WWW.ARCHIVIOTORO.IT
info@archiviotoro.it
errori@archiviotoro.it
Delle Alpi
04/09/1994
h.16.00
TORINO - INTER 0-2 (0-1)
Torino
: Pastine, Caricola, Falcone, Scienza, Torrisi, Pessotto, Tosto (al 77' Sinigaglia), Rizzitelli, Silenzi (al 37' Petrachi), Abedì Pelé, Bonetti. A disposizione: Simoni, Maltagliati, Sogliano. All.: Rampanti.
Inter: Pagliuca, Bergomi, Orlando, Manicone (al 73' Conte), Festa, Bia, Bianchi (al 60' Bergkamp), Seno, Pancev, Berti, Sosa. A disposizione: Mondini, Dell'Anno, Delvecchio. All.: Bianchi.
Arbitro: Ceccarini di Livorno.
Reti: Sosa 43', Bergkamp 90'.
Spettatori: 36.808 di cui 13.690 abbonati e 23.118 paganti per un incasso di 776.680.000 lire.
Note: Ammoniti Pastine, Rizzitelli, Seno e Orlando; calci d'angolo 12-6 per il Torino.
Cronaca
[Tratto da La Stampa del 5 settembre 1994]
Un pasticciaccio di Falcone con coinvolgimento di Pastine e gol di quel grandissimo opportunista che è Sosa alla fine del primo tempo, un tiro fiacco di Rizzitelli che ha graziato l'ottimo Pagliuca ed il 2-0 di Bergkamp in contropiede (tutti i granata in avanti a cercare il meritato pareggio) allo scadere della ripresa. La cronaca dell'amaro esordio del nuovo Torello contro un'Inter ancora da quadrare va riassunta per spiegare il discorso sulla partita e le pagelle. Dalle quali, sommando i voti, risulta che i migliori sono stati gli sconfitti. E' chiaro, almeno dovrebbe esserlo, che i giudizi su quest'esordio del Toro di Calieri non possono prescindere dai valori stabiliti dalla storia del pallone (freschissima per la maggioranza dei granata) per gli uomini in mischia. Il centrocampo nerazzurro con Manicone, Seno e Berti pareva destinato ad una netta superiorità su Scienza, Pessotto e Bonetti, gli uomini di fatica e di invenzione opposti. Invece, l'Inter ha faticato non poco nella zona cruciale. Tanto che Berti subito (tre interventi duri in 15 minuti) e Seno quasi sempre (ammonito solo al 32' del secondo tempo) hanno dovuto ricorrere spesso alle maniere forti per reggere il confronto. Il migliore degli ospiti, nel motore, quel Manicone che il Toro ha inseguito a lungo senza successo. Per le comprensibili difficoltà economiche e le perplessità del giocatore stesso. Al tirar delle somme, l'Inter ha vinto la partita grazie alle eccezionali arcinote qualità di Ruben Sosa che cerca gli scambi, ma quando vede che il coro stenta piazza l'acuto. Se Falcone ha sbagliato l'appoggio verso Pastine nell'azione che ha sbloccato (e praticamente deciso) il match, nel prosieguo del fattaccio granata il portiere è parso una tartaruga e Sosa un gatto. Ed anche (la vittoria dell'Inter) è stata propiziata dalla conferma dei guai granata in fase offensiva. Ieri dopo poco più di mezz'ora si è arreso Silenzi per un nuovo infortunio, Rizzitelli da spalla (largo a destra) è diventato prima punta, ma la difesa nerazzurra ha corso pochi rischi. Sia prima che dopo. La lentezza, di movimenti e di riflessi, è un dramma per l'attaccante. Per i due motivi, sull'uno a zero, Rizzi-gol ha fallito il pareggio. E va detto che ieri, pur senza Angloma, sono arrivati i cross. Inutilmente. E che Pelè si è dannato invano, magari esagerando nei preziosismi. Mentre, rilievo positivo, la difesa granata ha fatto passi avanti. Non inganni il risultato: del primo gol si è detto, il secondo allo scadere è stato il previsto scotto della voglia granata di tentare in extremis di riequilibrare la gara. Tutti sotto, ha ordinato Torrisi secondo logica. Nel vuoto è risorto anche Bergkamp per il 2 a 0 al no- vantesimo minuto. Un'Inter giustamente più esperta e crudele, ma non più bella del Toro. Questo il bilancio. Bravo e astuto Ottavio Bianchi che per rispondere al pressing granata non ha scelto la vecchia formula del difensore in più, ma ha aggiunto Bergkamp a Sosa e Pancev. Bravo e intelligente Rosario Rampanti sia nella disposizione della squadra iniziale che negli atteggiamenti finali. Subito una difesa spesso in linea, da zona, con scambi nelle marcature per liberare Falcone nella spinta destra, l'arretramento di Rizzitelli nella stessa corsia e sulla sinistra il valido Tosto a coprire le spalle dell'efficace Bonetti. E dopo, all'ingresso di Berkgamp, nessun panico. Con la squadra già in svantaggio, un difensore in più sarebbe stato ridicolo. Invece, ancora in avanti a cercare il pareggio. Che poteva arrivare, se Pagliuca non avesse ipnotizzato Rizzitelli.