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Delle Alpi
08/01/1995
h.14.30
TORINO - FIORENTINA 1-0 (1-0)
Torino
: Pastine, Angloma, Pessotto, Falcone, Torrisi, Maltagliati, Cristallini, Scienza, Silenzi (all'86' Sinigaglia), Abedì Pelé, Rizzitelli. A disposizione: Simoni, Pellegrini, Osio, Marcao. All.: Sonetti.
Fiorentina: Toldo, Pioli, Luppi, Cois, Marcio Santos, Malusci, Carbone (al 46' Robbiati), Di Mauro, Flachi, Rui Costa, Baiano. A disposizione: Scalabrelli, Sottil, Amerini, Tedesco. All.: Ranieri.
Arbitro: Boggi di Salerno.
Reti: Pessotto 36'.
Spettatori: 21.023 di cui 13.970 abbonati e 7.053 paganti per un incasso di 225.445.000 lire.
Note: Ammonito Marcio Santos. Prima della partita rinsaldato il gemellaggio dei tifosi; terreno ghiacciato, giornata fredda e soleggiata.
Cronaca
[Tratto da La Stampa del 9 gennaio 1995]
Profetico Scienza! Sabato aveva giurato su un Toro capace di bloccare la macchina gol viola, che peròè senza Batistuta. Detto e fatto. Il bello è che i baldanzosi ragazzi di Sonetti vanno ben oltre e conquistano 3 punti pesanti (e meritati) nel primo di una serie difficilissima di test in programma a gennaio. La firma porta il nome di Pessotto, un gomitolo di muscoli, una palla di gomma che rimbalza un po' dovunque e al quale riesce il colpo decisivo al 36' del primo tempo in una circostanza ingarbugliata, da cui viene fuori vincente soltanto al secondo tocco. Ma se è un uomo a confezionare l' 1 -0, la squadra ne costruisce le premesse. Con la mano di un tecnico che ha idee chiare, con l'applicazione operosa delle formiche, la tensione mentale di chi sostiene un importante esame e con il tono degli atleti che hanno un cuore da far battere forte. E poi colpisce la traversa con Pelé, segna con Cristallini (Boggi annulla per fuorigioco) e cerca la porta molto più di quanto faccia l'avversare Gli ingranaggi granata riprendono dunque a funzionare, l'attuale concentrazione è lontana parente di quella sciatta esibita a Cremona. E se pensate che il migliore in campo nella Fiorentina è il portiere Toldo, potete trarre altre gradevoli considerazioni. Una sola volta la difesa granata (Maltagliati e Falcone ineccepibili, Torrisi un gradino sotto) si fa sorprendere. Ed è quando (25' del primo tempo) Carbone punta il cannone a botta sicura ma spara rovinosamente in alto, quasi a fare omaggio della palla ai tifosi della Maratona. Il resto che i viola servono a tavola è un titic-titoc sterile e stucchevole, aggravato dallo stato del terreno (ghiacciato e pieno di piccole gobbe) che consiglierebbe ben altra gestione della palla. Dettaglio che capisce subito il Toro, più propenso a dare via la palla di prima. In un gruppo alquanto superficiale e presuntuoso si ammosciano via via le velleità di Rui Costa, non si esaltano gli attributi di Marcio Santos e Cois, mentre vanno in briciole i tentativi di Flachi e Baiano di punzecchiare Pastine. Gli esterni non trovano quasi mai strade percorribili: un po' perché Pioli, Luppi e Carbone (sostituito nel secondo tempo dal più vispo Robbiati) affondano senza convinzione e molto perché Sonetti da quelle parti chiude bene i battenti. Dopo Toldo, viaggia sulla linea di galleggiamento il solo Di Mauro, troppo freddo però per caricare un collettivo apparso quasi senza nerbo. Tutt'altra musica si suona sul versante opposto. I granata sono innanzitutto più intelligenti, perché vanno avanti con fraseggi di prima (banale la spiegazione dei viola: gli avversari avevano tacchetti più adatti a un terreno ghiacciato. Bastava attrezzarsi per non fare la figura di quei discesisti che vanno fuori pista perché sbagliano sciolina). L'assetto messo su da Sonetti è impeccabile. Detto della difesa molto attenta, Pessotto si conferma esterno di buona levatura e grosso rendimento, mentre Angioma cresce solo un po' rispetto alla gara con il Bari. A centrocampo l'ordine si accoppia alla precisione, la concentrazione si sposa bene con un pressing che, come al solito, esalta soprattutto mago Abedì, talento sempre carico di rabbiosa generosità nel fare l'uomo-ovunque. Scienza e Cristallini danno equilibrio al reparto. Lo trascinano, lo frenano e tutelano la difesa. Quando è possibile (il terreno non permette esecuzioni perfette in velocità) in molti cercano la testa di Silenzi. Per il resto si opta per avanzate rapide e fraseggi corti. Pennnelone è in ottimo stato di salute, gli manca quel benedetto gol. E migliora (pure nel sacrificio) Rizzitelli. Chi parla di partita non bella provi a correre e controllare la palla su una patinoire!