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Delle Alpi
12/05/1996
h.16.30
TORINO - LAZIO 0-2 (0-2)
Torino
: Doardo, Angloma (al 46' Moro), Milanese (al 20' Sogliano), Longo, Mezzano, Maltagliati, Bernardini, Cristallini, Karic (al 46' Sommese), Simo, Foglia. A disposizione: Caniato, Bernardi. All.: Vieri.
Lazio: Marchegiani (al 5' Orsi), Negro, Favalli, Di Matteo, Nesta, Chamot, Signori (al 76' Rambaudi), Fuser, Casiraghi, Winter (al 30' Marcolin), Boksic. A disposizione: Grandoni, Gottardi. All.: Zeman.
Arbitro: Nicchi di Arezzo.
Reti: Boksic 1', Signori 9'.
Spettatori: 15.202 di cui 13.723 abbonati e 1.479 per un incasso di 46.130.000.
Note: Ammoniti Fuser e Moro.
Cronaca
[Tratto da La Stampa del 13 maggio 1996]
Battuto dalla Lazio e contestato dalla curva Maratona. Per il Toro è stato ancora più malinconico il congedo dalla serie A. Da una squadra già retrocessa due domeniche fa e zeppa di giovani non si potevano pretendere miracoli contro un'avversaria che si giocava l'Europa. Concedere alla Lazio elementi come Rizzitelli, Pelè, Cravero, Biato, Falcone e Dal Canto, significa pagare l'inevitabile dazio. Con più di mezza formazione titolare in tribuna il Toro era una vittima predestinata. E in meno di dieci minuti i romani hanno messo al sicuro il risultato con Boksic e Signori. Poi hanno controllato, senza grossi affanni, la reazione dei granata. E il discusso Zeman ha così centrato la qualificazione in Coppa Uefa, l'unico traguardo rimasto dopo aver fallito quelli più importanti, piazzandosi al terzo posto ex aequo con la Fiorentina, davanti al Panna. Ieri la Lazio ha trovato la strada facilitata da un Toro mal disposto in avvio. Nello stadio che nella prossima stagione dovrebbe vederlo protagonista con la maglia della Juventus, Boksic sembrava irresistibile. Bello il sinistro con il quale ha trafitto Doardo dopo appena 52". Ma altrettanto efficace l'assist con il quale ha messo Signori in condizione di fare il bis e di rivincere, sia pure a pari merito con Protti, per la terza volta la classifica cannonieri. E' il 24° gol di Signori, il 102° nella Lazio in gare ufficiali, il 101° in serie A, compresi gli 11 nel Foggia. Ed è parso davvero strano, per non dire assurdo, che Zeman l'abbia sostituito al 33' della ripresa con Rambaudi, negandogli la possibilità di cercare ancora il gol che poteva dargli il titolo solitario di re dei bomber. Vieri, invece, aveva corretto, sul 2-0, l'assetto tattico. Vedendo che Boksic faceva il bello e il cattivo tempo sulla fascia sinistra con Longo, al 20' Vieri toglieva Milanese e inseriva Sogliano a guardia del croato. Longo arretrava alle spalle della difesa e Cristallini da libero tornava al suo ruolo di centrocampista. Mosse indovinate anche se tardive. Più equilibrato, e con gli uomini al posto giusto, il Toro compensava con la volontà e l'orgoglio la differenza di classe e di esperienza nei confronti della Lazio e impegnava Orsi, subentrato all'infortunato Marchegiani dopo una manciata di minuti. Se Angloma fosse stato meno precipitoso, il Toro avrebbe potuto accorciare le distanze nel primo tempo. Ma il francese voleva salutare il pubblico torinese con un gol personale e peccava di egoismo. In avvio di ripresa, mentre la pioggia aumentava di intensità, Vieri effettuava altri due cambi, lasciando negli spogliatoi Angloma e Karic e sostituendoli con Sommese e Moro, il difensore che non giocava in campionato dal 22 ottobre, quando a Udine si infortunò gravemente al ginocchio. Per Moro, che tornerà al Milan per fine prestito, la soddisfazione di essere tornato in campo senza accusare conseguenze della delicata operazione ai legamenti subita sette mesi fa. Sonetti l'aveva promosso titolare a scapito di Falcone, finito addirittura in panchina. E il ko subito a Udine da Moro era stato, dopo il "taglio" di Hakan restituito al mittente, il secondo episodio negativo di un'annata disgraziata. Un Toro sempre più Primavera quello del secondo tempo con la Lazio, con la conferma che Mezzano, Longo, Sommese, Foglia e Simo sono forze emergenti. Per il futuro, malgrado le incognite che gravano sulla società, si può contare ad occhi chiusi su Mezzano (l'Inter l'ha opzionato ma dovrebbe rimanere al Toro in B) che non è più una sorpresa. E lo stesso discorso vale per Longo, a prescindere dalle difficoltà incontrate nel marcamento di Boksic. Le note liete riguardano anche Simo. Certe sue giocate sono state da applausi. Il 17enne camerunense ha piedi buoni e personalità.