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Zaccheria
24/11/1996
h.14.30
FOGGIA - TORINO 3-4 (0-0)
Foggia
: Mancini, Bianco, Monaco, Oshadogan, Tangorra, Zanchetta, Moscardi, Brescia (al 56' Bettoni), De Angelis, Chianese, Colacone (all'8' Di Michele). A disposizione: Orlandoni, Parisi, Di Bari, De Leonardis, Tedesco. All.: Burgnich.
Torino: Casazza, Martelli, Maltagliati, Cevoli, Pedroni (al 14' Longo), Lombardini (al 61' Fiorin), Nunziata, Scarchilli, Cristallini, Florijancic, Cammarata (all'81' Cinetti). A disposizione: Santarelli, Cravero, Ipoua, Ferrante. All.: Sandreani.
Arbitro: Branzoni di Pavia.
Reti: Cristallini 50' (T), Cammarata 62', 68' (T), Chianese 82' (F), Scarchilli 83' (T), Zanchetta 88' (F), Di Michele 90' (F).
Spettatori: 5.222 di cui 1.859 abbonati e 3.363 paganti.
Note: Ammoniti Florijancic, Maltagliati, Cinetti, Tangorra e Moscardi.
Cronaca
[Tratto da La Stampa del 25 novembre 1996]
Missione compiuta per il Toro a Foggia, ma quanti brividi nel finale. E non solo per il vento gelido, frammisto a pioggia, che spazzava il campo e gli spalti semideserti dello Zaccheria. Tre minuti di follia hanno rischiato di compromettere la più bella prestazione stagionale esterna dei granata, passati dal 4-1 al 4-3. E, per una questione di centimetri, l'ultimo tiro di Tangorra non è andato a bersaglio. Un'autentica goleada, tra prodezze ed errori difensivi. E la fortuna ha anche dato una mano al Toro. In panchina, Burgnich ha rivissuto, alla rovescia, quello storico 4-3 tra Italia e Germania Ovest all'Azteca nel Mundial di Messico '70. E Sandreani ha sofferto la sua parte, mettendo a dura prova le coronarie, ma è stato premiato con il secondo successo esterno e i chiari progressi di un attacco che, dopo le critiche, s'è svegliato e ha fatto poker. C'era da riscattare la sconfitta con la Cremonese e far cessare l'allarme suonato per l'assenteismo di alcuni titolari nell'amichevole di metà settimana a Casale. E, soprattutto, bisognava ritrovare credibilità. Il Toro ha centrato tutti gli obiettivi, compiendo un balzo in classifica, in zona promozione: si è lasciato alle spalle Bari, Lucchese, Genoa e Chievo ed ora è solo al quarto posto. Comprensibile l'esultanza di un gruppo di tifosi granata del Sud, presenti a Foggia, che l'altra sera, a Melfi, avevano festeggiato i 90 anni della società sognando la serie A. Se questo sogno potrà realizzarsi, un'altra verifica la si avrà domenica prossima a Palermo, in un ambiente senz'altro caldo. Ancora una volta, il Toro ha confermato di esprimersi meglio fuori casa dove può sfruttare la rapidità e il gioco di rimessa. Scarchilli s'è rimboccato le maniche ed ha sfoderato giocate di qualità oltre a realizzare il gol più bello dopo aver propiziato il 3-0 di Cammarata. Sino a quel momento, tutto il complesso aveva funzionato con una buona fusione dei reparti. La perdita dello sfortunatissimo Pedroni (uscito in lacrime dopo appena 13 minuti per una botta al ginocchio sinistro) è stata assorbita senza grossi problemi, con l'innesto di Longo a destra e lo spostamento di Martelli sul versante opposto. Il Toro dava la sensazione di aspettare il momento propizio per colpire un Foggia impacciato, che non sapeva se aggredire o difendersi. I pugliesi hanno giocato i primi cinque minuti e gli ultimi dodici. Per il resto hanno dovuto subire la maggiore personalità del Torino. Molto importante la rete di Cristallini in avvio di ripresa che sbloccava il risultato e la squadra. Nel primo tempo, pur dimostrando un tasso tecnico superiore grazie alle belle giocate di Scarchilli, il Toro non aveva affondato i colpi e la parata più difficile l'aveva compiuta Casazza su un'incornata di Tangorra. Poi, un caparbio spunto di Cristallini, con la collaborazione di Cammarata, consentiva al capitano di folgorare Mancini. Il Foggia, stordito, subiva l'uno-due di Cammarata. L'ex veronese, su preciso traversone di Cristallini, rompeva il ghiaccio girando di sinistro a rete con raro tempismo. Un tiro imparabile. E, ancora di sinistro, ribatteva in porta una respinta di Mancini su botta di Scarchilli. Ma in B, sino al triplice fischio dell'arbitro, tutto è possibile. E il Foggia, tramortito ma ancora vivo, trovava la forza di reagire, approfittando dell'inevitabile rilassamento del Toro. Un'ingenuità di Martelli determinava il discutibile rigore che Chianese trasformava. Il Toro si rimetteva in moto e Scarchilli coronava la sua ottima prestazione realizzando un gran gol. Finita? Macché! Zanchetta inventava lo slalom e il destro vincente del 4-2. E nel primo minuto di recupero Di Michele riapriva una partita che sembrava strachiusa. Assatanato, il Foggia aggrediva alla gola il Toro ma Tangorra alzava un po' troppo la mira e sprecava di un soffio il possibile pareggio. Se avesse coronato la rimonta sarebbe stata un'impresa davvero sensazionale. A Sandreani vanno i tre punti pesantissimi, a Burgnich soltanto gli applausi.