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Campo Stradale Stupinigi
24/10/1920
h.15.00
TORINO - JUVENTUS 2-2 (0-2)
Torino
: Mosso I, Morando II, Martin II, Valobra A., Bachmann I, Peruzzi II, Calvi, Mosso IV, Tirone, Crotti, Falchi.
Juventus: Giacone, Novo, Bruna, Bigatto, Marchi II, Masera, Sereno, Giroldi, Ferraris, Pio, Gallina II, Debernardi.
Arbitro: Terzuolo del Milan.
Reti: Aut.Morando II 5' (J), Sereno 16' (J), Calvi 50', 75' (T).
Note: L'incontro é stato preceduto dalla seconde squadre delle rispettive societá. Pioggia e terreno pantanoso, pubblico numerosissimo specie nei popolari, dove il numero di ombrelli presenti regala un colpo d'occhio notevole.
Cronaca
[Tratto da La Stampa del 25 ottobre 1920]
L'esito del match che mise ieri di fronte la Juventus e il Torino F.B.C. non è certo l'indice del valore delle due squadre torinesi I meriti, l'abilità e le manchevolezze dell'una e dell'altra squadra vanno ricercati particolarmente nelle varie fasi della partita, giocata cavallerescamente, sì, ma coll'impegno, coll'entusiasmo di chi non vuole a nessun costo soccombere. La Juventus è scesa sul campo del Torino certa di riportate ia vittoria, e forse questa sicurezza ha danneggiato non poco il team degli striscioni, che sin dai primi istanti hanno prodigato tutte le loro energie per l'impazienza di ottenere la superiorità, desiderata. Abbiamo visto infatti i forwards della Juventus lanciarsi magnificamente all'attacco, stringere quasi in una morsa la porta avversaria e non desistere da questo sforzo per il tempo non indifferente di circa quaranta minuti. Certamente il Torino, per la evidente debolezza della sua prima linea, non poteva opporre attacco ad attacco, e dovette accontentarsi di piccole azioni infruttuose, che mai misero a vera prova la difesa avversaria. Se sorvoliamo sui due quasi auto-goals del Torino, avvenuti per circostanze particolari, specie del terreno, possiamo asserire che la difesa dei granata si è dimostrata solida oltre l'aspettativa, per merito anche di Valobra, che ha latto prodigi nel contrastare il passo al minaccioso Debernardi. Ma il giuoco tecnico, equilibrato, sicuro dei bianco-neri si esaurì nel primo tempo, e quando essi scesero in campo per la ripresa non ritrovarono più la propria forma di gioco sicuro e redditizio, perchè lo sforzo li aveva quasi fiaccati. Il Torino, invece, che si dimostrò d'una resistenza ammirabile, parve riservare per la fine tutte le riserve di forza, che potè esplicare, quando si rallentò la combattività degli avversari. Il gioco dei granata, del tutto individuale, disordinato, suggerito dalle esigenze dei momento, ma esplicato con una foga entusiastica, servì a mettere in rilievo che la difesa degli striscioni non era sicura quanto ognuno prevedeva: i backs un po' disorientati, e Giacone non sempre all'altezza delle circostanze come chiaramente dimostrò una sua uscita di porta temeraria e fuori tempo. Si direbbe che il gioco scapigliato ed scomposto dei granata abbia fatto perdere la calma ai bianco-neri. Certo la forza e la resistenza dimostrate ieri dal Torino sono altrettanti meriti che possono ascrivere al suo attivo, ma non giovano ancora a dargli quella virtù sicura e costante di affiatamento che possa garantirlo da eventuali sorprese, solite a colpire duramente chi scende in lotta non sorretto da una. Completa preparazione. 1° tempo - Juventus 2, Torino 0. Alle 3,15 i giocatori scendono in campo accolti da applausi fragorosi e da fischi prolungati non fanno meraviglia a nessuno. L'inizio è vivace, poichè la Juventus attacca senza farsi complimenti e cerca di portare il gioco davanti alla porta avversarla: e già al secondo minuto un bei tiro di Debernardi impegna seriamente il goal-keeper dei granata che para con un "plougeon" degno, di lodo. I taurini però fanno il possibile per non lasciarsi assediare e riescono ad effettuare alcune discese, la più promettente delle quali è frustrata da un "off-side" di Calvi. Sono appena passati cinque minuti dall'inizio della partita che Debernardi, veramente aggressivo, come d'altra parte tutta la prima linea degli striscioni, cambiando rapidamente posto con Gallina tira un diretto che Mosso I devierebbe facilmente, se il suo "back" destro, Martin II, non l'avesse fermato con un colpo.. Di mano; il pallone passa in alto, sfugge tra le mani di Mosso e cade in goal fra un brontolio generale del pubblico che non è persuaso da questo punto. Incoraggiati dalla rapidità con cui hanno segnato il goal, che pare debba essere il primo di una serie, gii uomini della Juventus raddoppiano la forza nell'attacco che si svolge preciso, serrato, incalzante.. Debernardi II e compagni, che sono degni del loro nome, stringono la difesa avversaria fino a stanearla. Ferraris tira risoluto ma invano. Ad un tratto Sereno, che adocchia il pallone di petto prende la rincorsa e nell'atto di sferrare un calcio potente scivola e cade proprio davanti al goal. Inginocchiato nel fango, allarga le braccia come per dire: "Che ci volete fare?" Il ball, calciato lontano, torna presto sotto la porta di Mosso