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Delle Alpi
26/11/1995
h.14.30
TORINO - ATALANTA 0-1 (0-1)
Torino
: Doardo, Angloma, Milanese, Falcone, Maltagliati, Bacci, Bernardini (al 61' Dionigi), Cristallini, Rizzitelli, Abedì Pelé, Karic (al 16' Minaudo). A disposizione: Caniato, Dal Canto, Sogliano. All.: Sonetti.
Atalanta: Ferron, Herrera, Paganin, Bonacina, Valentini, Montero, Rotella (al 78' Boselli), Gallo (al 55' Sgrò), Tovalieri, Fortunato, Morfeo (al 55' Pisani). A disposizione: Pinato, Salvatori. All.: Mondonico.
Arbitro: Cardona di Reggio Calabria.
Reti: Fortunato 25'.
Spettatori: 16.952 di cui 13.723 abbonati e 3.229 paganti per un incasso di 105.620.000 lire.
Note: Ammoniti Montero, Herrera e Dionigi. Espulsi Angloma, Bonacina e Cristallini.
Cronaca
[Tratto da La Stampa del 27 novembre 1995]
Atalanta in paradiso, nei quartieri alti della classifica, in zona Uefa, Toro all'inferno, solitario quart'ultimo, in piena zona retrocessione. Emiliano Mondonico, festeggiato e premiato prima della gara sotto la curva Maratona dai suoi nostalgici fedelissimi granata, non s'è lasciato commuovere e i bergamaschi hanno vinto sul campo torinista, dopo quasi quarant'anni, con un gol di Daniele Fortunato, l'altro ex. Trattandosi di due cuori Toro, è fuori luogo parlare di vendetta. Piuttosto, il destino s'è divertito a confezionare una serie di coincidenze negative per la squadra di Sonetti. Fortunato, anzi fortunatissimo, di nome e di fatto, con una deviazione di stinco, su tiro di Bonacina al 24', ha inguaiato i granata, in dieci per l'espulsione di Angloma, vittima di un clamoroso scambio di persona. Il cartellino rosso doveva essere per Falcone. Cardona ha preso un abbaglio, su segnalazione del guardalinee Albanese, più colpevole dell'arbitro. Grazie alle immagini tv che scagionano Angioma, il francese potrebbe evitare la squalifica, se il Toro decidesse di fare ricorso, e il turno di sospensione toccherebbe a Falcone. Ma anche invertendo, secondo giustizia, l'ordine dei fattori, la situazione non sarebbe cambiata poiché un granata (Falcone, che ha calpestato un piede di Morfeo, a terra dopo il contrasto con Angioma) doveva, comunque, finire anzitempo negli spogliatoi. E nonostante l'inferiorità numerica, per un'abbondante mezz'ora (poi Cardona, in apertura di ripresa, ha cacciato anche Bonacina, macchiatosi di un fallo da tergo su Abedì Pelè), il Toro avrebbe strameritato il pareggio. Una superparata di Ferron allo scadere del primo tempo e un'incredibile palla-gol fallita da Cristallini, sino a quel momento il migliore tra i granata, nella ripresa, ha consentito all'Atalanta di tornare a casa con tre punti pesantissimi. A parità di forze, la gara era apparsa equilibrata, con una leggera prevalenza del Toro che si era reso pericoloso con una bordata di Cristallini, parata da Ferron, e con un efficace spunto di Karic, per la prima volta titolare al Delle Alpi. La prestazione del croato s'è bruscamente interrotta dopo un quarto d'ora. L'uscita di Angioma ha cambiato i piani tattici di Sonetti, costretto a rinforzare il centrocampo con Minaudo, ex dal dente avvelenato, al posto di Karic. E, solo dopo l'espulsione di Bonacina, Sonetti ha rimesso in campo una punta, Dionigi. Una mossa che gli avrebbe dato ragione se Cristallini non avesse sciupato la più facile delle palle-gol capitate al Toro. Pur con Abedì Pelè in cattiva giornata e Rizzitelli troppo isolato, in dieci contro dieci i granata hanno aggredito gli avversari, con una manovra avvolgente grazie alla spinta di Milanese e Minaudo, e alle cariche coraggiose di Dionigi. L'organizzazione difensiva dell'Atalanta ha traballato sotto la pressione incalzante del Toro. Ma ha resistito e Mondonico ha messo la firma su un'impresa quasi storica. Difficile giudicare il Toro di ieri, schierato da Sonetti nella formazione che ricalcava, come uomini e schemi, quella disegnata in estate, con Karic al posto di Hakan. L'espulsione di Angloma ha falsato il contenuto tecnico. E il black-out totale con i mass-media non ha dato i frutti sperati da squadra e società. Che l'Atalanta sia una delle rivelazioni non impedisce ai granata di recriminare sul risultato e di fare anche autocritica per gli errori. Doveva essere la partita della svolta. Invece l'Atalanta ha espugnato il Delle Alpi e il Toro è addirittura caduto per la prima volta in casa, nel torneo in corso, dopo due vittorie e tre pareggi: non perdeva sul proprio campo da otto mesi, 0-2 con il Parma il 5 marzo. Ora non resta che il derby per sperare in un rilancio, ma è vietato sbagliare ancora. Nella scorsa stagione, contro la Juventus, il Toro fu l'unico a fare l'en plein.