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Delle Alpi
15/04/1995
h.16.00
TORINO - SAMPDORIA 0-0
Torino
: Pastine, Angloma, Pessotto, Falcone, Pellegrini (al 50' Lorenzini), Maltagliati, Rizzitelli, Bernardini, Silenzi, Abedì Pelé, Cristallini. A disposizione: Simoni, Sogliano, Sinigaglia, Osio. All.: Sonetti.
Sampdoria: Zenga, Mannini, Ferri (al 75' Rossi), Serena, Vierchowood, Mihajlovic, Salsano (al 14' Invernizzi), Jugovic, Platt, Mancini, Maspero. A disposizione: Nuciari, Sacchetti, Bellucci. All.: Eriksson.
Arbitro: Tombolini di Ancona.
Reti: -
Spettatori: 19.942 di cui 13.970 abbonati e 5.972 paganti per un incasso 184.640.000 lire.
Note: Ammoniti Maspero e Jugovic.
Cronaca
[Tratto da La Stampa del 16 aprile 1995]
L'Europa si allontana un po' per il Toro bloccato al Delle Alpi dalla Sampdoria ma, soprattutto, bloccato da Zenga e dagli errori di Silenzi, Rizzitelli e Pelè sotto rete. In un finale da brivido, i granata hanno rischiato addirittura la beffa per un pasticcio difensivo, con miracoloso salvataggio di Maltagliati quasi sulla linea di porta, mentre Pastine e Mancini si scontravano facendo gridare al rigore il capitano blucerchiato. Tombolini non ha fischiato e anche a noi non è parso ravvisare volontarietà nel fallo di Pastine. Una Samp sicuramente superiore alle aspettative, nonostante l'attacco dimezzato per le assenze pesanti di Gullit, Lombardo ed Evani, e il pensiero rivolto al decisivo ritorno nelle semifinali di Coppa delle Coppe con l'Arsenal in programma giovedì prossimo a Marassi. E un Toro sprecone che ha graziato Zenga almeno sei volte. Senza nulla togliere ai meriti del numero 1 blucerchiato, sono stati i granata a fallire le occasioni più nitide e questo spiega lo 0-0. L'infortunio occorso a Salsano al 13' (lesione al menisco) consentiva a Eriksson di correggere un'impostazione tattica poco convincente: il tecnico svedese inseriva Invernizzi mandandolo su Pelè e spostando Jugovic più avanti. Una mossa indovinata. Il serbo, che nelle ultime due partite, a Londra e con la Cremonese, si era rivelato decisivo con i suoi gol, poteva giostrare nella posizione che predilige e Pelè si trovava alle costole l'uomo giusto per frenarne gli affondo. Una Samp più equilibrata, sebbene abbia rischiato il gol più volte, per i limiti di una difesa che comincia a denunciare il peso dell'età, e per le buone combinazioni che i granata imbastivano con le frequenti incursioni, sulle corsie laterali, di Angloma, Pessotto, Cristallini e Lorenzini, subentrato in apertura di ripresa all'infortunato Pellegrini. In certi frangenti, la Sampdoria veniva letteralmente travolta dalla manovra veloce, rapida e avvolgente dei torinisti che, nella finalizzazione, non trovavano però il colpo vincente. Era un Toro un po' narciso, che si guardava allo specchio compiaciuto della propria bellezza, anziché badare al sodo. C'era chi temeva una caduta di tensione dopo l'esaltante bis nel derby. Qualcosa in effetti s'è inceppato nella squadra di Sonetti che ha avuto una carburazione lenta, subendo l'iniziativa dei blucerchiati per un abbondante quarto d'ora prima di prendere in pugno le redini del gioco. Poi ha offerto scampoli di spettacolo, senza però raccogliere quanto seminato. Nel calcio contano i gol. Ed è facile che chi sbaglia troppo venga poi castigato. La Sampdoria ha avuto solo un paio di momenti in cui poteva farlo. Mancini non è stato molto fortunato, mentre Platt e Jugovic sono andati fuori misura. Il Toro, contro una concorrente diretta, cercava tre punti per compiere un salto in alto ed entrare in zona Uefa. Era una sorta di spareggio e, tra i due litiganti, ne ha approfittato la Fiorentina che battendo il Napoli ha allungato il passo su Toro e Samp. Il derby aveva lasciato il segno su Rizzitelli, sceso in campo nonostante un ematoma alla gamba sinistra protetta da una vistosa cosciera blu e su Angloma, anch'egli incerottato al ginocchio sinistro. Rizzitelli, mattatore della Juventus, non è riuscito a ripetersi, sfiorando tre volte il suo 13° gol in campionato. Angloma, nonostante la menomazione, ha dato una bella spinta sulla fascia destra, smistando preziosi palloni in area, poi non sfruttati al meglio. In una giornata dove non tutto è girato per il verso giusto, Sonetti ha scoperto di avere nel ventenne Bernardini un altro talento. Il giovane regista è in comproprietà con la Roma ma ieri ha confermato che potrebbe diventare un uomo-base nel Toro del futuro.