I, perchè i forwards dei granala non si ritrovano e il loro gioco è travolto dalla compattezza con cui gli striscioni raddoppiano le discese. Al sedicesimo minuto Morando II corre rapido per parare un tiro di Debernardi ma scivola, barcolla cacciando colla schiena il pallone verso il suo goal: Mosso si butta a terra e riesce a trattenerlo sulla linea della porta quando arriva Sereno che risolve ogni dubbio segnando il secondo punto per la Juventus. Il gioco si fa pesante. Anche Backmann si è fatto più lento e sbuffa cercando di accorrere sul luogo del pericolo che non accenna a diminuire. Poi il Torino si riprende per pochi minuti, ed è la volta di Giaccone che para non molto brilantemente, tanto che se Calvi fesse stato al suo posto avrebbe potuto tentare un buon colpo. Ad arrestare l'impeto dei granata, ci pensano Novo, e poi Bruna, che anche cadendo trova il modo di spingere il pallone ai suoi compagni avanzati. Il primo corner è tirato contro la Juventus, ma Calvi, che ancora una volta è fuori posto, non raccoglie e perde una seconda occasione per tentare il goal. Si ha l'impressione che quasi tutti i giocatori siano spossati e che quaranta minuti di gioco, oltremodo faticosi per l'intransigenza del tempo maligno, siano bastati a fiaccare anche le migliori fibre di provati campioni. Infatti anche gli juventini rallentano la loro foga, e permettono agli avversari qualche fuga rara ed infruttuosa. Il mani di un half taurino nella propria area di rigore cagiona un penalty contro Mosso, che, avuto un tiro diritto, riesce a parare coll'aiuto anche della sbarra. E con discreta sicurezza egli para anche un corner bene alzato da Sereno al 44° minuto. L'imminenza della fine del primo tempo non permette più ai giocatori di impegnarsi seriamente e quando l'arbitro fischia, i granata si ritirano avvolti da un'atmosfera di sconfitta. II Tempo - Torino 2, Juventus 0. Dai primi colpi della ripresa si capisce subito che questa avrà l'aspetto di una battaglia accanita. Ora è il Torino che non pone indugio nell'attaccare decisamente, cercando di richiamare tutte le proprie energie. E con gli uomini gioca anche la speranza del pareggio. Valobra si fa in quattro per tenere a bada Debernardi e ci riesce onorevolmente, mentre i forwards, trovando una debole resistenza, incalzano: al quarto minuto Calvi trova la porta di Giacone quasi scoperta, tira disperatamente e segna. Non giova, un pronto contrattaccodella Juventus, perchè uno striscio di Ferraris è frustrato dalla prontezza di Mosso e neanche Giriodi, vicinissimo al goal, ottiene successo per una felice e rapida, intesa di Mosso e di Martin II, che integrandosi a vicenda riescono a liberare ed a passare il pollone ai propri forwards. Al 18° minuto un corner raccolto da Tirone costringe Giacone a correre ai ripari, mettendo in serio pericolo il suo goal, ma interviene Bruna rapidissimo e calcia lontano. La lotta si fa man mano più vivace. Ora pare che gli uomini siano insensibili alla fatica immane del fango ed al tormento della pioggia. Gli attacchi si susseguono, la Juventus cerca di ritrovare la sua forma di prima, ma l'ardore dei granata rende vani tutti i suoi sforzi. Debernardi è quasi immobilizzato da Valobra, i backs granata respingono coraggiosamente. I tiri di Giriodi, che ha perduto un po' della sua calma, e di Sereno, che si sente isolato, sono parati con sicurezza. Il gioco si fa largo e disordinalo, ed il goal è tentato da lontano con la speranza, di buona fortuna. Al 30° minuto è ancora Calvi, che dopo aver raccolto un passaggio di Mosso IV, tira ottimamente da lontano, il ball urta la sbarra di Giacone e scende nella rete. Così il pareggio è raggiunto. Il Torino moltiplica le sue discese disordinate ma tenaci e coraggiose, e cerca di sfruttare un haut di Giriodi, il quale, abbandonando la sua tattica di gioco, si spinge avanti, forse anche troppo. La porta di Mosso pare divenuta invulnerabile: egli para con sicurezza anche un corner ben alzato da Debernardi. Il gioco si sposta rapidamente senza grande squilibrio, ma senza ordine, e caratterizzato dalla combattività individuale dei granata, che va man mano crescendo collo sfuggire del tempo. Al 38° minuto Giacone è impegnato seriamente, ma con un lungo tiro riesce a diradare gii assedianti che non gli danno tregua. Questo disordine nuoce agli striscioni, i quali si lasciano sfuggire la migliore occasione per segnare la vittoria: poiché il ball centrato da Debernardi passa davanti a tre forwards juventini senza che essi riescano a tirare in goal distante pochi metri. Anche un ottimo tiro di Falchi non porta alcun effetto, poiché il ball urla la sbarra e ruzzola fuori. Mancano pochi istanti alla fine, e in tutti i giocatori la convinzione che dovranno abbandonare il terreno, senza che vi siano né vinti né vincitori. Gli ultimi colpi sono tentati alla rinfusa: ormai anche la poca tecnica è lasciata da un pezzo. Il fischio dell'arbitro Terzuolo, che si dimostra abile e imparziale, interrompe il matche mentre Crotti del Torino, cercando la via goal, sbaglia da alcuni metri la porta di Giacone.