tratto da La Stampa del 14 marzo 1994]
Silenzi, finalmente, colpisce di nuovo. E non una, ma due volte, vanificando la rete di Herrera. Quando la fame manda certi messaggi.. Chiuso dentro una cripta per 56 giorni (tanto è durato il suo digiuno), Pennellone si è svegliato all'improvviso. Forse gli è bastata l'affettuosa fiducia dei tifosi oppure ha avvertito più del solito l'incoraggiamento critico di Mondonico, sta di fatto che la riscossa del bomber ha servito sul piatto del Toro due punti che valgono oro. La rima torna. Successo dunque particolarmente prezioso, per un insieme di ragioni. Perii morale, in vista del terribile match di domani sera a Londra, dove in agguato c'è un Arsenal tanto macchinoso quanto insidioso, per la classifica, dove una muta di squadre si contendono quattro posti Uefa, e per la felicità del popolo granata, frustrato dal copione di una telenovela (quella societaria) che sembra non avere confini temporali. Il merito di Silenzi, oltretutto, è di aver fatto meglio della pregiatissima ditta del gol (Valdes-Oliveira, coppia più prolifica del campionato senza aver calciato rigori) e di aver svegliato (57') una gara che andava avanti soporifera, stracca, vuota di contenuti rilevanti e capace di sviluppare le cadenze che gli amanti dei blues ballano al lume di candela. Torino e Cagliari coinvolti dunque in questo stato di cose, molto probabilmente suggerito dall'impegno che entrambe devono affrontare proprio domani. Perciò per più di un'ora hanno camminato a marce basse, senza furori e ardori, più per tirare a campare che per gettare al vento energie. Ed è venuta fuori una partita poco spassosa, con squadre sulle loro, Torino senza Fusi e dunque costretto a provare (in vista della Coppa) Fortunato dietro i due marcatori. Venturin è stato di conseguenza obbligato ad arretrare di molti metri la sua zona di lavoro, fronteggiato da Marcolin, mentre Mussi ha cercato spazi dove Herrera glieli consentiva con Francescoli puntualmente inghiottito dalla trappola-Sanna. Gli schemi granata erano dettati con eccessivo sussiego, se la parola lentezza è offensiva, e quando la palla arrivava nei paraggi di Silenzi (brutta giornata se non fosse per la doppietta) e di Poggi (guardato a vista da Villa), la difesa cagliaritana aveva già eretto il bunker, tosto e attento. Che cosa occorreva per aggirare lo sbarramento di Giorgi? Aggirarlo lungo i settori laterali. Ma la partita di Sergio è da dimenticare (opposto al non trascendentale Pusceddu), mentre Jarni ci ha messo quasi un'ora per inserire il turbo e tornare a fare il pony express di sinistra. Da lui è infatti partito l'assist (su piazzato) per Silenzi (57') ed è lui che si è procacciato il penalty concesso con assoluta magnanimità da Brignoccoli (76) per aver subito una spallata da Pusceddu. Jarni si è trasformato via via in un rullo. E il Cagliari? Si è come sentito offeso, e ha deciso su due piedi di osare di più (ah, quanto sono errati certi calcoli iniziali!), ha fatto entrare Matteoli (il risultato a quel punto era sull'1-0), e la gara è diventata più briosa, certamente più interessante. Solo Herrera è stato capace di capitalizzare il risveglio dei sardi. Che pagano oltre misura l'aver tenuto in panchina per 70 minuti, in vista del match con la Juventus di domani, il cervello del veterano regista. Mondonico ha potuto risparmiare Carbone (entralo all'88') e gli è bastato togliere l'attivo Poggi e inserire Cois per controllare meglio un Cagliari che ha deluso molto con Valdes (bravo Gregucci a limitarlo) e Allegri, e che non ha potuto o saputo sfruttare al massimo il brasiliano-belga Oliveira, al quale Annoni ha comunque concesso davvero poco.