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Delle Alpi
22/01/1995
h.14.30
TORINO - GENOA 1893 0-0
Torino
: Pastine, Angloma (al 46' Sinigaglia), Lorenzini, Falcone, Torrisi, Maltagliati, Rizzitelli, Pessotto, Silenzi (all'84' Marcao), Abedì Pelé, Cristallini. A disposizione: Simoni, Sogliano, Osio. All.: Sonetti.
Genoa 1893: Micillo, Torrente, Caricola, Delli Carri, Galante (al 76' Signorini), Francesconi, Ruotolo, Bortolazzi, Onorati, Skuhravy, Van't Schip (al 62' Miura). A disposizione: Spagnulo, Manicone, Signorelli. All.: Marchioro.
Arbitro: Nicchi di Arezzo.
Reti: -
Spettatori: 17.633, dei quali 13.970 abbonati e 3.663 paganti per un incasso di 113.090.000 lire.
Note: Ammoniti Bortolazzi, Delli Carri e Caricola.
Cronaca
[Tratto da La Stampa del 23 gennaio 1995]
Non c'è stata la svolta. Il Torino è rimasto a digiuno e non è riuscito ad allontanarsi dal plotone delle formazioni in lotta per la salvezza. Anzi, oltre al clamoroso break del Cagliari, tutte le immediate inseguitrici hanno mosso la classifica. E il Genoa, compreso fra queste, ha strappato il punticino che voleva. Il bunker di Marchioro ha avuto ragione dei tentativi di Pelè & C.: ingenerosi i fischi di qualche tifoso vip della tribuna; la Maratona, come sempre, si è stretta attorno alla squadra incitandola senza soste. Molte sono le ragioni che hanno impedito ai ragazzi di Sonetti di raggiungere la vittoria che avrebbe cambiato le prospettive in vista del girone di ritorno (e del derby di mercoledì). Su tutte la solita nota dolente, vale a dire l'incapacità di tradurre in reti la mole di lavoro del centrocampo. Anche ieri Silenzi ha continuato a latitare, sprecando in avvio la più facile delle occasioni. Era il 17' e, con la palla che il centravanti si è ritrovato tra i piedi dopo l'ottimo lavoro di Cristallini (il migliore), tutto si poteva fare tranne che consegnarla, comodamente, tra le braccia di Micillo. L'episodio può essere sviscerato in vari modi. Qualcuno ci potrebbe vedere la (in)degna conclusione di una settimana in cui l'ex bomber granata è stato più impegnato a parlare del suo rinnovo di contratto che dell'incontro con il Genoa. Qualcun altro potrebbe accampare la scusa del momento sfortunato o addirittura del terreno di gioco, stavolta molliccio e sabbioso mentre due settimane fa era duro e ghiacciato. In definitiva le cifre dicono che il Toro ha segnato una media di una rete a partita e che dei tre attaccanti schierati da Sonetti, anche ieri quello che ha dato la parvenza di poter "risolvere" il match è stato Abedì Pelè. Ma, si sa, per sostenere il modulo, il ghanese deve partire da lontano, si sfianca in un ruolo di rifinitore e trova difensori come Delli Carri messi apposta dagli allenatori avversari sulle sue tracce per impedirgli la minima mossa. Marchioro, vecchio filosofo della zona, ha rinnegato i trascorsi, rinunciando a Manicone e schierando appunto un marcatore in più. Bunkerizzato come non mai, il Genoa si è chiuso davanti a Micillo e per il Torino si è trattato di dover "inventare" qualcosa di diverso. Sulle palle alte nulla da fare per Silenzi con Galante, poco costrutto sul breve per Rizzitelli che pure ha avuto da Torrente non poche chances. E allora? Cristallini ha preso in mano le redini del gioco, sostenuto nel primo tempo da Pessotto, schierato da Sonetti nel ruolo di Scienza, fuori causa per i postumi di una contrattura. Ha cercato, il Toro, di allargare il gioco sulle fasce. Ma Lorenzini, il più attivo dei difensori, è stato spesso ignorato, mentre Angloma, anziché lavorare nella sua zona di competenza, si è spesso accentrato andando a infoltire una zona già inquinata di gambe e combinando una serie di pasticci. L'ingresso di Sinigaglia e lo spostamento di Pessotto sulla fascia non hanno risollevato di molto l'esito delle giocate del Toro. Anche perché il Genoa, punzecchiato una prima volta Pastine con Onorati (39' pt), è riuscito nella fase finale della ripresa, con l'innesto del veloce Miura, a mettere persino paura alla difesa granata. Per fortuna del Toro, Skuhravy è sceso in campo con la testa più annebbiata di quella di Silenzi consegnandosi come un bambinone assonnato tra le spalle del segugio Maltagliati. Per l'ennesima volta il Toro ha patito l'impegno con squadre del suo livello, se non inferiori sul piano del gioco come il Genoa di ieri.