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Delle Alpi
11/05/1997
h.16.00
TORINO - CHIEVO 1-0 (1-0)
Torino
: Casazza, Martelli, Mezzano, Mercuri, Florijancic, Nunziata, Scarchilli, Di Donato (al 64' Cinetti), Rocco, Frerante, Cammarata (al 49' Andreotti). A disposizione: Santarelli, Negro, Sommese, Lo Gatto, Tiribocchi. All.: Vieri.
Chievo: Gianello, Zamboni, D'Anna, D'Angelo, Chiecchi (al 46' Marazzina), Passoni, Melosi (all'82' Ghirardello), Giusti (al 63' Rinino), Fiore, Cerbone, Cossato. A disposizione: Betti, Guerra, Franchi, Sinigaglia. All.: Malesani.
Arbitro: Boggi di Salerno.
Reti: Ferrante 40'.
Spettatori: 10.714 di cui 8.146 abbonati e 2.568 paganti per un incasso di 56.650.000 lire.
Note: Ammoniti D'Angelo, Melosi, D'Anna e Passoni.
Cronaca
[Tratto da La Stampa del 12 maggio 1997]
''Bon finito'', dicemmo dopo il rovescio contro il Genoa. Ora che il Toro ha battuto il Chievo, chissà, forse non è ancora davvero finita, una speranzella i granata possono cullarla. Almeno sino a giovedì, alla trasferta di Castel di Sangro, distando adesso la serie A solo due punti: e, siccome ne restano in palio 15, forse il miracolo della promozione.. Comunque, già abbastanza miracolosa è stata la vittoria sui veronesi. Senza scoccare un vero tiro in porta in tutta la partita il Toro è riuscito a portarsi in vantaggio con Ferrante: poi, con le unghie e con i denti, e grazie alla bravura di Casazza, ce l'ha fatta a proteggere l'1-0 ponendo fine ai sogni di grandezza dei rivali che fuori casa non perdevano da un'eternità, risalendo la loro ultima sconfitta lontano dalle mura amiche all'I dicembre (ko a Empoli). Altro dato che testimonia dell'eccezionalità, o giù di lì, dell'impresa torinista: dopo il Palermo, i granata sono stati capaci di rivincere subito al Delle Alpi. Evento che non accadeva da metà gennaio (battuti di fila Reggina e Lecce). Come detto, i tre punti sono arrivati grazie alla dodicesima prodezza in campionato di Ferrante, il deus ex machina di questa squadra che, tanto per cambiare, di gioco ne ha fatto vedere poco se non niente. Però, a differenza del passato, ci ha messo concentrazione, grinta e la Maratona l'ha ricambiata con un tifo caldo come da tempo non s'ascoltava. Tifo che ha finito per coinvolgere anche gli altri spicchi di pubblico sparpagliati qua e là sulle vuote gradinate (neppure 3000 paganti). Lo slogan più appropriato alla performance torinista: ciò che Ferrante crea Casazza conserva. Per la verità, già al 28' il portiere, sempre sicuro, aveva evitato il tracollo inarcandosi e respingendo a pugni chiusi un tiro di Cerbone favorito da un perfetto assist di Scarchilli. Sì, avete letto bene, di Scarchilli che, invece di spazzare via la palla ballonzolante ai limiti dell'area, la inzuccava dirigendola verso la mischia davanti a Casazza mettendo in azione il bomber di Malesani. Da quest'invenzione di Scarchilli, confuso e indeterminato per l'intera partita, scaturiva la seconda emozione della sfida. La prima era stata immediata, al trentesimo secondo una triangolazione del Chievo veniva finalizzata da Passoni con una ciccata volante quasi a tu per tu con Casazza. Così, con il Chievo che qualcosina tentava (fuori di poco una cannonata di Meiosi) e il Toro che cuciva una pregevole azione solo al 20' stroncata dai difensori veronesi con le brutte (fallo deciso su Ferrante), si approdava al 41' quando Florijancic batteva una punizione dalla fascia destra: l'incerto portiere Gianello sbagliava il tempo dell'uscita, lo stopper D'Anna faceva la statuina confidando nei riflessi del suo numero 1 e Ferrante, magnifico opportunista, sfruttava il doppio errore avversario e di testa infilava. Nella ripresa Canadese sostituiva lo zoppicante Cammarata (un tiro largamente fuori, tanto movimento e null'altro) con il Primavera Andreotti e l'inconcreto Flo cercava, non riuscendovi, di dare una mano a Ferrante. Grandi ammucchiate a centrocampo, un autoritario slalom di Andreotti che costringeva D'Anna all'ammonizione, qualche mischia nell'area granata scandivano il trascorrere dei minuti. Mercuri e Martelli abili marcatori di Cerbone-Cossato, la coppia gol principe della B con 26 gol, l'eleganza del libero Mezzano nello sbrogliare intricate matasse, la combattività di Nunziata arginavano il Chievo. Però, al 30', una bomba di Passoni esaltava l'acrobazia di Casazza: gran balzo sotto la traversa, palla in angolo e Toro dentro una piccola speranza.