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Delle Alpi
08/12/1996
h.14.30
TORINO - GENOA 1893 3-3 (1-1)
Torino
: Casazza, Longo, Cevoli, Cravero, Martelli, Sommese (all'85' Lombardini), Cristallini, Scarchilli, Fiorin, Florijancic (al 78' Ferrante), Cammarata (al 69' Ipoua). A disposizione: Santarelli, Geraldi, Mercuri, Cinetti. All.: Sandreani.
Genoa 1893: Ielpo, Ruotolo, Giampietro, Torrente, Centofanti, Morello (al 71' Scazzola), Rutzittu, Cavallo, Masolini, Goossens (al 43' Nicola), Beghetto (al 55' Nappi). A disposizione: Pastine, Francesconi, Ricchiuti, Lassiter. All.: Perotti.
Arbitro: Bonfrisco di Monza.
Reti: Beghetto 19' (G), Scarchilli 20' rig. (T), Nappi 60' (G), Fiorin 68' (T), Aut.Cevoli 77' (G), Martelli 91' (T).
Spettatori: 14.311 di cui 8.146 abbonati e 6.165 paganti per un incasso di 158.230.000 lire.
Note: Ammoniti Ruotolo, Centofanti e Rutzittu. Espulso al 35' Cavallo, all'85' Cristallini per doppia ammonizione.
Cronaca
[Tratto da La Stampa del 9 dicembre 1996]
La celebrazione, sul campo, per i novant'anni granata (squadre giovanili in campo, palloncini rimasti appesi ai tralicci del Delle Alpi, Maratona coloratissima e con l'ennesimo attacco striscionesco a Calieri) ha avuto il suo momento di vera festa quando tutto sembrava perduto nella sfida con l'altra squadra carismatica del campionato di B. Il Genoa, in dieci uomini dal 24' per l'espulsione di Cavallo, era ancora in vantaggio per 3-2 quando l'arbitro ha fatto alzare la tabella del recupero: quattro minuti. Ne erano passati due, restava al Toro un soffio di speranza. La concretizzava Paolo Martelli, classe 1970, arrivato in granata dal Montevarchi, lanciato con valida intuizione da Sandreani. Una bomba micidiale alla sinistra di lelpo, che sino ad allora si era opposto alla grande ai tentativi granata. Primo gol importante per Martelli, un cognome che è già nella storia del Toro. Un Martelli, mediano, era con la Squadra distrutta a Superga. Per l'allora presidente Ferruccio Novo era il cardine del futuro. Meritava di andare sotto la curva, ma la squadra non aveva più voglia di niente. Solo la doccia, per scordare i troppi brividi provati. Eppure si era visto un Toro sempre al massimo dell'impegno, ma ancora una volta penalizzato da errori individuali. In zona tiro (Cammarata, il pur tecnicamente valido Florijancic, Sommese...) e in difesa (Casazza e Cevoli fermi sui decisivi cross avversari, Cravero bravo nell'assist e persino nelle conclusioni, ma un po' sperduto in spazi larghi). Al contrario, il Genoa non credeva ai suoi occhi. Quattro conclusioni e tre gol, il massimo del rapporto conclusioni-realizzazioni. Se l'allenatore Perotti, con la squadra menomata dall'espulsione di Cavallo e quindi forzatamente votata a difesa e contropiede, avesse sostituito prima Beghetto (per altro ottimo autore dell' 1 a 0 col colpo di testa su corner di Centofanti) rimasto troppo isolato, con Nappi, il Genoa avrebbe avuto più respiro. Ma «cavallo pazzo» è bastato a far sognare i tifosi rossoblù ed a far impazzire una difesa granata scoperta perché l'obbligo era l'attacco. Prima per cercare la vittoria (al gol di Beghetto aveva replicato Scarchilli con un rigore-bomba concesso per una spinta di Giampietro a Cammarata) e poi per cercare di uscire dal baratro. Perché proprio Nappi al 15' della ripresa aveva riportato in vantaggio i liguri andando a raccogliere dietro la difesa granata il pallone crossato lungo da Ruotolo, e battendo Casazza da tre metri. Il Toro, che ieri si è trovato sempre in svantaggio, riprendeva la rincorsa. La realizzava al 26' Fiorin accentrandosi dalla sinistra per schiacciare benissimo di testa il pallone regalatogli da Longo con il bel cross da destra. I granata immaginavano che il più fosse fatto, c'era solo da sbrigare la pratica del gol della vittoria. Ma lelpo era sempre lì, battuto ma solo da due palloni davvero imprendibili. Il portiere genoano in avvio di ripresa aveva già negato il gol a Cravero, alzandone il colpo di testa vincente, ed a Florijancic che si è trovato il corpo del portiere fra il suo tiro e la porta. La pressione offensiva lasciava autostrade al contropiede di Nappi. Il quale ad un quarto d'ora dal termine metteva la difesa granata in angustie. Sfuggiva a tutti sulla sinistra, centrava basso per Ruotolo il quale tirava basso e forte. Sulla traiettoria, una minima deviazione di Cravero gabbava Casazza. Tutto da rifare, per il Toro. Ma i minuti passavano veloci. Sembrava non ci fosse più tempo per un recupero. Ci pensava Martelli, entrando nella storia granata.