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Delle Alpi
02/04/1995
h.15.00
TORINO - CAGLIARI 3-2 (1-1)
Torino
: Pastine, Angloma, Pessotto, Falcone (al 72' Osio), Pellegrini, Maltagliati, Rizzitelli, Bernardini, Silenzi, Abedì Pelé, Cristallini (al 68' Scienza). A disposizione: Simoni, Sogliano, Lorenzini. All.: Sonetti.
Cagliari: Fiori, Pancaro, Pusceddu, Herrera, Napoli, Firicano, Bisoli, Berretta, Allegri, Oliveira, Muzzi (al 71' Sanna). A disposizione: Di Bitonto, Veronese, Sulcis, Bitetti. All.: Tabarez.
Arbitro: Treossi di Forlì.
Reti: Muzzi 3', 64' (C), Rizzitelli 43' (T), Abedì Pelé 77', 79' (T).
Spettatori: 19.878 di cui 13.970 abbonati e 5.908 paganti per un incasso di 185.000.000 lire.
Note: Ammoniti Pellegrini e Muzzi.
Cronaca
[Tratto da La Stampa del 3 aprile 1995]
Un uragano di nome Abedì Pelé s'è abbattuto sul Cagliari, spazzando via, in due minuti, i sogni europei della squadra di Oscar Washington Tabarez. A poco più di un quarto d'ora dalla fine, con i sardi nuovamente in vantaggio per 2-1 grazie al secondo gol di Muzzi, la "pantera granata" ha imbracciato la doppietta ribaltando un risultato che sembrava ormai compromesso. Prima di piede e poi di testa, Pelè ha messo ko Fiori. Ora è il Toro che, sorpassando il Cagliari, si avvicina alla "zona Uefa" e sente profumo d'Europa. Un traguardo impensabile in estate per una squadra salvata dal fallimento e totalmente rivoluzionata da Calleri e che, ora, potrebbe diventare realtà anche se ci sono grossi ostacoli da superare, a cominciare dal derby di domenica prossima. Il successo dell'andata sulla Juventus e la carica per quello di ieri sul Cagliari non fanno partire battuto il Toro nel derby, specie se la Federcalcio del Ghana, come pare probabile, lascerà Pelè a disposizione di Sonetti. Se Pelè s'è confermato un fuoriclasse, il Toro ha dimostrato che con la tecnica, il cuore, l'anima e il carattere si possono fare miracoli. Nessuno ha mollato, nessuno s'è rassegnato a perdere e un giovane come Bernardini si è calato nella parte con lo stesso spirito dei veterani. "Romano de Roma", Bernardini ha i numeri per sfondare nel Toro e in serie A. Tutti hanno lottato. Inesauribile la spinta di Pessotto e Angloma sulle fasce laterali dove il Toro ha sfiancato il Cagliari. E il generosissimo Maltagliati ha finito con i crampi per fermare Oliveira lanciato verso Pastine ed evitare un'altra beffa, la terza. Il Cagliari, privo dello squalificato Dely Valdes, ha avuto il torto di frenare sul 2-1. E Tabarez ha addirittura tolto il bomber Muzzi (dieci gol in campionato con i due di ieri) per inserire Sanna a sostegno del centrocampo, lasciando Oliveira come unica punta affiancato, di tanto in tanto, da Allegri. Oliveira e Muzzi avevano tenuto costantemente in allarme la retroguardia torinista e, quando si è trovato da solo, il brasiliano belga non è più riuscito ad affondare i colpi. E' stato un Toro a due facce. Bruttina quella della prima frazione, forse per colpa del primo vero caldo, feroce e anche brillante quella della ripresa dove le risorse morali hanno supplito alla carenza di energie. Il gol-blitz di Muzzi dopo appena tre minuti aveva frastornato i granata che solo allo scadere del primo tempo erano riusciti a pareggiare con Rizzitelli. E quando Muzzi concedeva il bis, la situazione si metteva davvero male. Ma l'irriducibile Pelè, l'uomo per il quale nessun pallone è mai perso, ha sfoderato l'uno-due micidiale. Determinante l'apporto di Rizzitelli che, oltre al suo gol, ha propiziato il 2-2 con una sponda perfetta per Pelè. Così come importante è stata la punizione pennellata da Osio per il match-ball di Pelè. Una vittoria soffertissima e meritata in una partita tutta in salita. Un paio di sbandamenti difensivi avevano consentito al trio Pancaro-Oliveira-Muzzi di andare a bersaglio. Una sgroppata di Pancaro sulla fascia laterale non aveva trovato opposizione e, sul calibratissimo cross di Oliveira, era uno scherzo per il liberissimo Muzzi schiacciare di testa in rete. Ancora più clamoroso il modo con cui il Cagliari raddoppiava: rimessa laterale di Pancaro sulla quale saltavano a vuoto Pellegrini e Falcone consentendo a Oliveira di servire Muzzi il quale dribblava Pastine e insaccava senza problemi. Nedo Sonetti, che si era sbracciato e sgolato invano, decideva di inserire Osio al posto dell'azzoppato Falcone e poi Scienza per l'esausto Cristallini. Due elementi freschi, anzi freschissimi, che davano un'iniezione di forza alla squadra ed a Pelè. Due irresistibili spunti dell'africano annichilivano il Cagliari, ormai sicuro di avere in tasca tre punti d'oro. E anche Tabarez cominciava ad agitarsi come un ossesso in panchina. Troppo tardi.