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Delle Alpi
21/01/1996
h.14.30
TORINO - FIORENTINA 0-3 (0-0)
Torino
: Caniato, Falcone, Dal Canto (al 60' Dionigi), Minaudo, Maltagliati, Cravero, Bernardini, Bacci, Karic, Angloma, Milanese. A disposizione: Biato, Sogliano, Longo, Sommese. All.: Scoglio.
Fiorentina: Toldo, Carnasciali, Serena, Piacentini (al 46' Robbiati, al 90' Sottil), Amoruso, Padalino, Schwarz, Bigica, Batistuta, Rui Costa, Baiano (al 77' Cois). A disposizione: Mareggini, Banchelli. All.: Ranieri.
Arbitro: Rodomonti di Teramo.
Reti: Batistuta 50', 90', Banchelli 70'.
Spettatori: 21.720 di cui 13.723 abbonati e 7.997 paganti per un incasso di 263.255.000 lire.
Note: Ammoniti Batistuta, Bigica, Karic, Angloma e Amoruso. Espulso Cois.
Cronaca
[Tratto da La Stampa del 22 gennaio 1996]
Vince chi ha Batistuta e Baiano. Gli schemi, gli orpelli, passano in secondo piano. Il Toro spolpato resiste un'ora. La Fiorentina esce alla distanza, in groppa ai suoi solisti. Non hanno fortuna, i granata, quando Rodomonti, al 21', trasforma un rigore su Angloma in un assist per Bernardini, che però spara su Toldo. Un vantaggio che fa discutere, l'unico sussulto di un primo tempo moscio ed equilibrato. Privo di Rizzitelli, Pelé e Cristallini, il Toro finisce lì, su quel penalty derubricato e sulla successiva staffilata di Karic, rintuzzata in extremis, a portiere battuto, da Padalino. Scoglio rinuncia inizialmente a Dionigi, Ranieri a Robbiati. La partita non può che farla la squadra più equipaggiata, più tecnica. Il Toro vive di alacre difesa e scaltro contropiede (quando gli riesce). Immola il greve Karic fra Padalino e Amoruso, presidia le fasce, martella Batistuta e Baiano con Maltagliati e Falcone, ai quali Cravero fornisce una generosa assistenza. Sulle fasce, a destra, Bernardini si occupa di Serena, mentre a sinistra la ditta Dal Canto-Milanese si oppone come può, come sa, al titubante Piacentini e a un Carnasciali non sempre reattivo. Su Rui Costa c'è Minaudo, Bacci sbircia Bigica, Angloma si sdoppia, un occhio a Schwarz e l'altro alla cernita delle soluzioni d'attacco: non molte, in verità. La Fiorentina è molle, svagata, macchinosa. Patisce le imboscate e le ripartenze (Sacchi docet) degli avversari. Produce poco: una sberla di Baiano, una sgrullatina di Amoruso. Regala un uomo, questo sì. Per Ranieri, e per noi, è Piacentini. Alla ripresa, l'allenatore lo toglie. Tocca a Robbiati, preso in consegna da Dal Canto. Sarà un caso, ma non appena il gracchiare dei transistor diffonde la notizia del gol di Baggio, proprio Robbiati sguinzaglia Batistuta, sin lì anonimo. L'argentino ha una caviglia in fiamme, ma la classe non è acqua, e l'istinto neppure. Introdotto da un'incornata del brillante Baiano, sventata alla grande da Carnato, la rete che cade al 13' annienta il Toro, costruito per lo 0-0. Scoglio non può che affidarsi a Dionigi (fuori Dal Canto), ma l'ansia, le assenze e la povertà di mezzi offrono ai rivali spazi e stimoli. Non c'è più gai-a. Il pressing del Toro scema, Dionigi a destra, Bernardini al centro, Karic a sinistra, Angioma guastatore aggiunto sono rammendi che non pagano. Da palla di neve a valanga, la Fiorentina cavalca gli eventi e spopola nell'ultima mezz'ora. Rui Costa si impossessa della bacchetta e scandisce i tempi del' contropiede. C'è sempre un difensore a tenere in gioco Baiano, nell'azione del raddoppio, e Batistuta nel finale, allorché si lascia abbindolare da Caniato salvo poi prendersi la più classica, e micidiale, delle rivincite. L'espulsione di Cois, entrato al posto di Baiano, è la chicca (fiscale) di un arbitro che, forse, aveva qualcosa da farsi perdonare. Lo scarto, esagerato, fa a pugni con il fatturato globale della prima ora di gioco, ma nel calcio, spesso, gli episodi sono tutto. La Fiorentina non vinceva nella tana del Toro da ventitré anni. Per Scoglio è la prima sconfitta. Il successo consente a Ranieri di mettere pressione al Milan. Gli dei sorridono a Cecchi Gori. Non capita tutti i giorni di affrontare un Toro senza corna (Pelé, Rizzitelli). Troppo facile, adesso, rimproverare il professore per aver rinunciato al contributo iniziale di Dionigi. Mai, sino al gol rompi-ghiaccio, i granata avevano dato l'impressione di essere alle corde, e la Fiorentina di avere la partita in pugno. Il tasso tecnico dei singoli traccia il solco. La classifica del Torino è sempre a rischio ma, almeno in questo caso, le attenuanti non mancano. Se il Milan non perde da tredici turni, la Fiorentina è imbattuta da otto. Ebbene sì, è arrivato il momento di gettare la maschera. Tutti, e tutto, per lo scudetto.